Evitamento: cos’è, le cause e come trattarlo

L’evitamento è una risposta psicologica che si compie quando il paziente cerca di allontanarsi o non affrontare le situazioni, le persone, i pensieri o  le emozioni che che percepisce come fonti di disagio o dolore. Questo comportamento è comune nella vita quotidiana, ma può diventare problematico quando si trasforma in un meccanismo di difesa persistente ed estremamente rigido che impedisce di affrontare anche la minima difficoltà e limita fortemente le relazioni sociali, la crescita personale ed il benessere psicologico.

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Evitamento come meccanismo di difesa

Secondo la teoria psicoanalitica, i meccanismi di difesa sono processi psicologici inconsci che proteggono l’individuo dall’ansia e dalla sofferenza emotiva derivante da situazioni stressanti o conflittuali. L’evitamento è uno di questi meccanismi e consiste nel distogliere l’attenzione o rimuovere dall’esperienza conscia situazioni, pensieri o sentimenti che generano disagio. Ad esempio, una persona potrebbe evitare un incontro tra amici perché teme di essere giudicata negativamente dagli altri.

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Tipologie di evitamento

Questa reazione psicologica può manifestarsi in diverse forme, tra cui:

  • Evitamento comportamentale: riguarda l’azione di allontanarsi fisicamente o non affrontare situazioni che causano disagio. Esistono due tipi di evitamento comportamentale:
    • Evitamento attivo: l’individuo compie azioni specifiche per non entrare in contatto con la situazione temuta, come cambiare percorso per evitare di incontrare una persona indesiderata.
    • Evitamento passivo: l’individuo si astiene dall’agire in modo da non dover affrontare la situazione temuta, come rimanere a casa per evitare una festa a cui è stato invitato.
  • Evitamento cognitivo: riguarda il tentativo di non pensare o concentrarsi su pensieri o preoccupazioni che generano ansia, come distogliere continuamente l’attenzione dai propri problemi finanziari.
  • Evitamento emotivo: si riferisce al tentativo di non provare emozioni scomode o dolorose, come la tristezza o la rabbia, spesso attraverso la negazione o la soppressione delle emozioni.
  • Evitamento sociale: consiste nel non interagire con altre persone o gruppi per evitare situazioni di conflitto, imbarazzo o critica.

 

Cause e fattori di rischio

Le cause dell’evitamento possono essere diverse e includono:

  • Esperienze traumatiche o stressanti: eventi passati che hanno causato dolore o sofferenza possono condurre a sviluppare un comportamento di evitamento come mezzo per proteggersi da ulteriori traumi.
  • Disturbi d’ansia e fobie: l’evitamento è un sintomo comune nei disturbi d’ansia, come il disturbo d’ansia sociale o il disturbo di panico e nelle fobie specifiche, come la talassofobia o l’agorafobia
  • Bassa autostima e insicurezza: gli individui con scarsa autostima o molta insicurezza possono adottare comportamenti di evitamento per proteggersi dal fallimento, dalla critica o dal rifiuto, spesso rinforzando così la loro convinzione di essere inadeguati o incapaci.
  • Disturbi della personalità: alcuni disturbi della personalità, come il disturbo evitante di personalità o il disturbo borderline di personalità, possono portare a comportamenti di evitamento come mezzo per gestire l’ansia e le difficoltà interpersonali.

Altri fattori di rischio: fattori genetici, biologici, ambientali e culturali possono influenzare la tendenza a sviluppare questo comportamento.

Conseguenze

Sebbene l’evitamento possa fornire un sollievo temporaneo dall’ansia, ha diverse conseguenze negative a lungo termine:

  • Rinforzo negativo e mantenimento dell’ansia: in quanto il sollievo immediato che ne deriva rafforza la convinzione che la situazione temuta sia pericolosa o minacciosa, contribuendo così al mantenimento dell’ansia e della paura.
  • Riduzione della qualità di vita:  può limitare le opportunità personali e professionali, restringere il campo delle esperienze e ridurre la soddisfazione e il benessere generale.
  • Perdita di opportunità e relazioni: l’evitamento sociale e comportamentale può portare a perdere opportunità di crescita personale, di carriera, di sviluppare nuove amicizie o di migliorare le relazioni esistenti.
  • Effetti sul benessere psicologico e fisico: l’evitamento cronico può causare stress, ansia, depressione, solitudine e malattie fisiche legate allo stress, come problemi gastrointestinali, cardiovascolari e disturbi del sonno.

Strategie per affrontare l’evitamento

Per superare l’evitamento e migliorare il benessere psicologico, è importante adottare strategie terapeutiche ed educative, tra cui:

  • Terapia cognitivo-comportamentale (TCC): la TCC è un approccio terapeutico che mira a modificare i pensieri, le credenze e i comportamenti disfunzionali legati all’evitamento. La TCC può includere l’esposizione graduale alle situazioni temute, il rafforzamento delle abilità di problem-solving e l’allenamento all’assertività.
  • Terapia d’accettazione e impegno (ACT): l’ACT è un approccio basato sulla mindfulness che aiuta le persone a sviluppare una maggiore flessibilità psicologica e a imparare ad accettare le emozioni scomode senza ricorrere all’evitamento.
  • Psicoterapia psicodinamica e interpersonale: queste terapie esplorano le origini emotive e relazionali dell’evitamento, aiutando l’individuo a comprendere e risolvere i conflitti interni e le difficoltà interpersonali che contribuiscono al comportamento di evitamento.
  • Mindfulness e tecniche di rilassamento: pratiche di mindfulness, come la meditazione, il respiro profondo e la consapevolezza corporea, possono aiutare a ridurre l’ansia e a sviluppare una maggiore tolleranza alle emozioni scomode, rendendo meno necessario l’evitamento.
  • Sostegno sociale: il sostegno da parte di familiari, amici o gruppi di auto-aiuto può essere fondamentale nel processo di superamento dell’evitamento, poiché fornisce un ambiente sicuro e accogliente per condividere esperienze, paure e preoccupazioni, e per ricevere incoraggiamento e comprensione.
  • Auto-aiuto: libri, corsi online, workshop e altre risorse di auto-aiuto possono fornire strumenti e strategie per affrontare l’evitamento e migliorare il benessere psicologico.

 

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Gli aiuti naturali

Esistono delle piante che hanno proprietà calmanti, riconosciute dalla medicina. Riducendo l’ansia si riesce a contrastare l’evitamento. Gli ansiolitici naturali sono:

Riassunto: i punti chiave dell’evitamento

L’evitamento è un fenomeno psicologico complesso e sfaccettato che può avere conseguenze significative sulla qualità della vita, sulle relazioni e sul benessere psicologico e fisico. Per superare l’evitamento, è fondamentale comprendere le cause e i meccanismi che lo alimentano e adottare strategie terapeutiche ed educative adeguate, come la TCC, l’ACT, la psicoterapia psicodinamica e interpersonale, la mindfulness, il sostegno sociale e l’auto-aiuto. Con impegno, consapevolezza e sostegno, è possibile affrontare e superare l’evitamento, migliorando così la qualità della vita e il benessere generale.

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Autore:
Dott.ssa Vittoria Martelli
Laurea in Biotecnologie Mediche