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Un sonnifero potente non è solo quello farmaceutico
La maggiore attenzione verso i prodotti di origine naturale ha spinto sempre più persone a cercare dei rimedi naturali per il sonno.
Questo perché i sonniferi tradizionali possono avere effetti collaterali negativi, come dipendenza, sonnolenza durante il giorno e confusione mentale.
La ricerca ha dimostrato che il sonnifero potente può essere anche di origine naturale, ossia con principi attivi ricavati da piante, radici o bacche.
Questi sonniferi potenti e naturali sono efficaci per trattare i disturbi del sonno.
Quale è il miglior sonnifero naturale senza ricetta?
Qual è il miglior sonnifero naturale per dormire?
Il miglior sonnifero naturale è quello che contiene queste sostanze naturali: melatonina, CBD e valeriana.
Queste sostanze naturali sono, secondo gli studi scientifici quelle che hanno dato i migliori risultati per combattere l’insonnia e trattare i disturbi del sonno.
Tutte le altre sostanze naturali dalla melissa, all’arnica, dalla lavanda al magnesio, elencate nei vari siti, hanno certamente un’effetto sedativo ma non paragonabile alla melatonina, al CBD e alla valeriana.
N.B. La lista è redatta senza alcun legame commerciale con le Aziende e i Prodotti indicati.
Il sito non ha alcun vantaggio economico dall’indicare i sonniferi naturali riportati di seguito.
La classifica esprime la valutazione personale degli autori ed è redatta successivamente all’assunzione continuativa per almeno 7 giorni dei prodotti indicati e secondo le modalità descritte nel bugiardino (ove presente). Lo scopo è quello di offrire il migliore servizio possibile, indicando il miglior sonnifero naturale secondo il nostro personale giudizio.
SONNOFIX – VOTO: 9.3
Come sonnifero naturale ha la migliore efficacia (9.3) e un’ottima rapidità d’azione (9.2).
Il rapporto qualità prezzo è il più alto riscontrato (9.3). Contiene i 3 più potenti sonniferi naturali: melatonina purissima, CBD di altissima qualità e una base di valeriana.
Assunto 30 minuti prima di coricarsi garantisce un sonno naturale, ristoratore e duraturo.
Attualmente è il miglior sonnifero naturale, efficacie per contrastare l’insonnia e il sonno intermittente. Al mattino non si avverte sonnolenza o debolezza.
Nessun effetto di tolleranza o dipendenza. È un sonnifero potente.
VYTAE SLEEP – VOTO: 8
Questo integratore ha dimostrato una efficacia pari a 7.9 e una buona rapidità d’azione (8.4). È un integratore a base di Canapa, Valeriana, Griffonia, Melissa e Passiflora.
Manca la melatonina, il principale agente naturale per facilitare il sonno.
Questa mancanza è sopperita con altre sostanze naturali. Si è dimostrato efficace per ripristinare il ritmo circadiano. Il rapporto qualità prezzo è piuttosto basso attestandosi a 7.4: è necessario assumere 2 pastiglie per avere un buon sonno naturale.
Al mattino, durante il test, abbiamo avvertito una certa sonnolenza.
SLEEPER 100 – VOTO: 7.5
A seguito di somministrazione abbiamo attribuito un valore di 7.2 per efficacia e 7.8 per rapidità d’azione. Il rapporto qualità prezzo è, per noi, di 7.5 e compensa una rapidità d’azione sotto il livello discreto. I tempi di latenza del sonno (tempo necessario per addormentarsi) non si sono particolarmente ridotti.
L’integratore è a base di estratti vegetali con magnesio, GABA e melatonina.
La presenza del Gaba favorisce un’azione psicofisica migliorando il benessere mentale e il tono dell’umore. Tuttavia la mancanza di melatonina si percepisce.
Al mattino non abbiamo avvertito sonnolenza o stanchezza.
JUVEL 5 – VOTO: 7.1
Il prodotto si contraddistingue per una discreta efficacia (7.2) e discreta rapidità d’azione (6.9).
Il rapporto qualità prezzo si colloca nella fascia media (7.2). Assunto 30 minuti prima di coricarsi garantisce un discreto sonno naturale.
È un prodotto a base di amminoacidi. E’ consigliato quando l’insonnia dipende essenzialmente da stress. È poco indicato per ripristinare il ritmo circadiano. La sua azione non risulta particolarmente efficace in quanto nella composizione mancano i migliori sonniferi naturali: melatonina, CBD e valeriana.
Al mattino non si avverte sonnolenza o debolezza.
SERENA NOTTE – VOTO: 6.7
È il primo, tra i sonniferi naturali, che si colloca nella fascia della sufficienza. Dopo 7 giorni di test possiamo attribuire un’efficacia di 6.8 e una rapidità d’azione di 7.
Complessivamente abbiamo attribuito al rapporto qualità prezzo un valore di 6.3. Può essere assunto 2 ore prima di dormire: il sonno è risultato leggero con risvegli occasionali.
È composto da Valeriana, Escolzia, Luppolo e Tiglio, sostanze naturali che favoriscono il sonno. Tuttavia non sono le più efficaci.
Per aiutarci a prendere sonno abbiamo riscontrato la necessità di assumere dosi maggiori di quanto indicato, riducendo la durata della confezione. Pertanto il prodotto risulta “leggero” non adatto ad affrontare i disturbi del sonno e dell’insonnia.
GABA – VOTO: 6.5
Questo integratore a base di Gaba ha mostrato, dopo 7 giorni di test, un’efficacia piuttosto bassa (5.5) e una appena sufficiente rapidità d’azione (6).
Il rapporto qualità-prezzo è comunque buono, attestandosi a 8. La terapia prevede di assumere 2 pastiglie 30 minuti prima di coricarsi.
Trattandosi di un prodotto a base di GABA la sua azione è rivolta soprattutto alle problematiche psicofisiche, cioè quando l’insonnia è dovuta solamente da fattori stressanti. In questo caso il GABA migliora il benessere mentale e il tono dell’umore. Il suo spettro d’azione risulta pertanto limitato a casi specifici.
Dopo 7 giorni di somministrazione abbiamo comunque manifestato disturbi del sonno.
Chiedi gratis allo PsicologoSonniferi senza ricetta: uno studio sui più efficaci
I sonniferi senza ricetta, sono quelli da banco che possono essere acquistati senza una prescrizione medica.
Gli italiani che soffrono di insonnia sono più di 12 milioni, oltre il 10% della popolazione.
Questo disturbo può essere circoscritto ad un particolare momento della vita o perdurare per molto tempo.
I sonniferi senza ricetta rappresentano una valida alternativa ai farmaci, in quanto non hanno le severe controindicazioni di questi ultimi; non creano dipendenza e si dimostrano efficaci in molte situazioni.
Per aumentare l’efficacia dei sonniferi senza ricetta e curare l’insonnia cronica è importante regolare il proprio stile di vita. È necessario seguire questi consigli:
- cercare di coricarsi sempre allo stesso orario;
- stabilizzare il tuo ritmo circadiano;
- evitare di assumere molta caffeina, soprattutto di sera;
- se possibile, rinunciare ai sonnellini diurni;
- svolgere attività fisica regolare;
- non passare la serata davanti al pc, tablet o smartphone;
- imparare a gestire l’ansia e lo stress.
Se questi accorgimenti non sono sufficienti a ripristinare un ciclo del sonno regolare il medico curante potrà consigliare, come prima soluzione, i cosiddétti sonniferi senza ricetta.
Sonniferi senza ricetta: quali sono i principi attivi più efficaci?
I sonniferi senza ricetta sono dei potenti strumenti per favorire il sonno che possono essere creati mediante l’utilizzo di uno o più principi attivi. Vediamo, dunque, i più efficaci.
Melatonina
La melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale. Essa regola il ritmo sonno/veglia del nostro organismo; infatti quando l’organismo ne produce di più (di sera e di notte) riusciamo a prendere sonno più facilmente. Di giorno l’organismo produce meno melatonina, evitandoci di aver sonno.
Gli integratori a base di melatonina sono tra i sonniferi senza ricetta più diffusi ed efficaci. L’assunzione, normalmente in capsule, è anche disponibile in gocce e via aerosol e avviene circa 15 – 30 minuti prima di coricarsi. È indicata per tutte quelle persone che hanno difficoltà ad addormentarsi. Sul mercato sono presenti integratori a base di melatonina a rilascio ritardato, evitando così i risvegli notturni.
Il dosaggio varia da 1mg a 10mg per notte e dovrebbe essere preso alla dose più bassa efficace per prevenire l’intontimento mattutino o la sonnolenza diurna.
Si raccomanda di iniziare con la dose minima e poi aumentare gradualmente per trovare il dosaggio ottimale. Prima di assumere sonniferi farmacologici è raccomandata l’assunzione di melatonina soprattutto per i modesti effetti collaterali.
Il grande vantaggio è che la melatonina non è sedativa, non crea dipendenza e può essere usata nei bambini, negli adulti e negli anziani.
Quali sono le controindicazioni della melatonina?
Si manifestano principalmente in chi ne fa uso abituale e non sporadico a fronte di alte dosi.
Le più comuni sono:
- sonnolenza durante il giorno;
- mal di testa;
- vertigini.
Gli effetti collaterali rari, invece, sono battito accelerato, difficoltà di deambulazione, pressione alta, ansia, secchezza delle fauci, ittero, disturbi gastrointestinali, diminuzione delle piastrine, alterazioni dell’umore, contrazioni muscolari.
Gli integratori a base di melatonina possono interagire con alcuni farmaci, tra cui:
- farmaci che fluidificano il sangue (anticoagulanti);
- immunosoppressori, farmaci che sopprimono il sistema immunitario;
- farmaci per il diabete:
- pillole anticoncezionali.
Se decidi di assumere questo sonnifero senza ricetta chiedi comunque un consulto al tuo farmacista.
Radice di valeriana
Gli integratori a base di radice di valeriana sono i sonniferi senza ricetta tra i più conosciuti e validi.
Gli studi scientifici che dimostrano l’efficacia della radice di valeriana sono moltissimi. Questa radice fin dai tempi antichi è stata usata per favorire tranquillità e migliorare il sonno.
La Valeriana Officinalis, è un’erba originaria dell’Asia e dell’Europa. Ora viene coltivata anche negli Stati Uniti, in Cina e in altri paesi. L’estratto di radice di valeriana è disponibile come integratore in capsule o in forma liquida. Può anche essere consumato come tè.
Come funziona e come si assume?
La radice di valeriana contiene acido valerenico, acido isovalerico e una varietà di antiossidanti che favoriscono il sonno e riducono l’ansia. In particolare la valeriana interagisce con il gamma-amminobutirrico (GABA) un neurotrasmettitore che aiuta a regolare gli impulsi nervosi del cervello e del sistema nervoso.
I ricercatori hanno dimostrato che bassi livelli di GABA sono collegati ad una maggiore ansia e alla bassa qualità del sonno: tre gli studi principali (1, 2, 3).
La valeriana regola i livelli di GABA, riducendo l’ansia e lo stress. Questa modalità di azione è la stessa di ansiolitici come Valium e Alprazolam.
Inoltre, a differenza di molti dei farmaci comunemente usati per trattare l’insonnia e l’ansia, la valeriana non causa alcun effetto collaterale significativo.
Il sonno profondo è importante per rigenerare il corpo: uno studio condotto su una popolazione adulta che soffriva di insonnia ha dimostrato che una singola dose di valeriana ha permesso al campione in esame di raggiungere il sonno profondo più velocemente (36%). Non solo, quando un paziente cessa di assumere benzodiazepine o farmaci sedativi generalmente ha problemi di insonnia, in quanto questi farmaci creano dipendenza.
È dimostrato che l’assunzione di un integratore a base di valeriana aiuta il paziente a superare la dipendenza dal farmaco.
La valeriana si dimostra come uno dei più validi sonniferi acquistabili senza ricetta.
Modalità di assunzione: 400 – 900 mg di estratto di valeriana 30 minuti prima di andare a letto e un’assunzione regolare per almeno due settimane.
Interazione: non assumere valeriana in concomitanza con farmaci sedativi, ansiolitici, antidepressivi e alcol.
Difenidramina
La difenidramina fa parte della famiglia degli antistaminici.
Normalmente è usata per alleviare i sintomi dell’allergia, della febbre da fieno, gli arrossamenti e le irritazioni agli occhi. Viene anche usata per prevenire e trattare nausea, vomito e vertigini causati dalla cinetosi.
La difenidramina blocca l’istamina che il corpo produce durante una reazione allergica.
Tuttavia gli integratori a base di difenidramina sono utilizzati ugualmente per trattare l’insonnia o i disturbi del sonno legati ad episodi sporadici come quelli derivanti dal jet lag e i lavori che prevedono turnazione notturna.
Se utilizzata per trattare l’insonnia l’assunzione deve avvenire 40 minuti prima di dormire.
Gli effetti collaterali possono includere sonnolenza diurna, bocca secca, visione offuscata, costipazione e ritenzione urinaria.
Gli effetti collaterali rari: mal di testa, nausea, debolezza muscolare. In caso di visione offuscata e minzione dolorosa o difficoltosa è necessario chiamare subito il proprio medico curante. Non è raccomandato l’uso in bambini di età inferiore a 12 anni.
Il prodotto è disponibile sia in capsule che in bustine.
Anche se rientrano nei farmaci da banco e quindi acquistabili senza ricetta, gli integratori a base di difenidramina, soprattutto se utilizzati come sonnifero dovrebbero essere assunti sempre dietro il consulto del farmacista o del proprio medico curante.
Chiedi gratis allo PsicologoMagnesio
Solo di recente si è scoperto che il magnesio favorisce il sonno, rientrando così nella categoria dei sonniferi senza ricetta che posso essere acquistati nelle farmacie. Questo nutriente gioca un ruolo importante nella regolazione del sonno.
La ricerca attuale mostra che un’integrazione di magnesio nella nostra dieta può aiutare il corpo a rilassarsi e persino a migliorare i sintomi dell’insonnia.
Che cos’è il magnesio? È un nutriente essenziale al nostro organismo: fortifica il sistema immunitario, contribuisce al rafforzamento dei muscoli e delle ossa, contribuisce al benessere del sistema nervoso e aiuta a mantenere la pressione sanguigna costante. È utile anche a gestire i livelli di zucchero nel sangue.
Il magnesio può aiutare a dormire?
L’aggiunta di magnesio nella dieta facilita il sonno, riducendo i tempi di veglia.
La comunità scientifica riconosce che il magnesio gioca un ruolo importante nella regolazione del sonno. In particolare uno studio ha dimostrato che bassi livelli di magnesio nel corpo sono associati ad una scarsa qualità del sonno e all’insonnia.
Non solo ma bassi livelli di magnesio sono legati ad un aumento dell’ansia che come sappiamo è anch’essa responsabile dell’insonnia.
Anche un’altra importante ricerca ha dimostrato che il magnesio può aiutare a mitigare i sintomi dell’insonnia. In uno studio condotto su pazienti anziani che soffrivano d’insonnia, l’assunzione di 500 mg di magnesio al giorno per otto settimane ha registrato risultati positivi. In particolare i pazienti:
- Si addormentavano più velocemente e dormivano più a lungo;
- Aumentavano le ore di sonno, cioè passavano più tempo a dormire mentre erano a letto;
- Si svegliavano più tardi e riducevano i risvegli mattutini;
- Risultava, da esami condotti a fine studio, un aumento delle concentrazioni di melatonina prodotta dal copro;
- Sempre a fine studio risultava una diminuzione delle concentrazioni di cortisolo l’”ormone dello stress”.
Per cui possiamo confermare che il magnesio ha delle caratteristiche che per le quali può rientrare a pieno titolo nei sonniferi acquistabili senza ricetta.
Camomilla
Gli integratori a base di camomilla contengono apigenina che riduce lo stress e induce sonnolenza.
Per anni è stata utilizzata per ridurre l’infiammazione, l’ansia e trattare l’insonnia.
È considerata al pari di un leggero tranquillante o induttore del sonno.
Uno studio su 60 residenti di una Casa di Cura ha dimostrato che l’assunzione di 400 mg di estratto di camomilla al giorno migliorato sensibilmente la qualità del sonno rispetto a chi non ha ricevuto la somministrazione.
Tra i sonniferi acquistabili senza ricetta, la camomilla è quella meno efficace soprattutto se utilizzata per disturbi gravi del sonno.
Infatti uno studio che ha coinvolto persone con insonnia cronica ha scoperto che coloro che hanno ricevuto 270 mg di estratto di camomilla due volte al giorno per 28 giorni non hanno sperimentato benefici moderatamente significativi.
Non ha praticamente effetti collaterali, ve ne è uno solo molto raro riconducibile a reazioni allergiche legate alla presenza di lattoni nella pianta.
Kava
Nota anche come kava kava, è estratta dalla radice della Piper methysticum.
Evidenze scientifiche ne attribuisco una capacità ansiolitica, pur non essendo chiaro il meccanismo di azione. La Kava quindi agirebbe come sonnifero naturale grazie alla proprietà ansiolitica.
Nel 2003 Cochrane ha revisionato 11 studi per valutarne l’efficacia e il profilo di sicurezza non evidenziando sostanziali differenze, in termini di sicurezza, rispetto ai gruppi a placebo.
Tuttavia la FDA, anche alla luce di segnalazioni in Europa di oltre 20 casi di cirrosi, epatite e insufficienza epatica, ha richiesto l’applicazione di un’etichetta di avvertenza sulle confezioni dei prodotti contenenti Kava. Attualmente è vietata in Italia e in Europa.
Si ritiene che i casi di epatotossicità siano da imputarsi all’impiego di materia prima contaminata da muffe o a contaminazioni in fase di produzione.
L’impiego di Kava come sonnifero naturale in Italia non è autorizzato dall’Aifa.
Triptofano
Il triptofano agisce come sonnifero naturale poiché è un precursore nella sintesi della serotonina. Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, alcuni studi hanno evidenziato il ruolo della serotonina nell’indurre il sonno. Il triptofano è presente, in quantità minime, nel latto vaccino e questo, si è ritenuto spiegasse perché alcune persone potessero migliorare lo stato di sonnolenza dopo l’assunzione, la sera, di latte caldo.
Le ricerche sull’integrazione di triptofano con funzione di sonnifero naturale o ansiolitico sono piuttosto lacunose e ad oggi l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) non ha approvato alcuna delle indicazioni proposte dai prodotti contenenti triptofano.
L’azione del triptofano sul sonno e la sua funzione di sonnifero naturale continuano a essere studiate nei principali laboratori europei e americani.
È possibile includere facilmente il triptofano nella propria dieta attraverso fonti alimentari come: tacchino, formaggi freschi, frutta secca, legumi, uova e latte.
5-HTP
Il 5-HTP è un derivato amminoacidico ottenuto dal triptofano. Si tratta di un precursore della serotonina il cui utilizzo terapeutico, però, non è ancora stato approvato.
I vantaggi nell’utilizzo di 5-HTP come sonnifero naturale, piuttosto che il semplice triptofano sono imputabili:
- capacità di attraversare la barriera encefalica;
- possibilità di essere assunto durante i pasti poiché l’effetto non è compromesso dalla presenza di altri amminoacidi;
- capacità di raggiungere il sistema nervoso centrale in quantità maggiori.
Alcuni risultati dimostrano che il 5-HTP può alleviare i sintomi della depressione e dell’ansia. Proprio la funzione di ansiolitico ne giustificherebbe l’impiego come sonnifero naturale; non esistono invece prove sufficienti per sostenerne l’uso per l’insonnia. L’uso di 5-HTP è associato, piuttosto frequentemente, alla manifestazione di nausea. Altri effetti collaterali sono vomito, diarrea, dolore di stomaco e, in rari casi, sindrome eosinofilo-mialgica.
Chiedi gratis allo PsicologoQuale è il più potente sonnifero naturale?
CBD. Il cannabidiolo – noto anche come CBD – è uno dei principali cannabinoidi della pianta di cannabis.
I cannabinoidi interagiscono con il sistema endocannabinoide, che aiuta il corpo a mantenere uno stato di equilibrio e stabilità, o omeostasi.
A differenza del tetraidrocannabinolo (THC), il CBD non è psicoattivo. Alcune ricerche suggeriscono che il CBD è un potente rilassante e un valido aiuto per prendere sonno.
Secondo la Mayo Clinic, l’insonnia può essere causata da:
- ansia;
- stress;
- depressione;
- disturbo da stress post-traumatico (PTSD);
- farmaci, che possono alterare il ciclo sonno-veglia;
- condizioni fisiche, come il dolore cronico;
- caffeina, specialmente se consumata a tarda ora;
- fattori ambientali, come rumori forti o un letto scomodo.
Se l’insonnia è causata da fattori esterni o da condizioni correlate, il CBD può curare l’insonnia. Una ricerca pubblicata nel 2019 ha voluto verificare se il CBD fosse in grado di migliorare la qualità del sonno e o ridurre l’ansia.
Lo studio ha coinvolto 72 soggetti, 47 dei quali soffrivano di ansia e 25 di insonnia. Ai soggetti sono stati dati 25 milligrammi (mg) di CBD in forma di capsule ogni giorno.
Nel primo mese, il 79,2% dei pazienti ha riferito livelli di ansia più bassi e il 66,7% ha confermato di aver risolto i problemi di insonnia. Nei mesi successivi queste percentuali sono addirittura migliorate. Altri studi concludono che il CBD migliora la qualità del sonno perché risolve le cause profonde da cui si sviluppa l’insonnia.
Come assumere il CBD?
È disponibile in diverse forme, tra cui:
- concentrati da svapo;
- olio e tinture;
- pillole e capsule;
- gomme da masticare.
Il dosaggio di CBD dipende da una serie di fattori.
Il peso, la chimica corporea personale e i motivi che causano l’insonnia. La maggior parte degli studi clinici sul CBD e la cura del sonno prevedevano di somministrare ai soggetti una quantità di CBD compresa tra 25 mg e 1.500 mg al giorno. È meglio iniziare con un basso dosaggio e aumentarlo gradualmente fino a trovare il giusto equilibrio.
Quali sono gli effetti collaterali?
Uno studio del 2017 ha dimostrato che l’utilizzo del CBD per trattare l’insonnia è quasi privo di effetti collaterali comuni. I possibili effetti collaterali rari sono:
- stanchezza;
- diarrea;
- cambiamenti nell’appetito;
- cambiamenti di peso.
Avvertenze: tutti i sonniferi acquistabili senza ricetta, in particolari i più efficaci e forti devono comunque essere assunti seguendo particolari attenzioni. Non assumerli se si deve guidare un veicolo e o svolgere lavori potenzialmente pericolosi. È sempre meglio sentire il proprio medico e l’assunzione è raccomandata pochi minuti prima di coricarsi. Il CBD menzionato nell’articolo fa riferimento esclusivamente all’uso legale consentito dalla normativa italiana.
Sonniferi potenti: cosa sono e perché sono importanti per un paziente
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Quando l’insonnia è grave e prolungata, cioè tale da compromettere la vita sociale del paziente, il medico può prescrivere i cosiddetti sonniferi potenti.
I sonniferi potenti, come ogni sostanza psicoattiva creano dipendenza e assuefazione.
La dipendenza significa che l’interruzione dell’assunzione del farmaco deve essere graduale, con un percorso della durata di circa un mese o più.
Mentre l’assuefazione implica che il nostro corpo, durante l’assunzione, si abitua lentamente al dosaggio, per cui per avere lo stesso effetto è necessario aumentare la dose.
L’aumento della dose determina un aumento della dipendenza.
Per cui è necessario prestare particolare attenzione quando il paziente assume questi sonniferi potenti e limitare l’assunzione ai soli casi di insonnia grave.
In tutti gli altri casi sono più che sufficienti i sonniferi naturali.
In ogni caso, prima di assumere sonniferi potenti è indispensabile consultare il proprio medico. Benzodiazepine, Z-Drugs o Barbiturici espongono a severi effetti collaterali e il loro utilizzo deve essere costantemente monitorato. Il paziente deve informare il medico di eventuali altri farmaci assunti per verificare le possibili interazioni.
La guida di veicoli e lo svolgimento di lavori pericolosi sono compromessi dall’utilizzo di questi farmaci. In questo studio, la dott.ssa Christine Leong approfondisce gli effetti avversi delle benzodiazepine e delle z-drugs.
Benzodiazepine, cosa sono e come funzionano
Le benzodiazepine sono utilizzate principalmente per il trattamento dell’ansia e anche per trattare l’insonnia.
Sono farmaci ansiolitici ad azione rapida (da 30 minuti ad un’ora). Producono un effetto calmante e sedativo.
Sono anche utilizzati per trattare crisi epilettiche e spasmi muscolari.
Le benzodiazepine agiscono sui messaggeri chimici del cervello chiamati neurotrasmettitori. Le benzodiazepine potenziano l’azione del neurotrasmettitore acido gamma-amminobutirrico (GABA), che rallenta il sistema nervoso centrale. Questo produce l’effetto calmante e sedativo che aiuta a combattere l’ansia e nei soggetti stressati ha un’azione sedativa.
Esistono diversi tipi di benzodiazepine che hanno tempi di reazioni e utilizzi diversi:
- Il diazepam (Valium) e il clorazepato (Tranxene) hanno un inizio d’azione rapido e di solito iniziano a funzionare entro 30-60 minuti.
- L’oxazepam ha un’insorgenza lenta, mentre lorazepam, alprazolam e clonazepam (Klonopin) hanno un’insorgenza intermedia.
- Il clorazepato, il midazolam e il triazolam sono agenti a breve durata d’azione, da 3 a 8 ore.
- Alprazolam, lorazepam, estazolam e temazepam sono agenti ad azione intermedia con durata d’azione da 11 a 20 ore.
- Il clordiazepossido, il clonazepam, il diazepam, il flurazepam e il quazepam sono agenti ad azione prolungata con durata d’azione da 1 a 3 giorni.
Quali sono gli effetti collaterali del benzodiazepine?
Sebbene la maggior parte delle benzodiazepine sia usata in modo intercambiabile, alcune sono più comunemente usate per determinate condizioni. Estazolam, flurazepam, quazepam, temazepam e triazolam sono utilizzati per l’insonnia o i problemi di sonno.
Gli effetti collaterali più comuni associati alle benzodiazepine sono:
- sedazione;
- debolezza e instabilità, vertigini e perdita di orientamento;
- sonnolenza transitoria, comunemente avvertita nei primi giorni di trattamento;
- sensazione di depressione;
- cefalea;
- disturbi del sonno;
- confusione e disturbi della memoria;
- irritabilità, aggressività ed eccitazione;
- disturbi della memoria.
Quali farmaci interagiscono con le benzodiazepine?
Tutte le benzodiazepine provocano una sedazione eccessiva se associate ad altri farmaci che rallentano i processi cerebrali (ad esempio, alcol, barbiturici, narcotici e tranquillanti).
Overdose
L’overdose di questi sonniferi potenti può essere particolarmente grave e portare al coma o alla morte, per cui in caso si sospetti un’overdose è necessario chiamare subito il 118.
Sintomi:
- ipersedazione o sonno eccessivo;
- nervosismo ed eccitabilità;
- sbalzi d’umore e aggressività;
- respirazione lenta e superficiale.
Z-Drugs
Questi farmaci sono sonniferi potenti con una struttura chimica diversa dalle benzodiazepine, pur agendo in modo simile attivando il ricettore GABA.
Devono essere quindi utilizzati con estrema cautela. Sono specifici per curare l’insonnia, non sono utilizzati per trattare l’ansia e altri disturbi. Questi sonniferi potenti devono essere assunti per un periodo di tempo limitato in quanto l’assuefazione è più rapida ed elevata.
Ciò significa che l’effetto sedativo si riduce nel tempo e il paziente ha bisogno di dosi sempre maggiori. Fanno parte di questa categoria:
- Zolpidem;
- Zopolicone.
Gli effetti avversi più comuni sono: cefalea, disturbi gastrointestinali e vertigini.
Gli effetti avversi meno comuni includono prurito, disturbi visivi e xerostomia. Gli effetti residui diurni includono difficoltà psicomotorie e disturbi cognitivi, della memoria, comportamento bizzarro, allungamento dei tempi di reazione, allucinazioni e psicosi.
Barbiturici
I barbiturici sono sedativi-ipnotici, che deprimono il sistema nervoso centrale (SNC) e sono utilizzati per trattare l’insonnia, le convulsioni e il mal di testa.
I barbiturici possono essere utilizzati anche in ambito ospedaliero per la sedazione pre-operatoria.
I più comuni sono:
- barbital;
- secobarbital (ipnotico);
- amobarbital (ipnotico);
- pentobarbital (ipnotico);
- butalbital (ipnotico)
I barbiturici sono classificati come sostanze che hanno un sicuro potenziale di dipendenza fisica e psicologica e di abuso. I barbiturici possono dare assuefazione e quindi un’interruzione improvvisa può mettere a rischio la vita.
Tolleranza, dipendenza psicologica e fisica possono verificarsi soprattutto in seguito all’uso prolungato di dosi elevate di barbiturici.
Quali sono i possibili effetti collaterali?
Gli effetti collaterali comuni dei barbiturici includono:
- Sonnolenza;
- mal di testa;
- bassa pressione sanguigna (ipotensione);
- nausea;
- sedazione;
- eruzione cutanea.
Gli effetti collaterali gravi dei barbiturici includono:
- respirazione anormalmente lenta;
- coma;
- confusione;
- svenimento;
- allucinazioni;
- interruzione temporanea della respirazione;
I barbiturici hanno un indice terapeutico molto ristretto, il che significa che piccole differenze di dose possono comportare grandi differenze negli effetti del farmaco e che i pazienti possono facilmente sviluppare effetti collaterali.
La combinazione di barbiturici con altri farmaci come oppioidi, benzodiazepine, antidepressivi o farmaci da banco (OTC) con antistaminici può essere fatale.