Riabilitazione del pavimento pelvico

esercizi riabilitazione pavimento pelvico

La riabilitazione del pavimento pelvico è consigliata per trattare diverse sintomatologie dolorose o disfunzionali, legate alle disfunzioni della muscolatura e/o al prolasso degli organi pelvici. 

In questo articolo tratteremo di:

Che cos’è la riabilitazione del pavimento pelvico?

La riabilitazione del pavimento pelvico è un approccio terapeutico minimamente invasivo, standardizzato, che utilizza i principi della terapia fisica per fornire un ricondizionamento strutturato, efficace e sicuro dei muscoli del pavimento pelvico. In questo studio si può approfondire il protocollo standard elaborato dal dott. Rodrigo Pedraza.

L’obiettivo del trattamento è migliorare la forza e la funzione dei muscoli del pavimento pelvico e alleviare il dolore cronico, la debolezza e la disfunzione dei muscoli pelvici. Durante il trattamento, un fisioterapista esperto si concentra sui muscoli pelvici per migliorarne la forza e il funzionamento. 

Il fisioterapista può allungare i muscoli se sono corti e contratti o applicare una resistenza per migliorare la forza se sono deboli e disfunzionali.

La complessità della struttura del pavimento pelvico, gli organi coinvolti, richiedono spesso un approccio multidisciplinare per individuare il giusto trattamento riabilitativo come dimostrato in questo studio.

Quando è consigliata la riabilitazione del pavimento pelvico?

La terapia del pavimento pelvico è mirata per trattare i muscoli, i legamenti e i tessuti connettivi del pavimento pelvico, che lavorano insieme per sostenere gli organi pelvici. La salute del pavimento pelvico comporta un migliore controllo della vescica, dell’intestino, una migliore qualità dei rapporti sessuali.

Ma non solo, poichè i tessuti del pavimento pelvico sono collegati al bacino, al coccige e all’osso sacro e sono coordinati per sostenere l’apparato urogenitale e parte di quello gastrointestinale (utero, prostata, vescica, retto, uretra, vagina, retto), la riabilitazione del pavimento pelvico è consigliata per ripristinare il corretto funzionamento di tutti gli organi pelvici, inclusa la postura e la respirazione. 

Quando i muscoli pelvici non funzionano come dovrebbero, si manifestano diversi sintomi tra cui il dolore è uno dei principali.

Quando si fa la riabilitazione del pavimento pelvico?

Come capire se ci sono problemi al pavimento pelvico?  Chi ha bisogno della riabilitazione del pavimento pelvico? 

La riabilitazione del pavimento pelvico è consigliata come rimedio di prima linea per molti disturbi della regione pelvica. Sia gli uomini che le donne con debolezza dei muscoli del pavimento pelvico possono eseguire esercizi per rafforzarlo e migliorare il controllo della vescica e dell’intestino. 

In particolare, il medico indirizzerà un paziente alla terapia se si sospetta che la disfunzione del pavimento pelvico abbia una causa neuromuscolare. La disfunzione può derivare dall’invecchiamento, da una malattia, dal parto, da un intervento chirurgico o da altre condizioni e può coesistere con altri problemi genitourinari, come l’incontinenza urinaria, l’incontinenza fecale, i problemi di svuotamento della vescica e la stipsi.

I pazienti vengono indirizzati alla riabilitazione del pavimento pelvico quando siamo in presenza di incontinenza, dolore pelvico cronico, rapporti sessuali dolorosi e difficoltà nei movimenti intestinali o nella minzione.

Le donne possono rivolgersi ai fisioterapisti specializzati nel pavimento pelvico per il trattamento dell’endometriosi o del vaginismo, mentre gli uomini possono essere trattati per l’eiaculazione precoce e l’eiaculazione dolorosa. 

I sintomi

L’urologo o la ginecologa, a seguito di visita medica che possa escludere altre patologie, possono sospettare un problema circoscritto al pavimento pelvico quando ravvisano questi sintomi:

  • Incontinenza fecale e incontinenza urinaria, soprattutto quando si tossisce;
  • minzione frequente ed urgente;
  • dolore durante la minzione;
  • rallentamento dei movimenti intestinale e stitichezza;
  • dolore durante i rapporti sessuali e dolori nell’area genitale;
  • endometriosi;
  • sintomi della menopausa;
  • vaginismo;
  • dolore al bacino, all’anca, all’addome, alla coscia o alla schiena bassa;
  • dolore rettale;
  • dolore diffuso a livello pelvico;
  • riduzione della sensibilità della vagina;
  • sensazione di pesantezza della vagina;
  • assorbenti interni che si sfilano;
  • benessere post-partum e in gravidanza;
  • cistite interstiziale;
  • dolore legato alla gravidanza;
  • dolore testicolare.

Come si effettua la riabilitazione del pavimento pelvico?

Il fisioterapista, valutate le condizioni del paziente predispone un piano riabilitativo che può comprendere:

  • Esercizi di stretching o di rafforzamento delle gambe, del tronco o dei muscoli pelvici.
  • Esercizi di rilassamento per i muscoli pelvici accorciati.
  • Educazione all’autogestione e alla prevenzione.
  • Esercizi di coordinazione.
  • Biofeedback per il rilassamento o il rafforzamento dei muscoli pelvici.
  • Applicazione di ghiaccio o di calore.
  • Stimolazione elettrica.

Attraverso un piano di trattamento personalizzato, il fisioterapista manipola i muscoli del pavimento pelvico per ripristinarne la forza e la funzionalità. 

Ad esempio, i muscoli accorciati e contratti vengono allungati per rilassarsi, in modo da alleviare il dolore causato all’eccessivo irrigidimento o dai crampi. Allo stesso modo, vengono utilizzate tecniche appropriate per rafforzare i muscoli, alleviare le contrazioni associate alla vescica iperattiva e mantenere la vescica, il retto e l’utero nella loro corretta posizione. In definitiva, la terapia aiuta ad alleviare il dolore e i sintomi associati e a ripristinare il normale funzionamento.

Quali tecniche vengono utilizzate nella terapia fisica del pavimento pelvico?

La maggior parte delle tecniche per la riabilitazione del pelvico è di tipo pratico e comprende sia trattamenti interni che esterni. 

Tuttavia, poiché la terapia interna può risultare invasiva, i terapisti tendono a non iniziare con la terapia interna finché il paziente non è psicologicamente pronto. 

Le tecniche di terapia esterna comprendono il rilassamento muscolare e il rilascio dei nervi, la terapia dei punti trigger, il massaggio dei tessuti profondi (rilascio miofasciale), la laminazione della pelle e la mobilizzazione articolare.

Le tecniche interne possono prevedere l’uso di strumenti specializzati o il passaggio di un dito attraverso il retto o la vagina per individuare e trattare i trigger point.

Questa prevede l’applicazione di una pressione crescente su un punto specifico (identificato come trigger point) o iniettando sullo stesso un anestetico locale: le iniezioni vengono somministrate da un medico o da un infermiere, non da un fisioterapista. La terapia fisica non deve essere sempre l’unico trattamento. Può essere somministrata insieme ad altre forme di trattamento del dolore, come i farmaci miorilassanti o le iniezioni di tossina botulinica con lo scopo di desensibilizzare l’area che crea dolore.

Le tecniche comunemente utilizzate comprendono:

  • Esercizi per il pavimento pelvico. I pazienti imparano a contrarre e rilassare i muscoli del pavimento pelvico rispetto ad altri muscoli. Apprendono inoltre le tecniche di respirazione per rendere più efficaci gli esercizi. Gli esercizi sono studiati per allungare i muscoli tesi, rafforzare quelli deboli e aumentare la flessibilità.
  • Terapia manuale. Un fisioterapista utilizza il massaggio manuale e lo stretching per migliorare la circolazione sanguigna, la mobilità e la postura.
  • Biofeedback del pavimento pelvico. La tecnica del biofeedback aiuta a osservare e comprendere il funzionamento dei muscoli del pavimento pelvico. Una sonda viene inserita nel retto dell’uomo o nella vagina della donna e i risultati vengono visualizzati sullo schermo di un computer.
  • Stimolazione elettrica. La corrente elettrica a basso voltaggio viene utilizzata per insegnare ai pazienti a coordinare le contrazioni dei muscoli, contribuendo a ridurre il dolore e gli spasmi muscolari. 
  • Dilatatori vaginali. Dei dispositivi di plastica a forma di tubo vengono utilizzati per aiutare le donne a rilassare i muscoli pelvici per facilitare la penetrazione. Gli strumenti, di dimensioni progressive, vengono in genere inseriti nella vagina per aiutare a distendere i tessuti. 

Quali sono gli esercizi per rafforzare il pavimento pelvico?

Gli esercizi fisici di attivazione muscolare per la riabilitazione del pavimento pelvico rappresentano una soluzione non invasiva con rischio molto basso. 

Rappresentano la prima opzione di trattamento e una valida risposta alla domanda “come posso attivare i muscoli del pavimento pelvico?”.

Gli esercizi di riabilitazione del pavimento pelvico sono utili per le donne con un basso rischio di prolasso vaginale, per le pazienti che hanno problemi intestinali, vescicali e per quelle che si stanno riprendendo dopo il parto. Il trattamento aiuta anche gli uomini che hanno subito un intervento chirurgico alla prostata a recuperare rapidamente il controllo della vescica e dell’intestino e a ridurre il rischio di prolasso rettale.

Tra gli esercizi per attivare i muscoli del pavimento pelvico distinguiamo:

Esercizi di Kegel

Sono un ottimo modo per allenare la muscolatura pelvica contraendo e rilassando il pavimento pelvico. Per eseguire questo esercizio è necessario 

  • Posizionarsi comodamente, sia da seduti che in piedi. Assicurarsi di mantenere la normale curvatura della colonna vertebrale verso l’interno.
  • Individuare e attivare i muscoli del pavimento pelvico con un movimento di sollevamento e compressione, respirando normalmente durante l’esercizio.
  • Cercate di eseguire il movimento di sollevamento e compressione per un massimo di 10 secondi.
  • Rilassare completamente i muscoli pelvici prima di un’altra serie.
  • Ripetere per 12 volte per completare una serie: eseguire tre serie nell’arco della giornata.

riabilitazione pavimento pelvico esercizi

Gli esercizi di kegel possono essere svolti dalle donne anche con le cosiddette “palline di Kegel” che devono essere inserite all’interno della vagina. 

In questo modo sarà più facile controllare la contrazione delle pareti vaginali, ricercare il movimento di “sollevamento”, rafforzare i muscoli del pavimento pelvico e percepire più facilmente il momento in cui i muscoli si rilassano completamente.

come si fa la riabilitazione del pavimento pelvico

L’esercizio del ponte

Oltre ad essere un ottimo esercizio per i glutei, il ponte aiuta a rafforzare i muscoli del pavimento pelvico e, come tale, fa parte della terapia fisica di riabilitazione del pavimento pelvico. 

Per fare questo esercizio il paziente deve sdraiarsi con la schiena appoggiata al pavimento e con le ginocchia piegate a 90 gradi, piedi devono essere appoggiati a terra con le braccia lungo i fianchi e i palmi rivolti verso il basso. 

Come in figura sotto.

come si fa la riabilitazione del pavimento pelvico

Spingendo sui talloni, si sollevano i fianchi da terra stringendo i glutei. 

Una volta raggiunta la posizione, si mantiene per 4/5 secondi per poi tornare sdraiati. Riposarsi per 60 secondi e ripetere l’esercizio. 

L’obbiettivo è farne 3 serie da 3 al giorno.

L’esercizio del cane da caccia o bird dog

Il movimento del cane da caccia è compreso nella routine degli esercizi di riabilitazione del pavimento pelvico: aiuta a coinvolgere diversi gruppi muscolari e a stabilizzare le vertebre lombari, diminuendo il sovraccarico a seguito delle attività quotidiane.

Costi riabilitazione del pavimento pelvico

Per eseguire correttamente l’esercizio il paziente si inginocchia a quattro zampe con le mani e le gambe leggermente divaricate.

Il paziente solleva una gamba, mantenendola parallela al suolo e mai più alta dell’anca.

Successivamente il paziente solleva il braccio opposto davanti a sé, mantenendolo a fianco della testa.

Questa posizione deve essere mantenuta per qualche secondo, braccio e gamba devono disegnare una linea retta parallela al pavimento. Durante tutto l’esercizio la colonna vertebrale deve mantenere una posizione neutra, non inarcata o convessa ma dritta.

  • Mantenere per qualche secondo.
  • Spalle / polsi: verticali rispetto al pavimento.
  • Anche / ginocchia verticali rispetto al pavimento.

Ripetere l’esercizio con la gamba e il braccio opposti.

La riabilitazione del pavimento pelvico funziona?

La riabilitazione del pavimento pelvico è efficace. 

Le pazienti registrano un buon tasso di successo e godono di una migliore qualità di vita dopo il trattamento: i risultati e l’efficacia dipendono dalla gravità della condizione trattata. Ad esempio: il trattamento del dolore pelvico miofasciale richiede normalmente 10 sedute mono settimanali, ma può richiedere diversi mesi nei casi più gravi.

I pazienti possono, periodicamente, dovere effettuare una riabilitazione del pavimento pelvico per tenere sotto controllo i sintomi.

Più a lungo si sperimenta il dolore, più è probabile che i recettori nervosi si sensibilizzino ad esso e il sintomo doloroso cronicizzi. Di conseguenza, il corpo svilupperà una reazione accentuata al dolore, rendendolo più grave e molto difficile da trattare. 

In caso di dolore pelvico cronico inspiegabile, è bene consultate uno specialista in disturbi del pavimento pelvico per ottenere una diagnosi e affrontare tempestivamente una riabilitazione del pavimento pelvico.

L’efficacia della riabilitazione del pavimento pelvico è stata oggetto di numerosi studi, suddivisi per tematiche, tra i quali:

  • incontinenza urinaria e fecale: nello studio della dottoressa Stephanie Woodley si riportano i risultati di uno studio su 9892 donne con differenti gradi di incontinenza. I dati evidenziano un netto miglioramento delle condizioni delle donne che hanno seguito un programma di riabilitazione del pavimento pelvico;
  • dispareunia: lo studio clinico randomizzato della dottoressa Fariba Ghaderi dimostra l’efficacia della riabilitazione del pavimento pelvico per la cura della dispareunia;
  • sindrome genitourinaria: la ricerca focalizza l’allenamento dei muscoli del pavimento pelvico come strumento per il trattamento della sindrome genitourinaria nella menopausa;
  • vaginismo. Due gli studi di riferimento. Il primo prende in considerazione donne caste a causa del dolore sessuale: i risultati della riabilitazione del pavimento pelvico sono incoraggianti. Il secondo confronta l’efficacia della stimolazione elettrica e l’iniezione locale di della tossina botulinica: i risultati hanno indicato che la fisioterapia standard complessiva, insieme ad altre misure, come la stimolazione elettrica funzionale e la desensibilizzazione, possono migliorare efficacemente l’indice di funzionalità sessuale femminile delle pazienti rispetto al trattamento con botulino;
  • benessere post partum: in questo studio si evidenzia come la riabilitazione del pavimento pelvico può accelerare il recupero dopo il parto della tensione e dell’elasticità della vagina;
  • dolore cronico: la riabilitazione del pavimento pelvico contribuisce alla gestione del dolore, come risulta da questo studio e da questa ricerca.

Quante sedute sono necessarie per la riabilitazione del pavimento pelvico?

La riabilitazione del pavimento pelvico inizia con un’anamnesi completa.

Viene quindi eseguito un esame ortopedico approfondito, con particolare attenzione alla colonna lombare, alle anche, all’andatura e alla postura. L’esame comprende anche la valutazione muscolare: si chiede ai pazienti di stare in piedi, camminare e sedersi per consentire al terapista di individuare eventuali problemi di postura o articolari che interessano i muscoli del pavimento pelvico.

La valutazione aiuta a determinare se la terapia di riabilitazione del pavimento pelvico è appropriata e permette la stesura di un piano di cura adeguato.

Generalmente le sedute previste sono almeno 10 della durata di 45 minuti; con cadenza monosettimanale o bisettimanale, a seconda delle condizioni generali del paziente. È probabile che il numero di sedute sia portato a 16 – 20 per ottenere i massimi risultati.

Quindi, quanto tempo ci vuole per rafforzare il pavimento pelvico? Dipende dall’età e dallo stato del tono muscolare di partenza: i primi segnali di rafforzamento si percepiscono già a partire dall’ottava seduta.

Quanto costa la riabilitazione del pavimento pelvico

La riabilitazione è attivabile attraverso il SSN pagando il ticket di 36,15 euro (novembre 2022). Tuttavia i tempi sono, salvo eccezioni, molto lunghi con un periodo di attesa che può superare l’anno. Per cui il paziente è costretto a rivolgersi alle strutture private. 

In questo caso i costi per la riabilitazione del pavimento pelvico aumentano. In media:

  • La prima visita, dove il fisioterapista decide assieme al paziente il numero di sedute e il la tipologia di trattamento, varia da 70 a 120 euro. Le successive sedute hanno costi diversi a seconda del tipo di trattamento seguito.
  • Il costo a seduta per la rieducazione funzionale del pavimento pelvico con biofeedback, il massaggio miofasciale, la rieducazione articolare, la massoterapia per il drenaggio linfatico e la fisioterapia con tecniche osteopatiche ha un costo che varia da 35 a 70 euro.
  • Il costo a seduta di riabilitazione del pavimento pelvico con sonda varia da 80  a 100 euro.
  • Il costo per la riabilitazione con coni vaginali può variare da 90 a 110 euro. 

Risposte ai dubbi sulla riabilitazione del pavimento pelvico

Quanto dura una seduta del pavimento pelvico?

Generalmente 45 minuti, in caso di situazioni complicate le sedute possono arrivare a 60 minuti.

In che cosa consiste la riabilitazione del pavimento pelvico?

Sono tecniche non invasive per risolvere le criticità derivanti dal cedimento o dalla disfunzione della muscolatura del pavimento pelvico.

Durante la riabilitazione del pavimento pelvico si insegnano esercizi per stabilizzare e rafforzare il core, ovvero i principali muscoli che stabilizzano il tronco tra cui il pavimento pelvico, gli addominali, la schiena e il diaframma. Ciò comporta anche il riallineamento e il rafforzamento dei muscoli del pavimento pelvico.

Chi fa la riabilitazione del pavimento pelvico?

Il fisioterapista, specializzato in queste tematiche. Di solito è l’urologo o la ginecologa a consigliare il paziente di contattare il fisioterapista ed iniziare una riabilitazione del pavimento pelvico.

Camminare rafforza i muscoli del pavimento pelvico?

Un regolare esercizio fisico leggero, come camminare, può aiutare a rafforzare i muscoli del pavimento pelvico. Tuttavia i risultati migliori si ottengono con esercizi mirati.

Lo squat serve per la riabilitazione del pavimento pelvico?

Oltre al ponte, lo squat può favorire il rafforzamento del pavimento pelvico e dei glutei. Per eseguire uno squat, una persona deve posizionarsi con i piedi alla larghezza delle anche, mantenendoli piatti sul pavimento, piegare le ginocchia per portare i glutei verso il pavimento, scendendo solo fino al livello più comodo e quindi rialzarsi.

Come si svolge una visita del pavimento pelvico?

Il terapista controllerà l’eventuale prolasso, la lassità e la mobilità della muscolatura. Valuterà il tono muscolare, la tensione e la forza. Potrebbero essere rilevati punti di attivazione, tessuto cicatriziale o restrizione. Il terapista vi inviterà a contrarre e rilassare il pavimento pelvico.

Ti potrebbero interessare anche questi articoli:

Autore:
Dott. Oreste Risi
Già Primario di Neurourologia Osp. di Treviglio Caravaggio – ASST Ovest MI