Disturbi somatoformi: cosa sono e come trattarli

Indice dello studio sui disturbi somatoformi

In questo articolo tratteremo i seguenti argomenti:

disturbi somatoformi

Cosa sono i disturbi somatoformi

i disturbi somatoformi sono noti anche come disturbi da sintomi somatici (SSD) o disturbi psicosomatici e sono caratterizzati da una condizione psicologica che porta il paziente a manifestare sintomi fisici in risposta ad un disagio psicologico.

Questa condizione è riscontrata soprattutto nei giovani che hanno difficoltà ad esprimere i propri sentimenti; il disagio psicologico si manifesta sotto forma di sintomi fisici. In Italia, quasi il 9% dei bambini e dei ragazzi lamentano dolori, come mal di stomaco, mal di testa o dolori articolari che secondo i medici risultano come “inspiegabili” cioè non vi è una sottostante causa. La ricerca medica ha evidenziato come i disturbi somatoformi siano diffusi anche negli adulti.

È dimostrato che la psiche dell’individuo condiziona la salute del corpo, cioè mente e corpo sono legati e i modi in cui i sintomi fisici e psicologici interagiscono sono molteplici.

Per quella categoria di pazienti che manifesta costantemente sintomi da disturbi somatoformi non inquadrabili dal punto di vista medico è fondamentale prendere in considerazione le problematiche psicologiche sottostanti, per trattare adeguatamente il paziente.

Nella maggior parte dei casi in presenza di disturbi somatoformi possono coesistere questi disturbi:

  • disturbo d’ansia sociale,
  • agorafobia,
  • disturbo d’ansia generalizzato,
  • ansia da separazione,
  • fobia della scuola,
  • disturbi alimentari,
  • depressione,
  • mutismo selettivo,
  • disturbo di panico,
  • alcune fobie specifiche.

Disturbi somatoformi quali sono?

Esistono diversi tipi di disturbi somatoformi, le linee mediche ne individuano quattro tipi:

Disturbo somatoforme persistente da dolore o disturbo algico, le cui caratteristiche sono:

  • dolore persistente, intenso e angosciante. Non ha una sede specifica, può riguardare lo stomaco, il petto o il cranio;
  • il dolore non è spiegabile, non dipende da una malattia, infezione o altro;
  • nasce da un processo psicologico derivante da un conflitto emotivo o da problemi psicologici

Disturbo dissociativo/di conversione le cui caratteristiche sono:

  • perdita parziale o completa della normale connessione tra i ricordi, la consapevolezza della propria identità nel presente e del controllo dei propri movimenti;
  • l’esame medico non diagnostica nessun disturbo fisico o danno neurologico;
  • l’esame medico rileva una connessione con l’evento stressante passato e i problemi psicologici attuali;
  • alta possibilità di sviluppare severi disturbi psichiatrici.

Sindrome da affaticamento cronico, individuato dai seguenti aspetti clinici:

  • lamenti continui ed angosciati a seguito di una situazione stressante;
  • estrema debolezza corporea dopo uno sforzo minimo associata a continui lamenti;
  • Almeno due tra: dolori muscolari, vertigini, cefalea tensiva, disturbi del sonno, incapacità di rilassarsi, irritabilità, dispepsia;
  • i sintomi autonomici (neuropatici) o depressivi che il paziente manifesta non sono così gravi da soddisfare i criteri per identificare un disturbo specifico.

Disturbo si somatizzazione in cui il paziente:

  • presta estrema attenzione ai sintomi fisici, come il dolore o la stanchezza. Può esserci una causa sottostante ma la reazione non è giustificata.
  • Pensa al peggio e ricorre a cure mediche non necessarie
  • Soffre a tal punto che le preoccupazioni per la propria salute compromettono la qualità della vita producendo disabilità.
  • Avverte sintomi che possono riguardare sensazioni specifiche come dolore o respiro affannoso, o sintomi più generali, come affaticamento o debolezza. Questi sintomi non sono correlati a nessuna patologia grave.

Disturbo ipocondriaco o disturbo d’ansia da malattia, dove il paziente si preoccupa eccessivamente di poter ammalarsi o di essere ammalato gravemente. Possono non esserci sintomi fisici ma il paziente crede comunque di essere malato o che sintomi anche insignificanti o sensazioni corporee siano i segnali di una grave malattia anche se un medico dopo una visita accurato ha escluso tale condizione.  

Il disturbo da dismorfofobia corporea o disturbo di dimorfismo corporeo, è una condizione di salute mentale in cui il paziente si preoccupa eccessivamente dei difetti del proprio corpo o del suo aspetto fisico. Questi difetti spesso sono impercettibili agli altri.

Questo disturbo può colpire persone di qualsiasi età, ma è più comune negli adolescenti e nei giovani adulti. Colpisce sia uomini che donne.

L’ansia è un disturbo somatoforme?

I disturbi somatoformi sono caratterizzati da sintomi fisici senza una causa nota. Sebbene queste condizioni possano causare ansia e stress, è possibile curarle. I disturbi somatoformi sono caratterizzati da sensazioni fisiche e dolori corporei causati da malattie mentali. L’ansia non è un disturbo somatoforme.

Le cause del disturbo somatoforme

Le ragioni per cui una persona può sviluppare un disturbo somatoforme sono molteplici. Queste rientrano in tre categorie principali:

  • L’esperienza di una severa malattia associata ad una personalità fragile e vulnerabile.
  • Famigliare: problemi di salute fisica o mentale dei genitori o altri membri della propria famiglia associato ad un eccessivo coinvolgimento emotivo.
  • Ambientale: rientrano le pressioni in ambienti lavorativi, accademici o fenomeni di bullismo.

Diagnosi del disturbo somatoforme

Per diagnosticare la presenza di un disturbo somatoforme il medico non può prescindere da un esame clinico oggettivo per escludere la presenza di altre patologie fisiche. Escluse queste il medico suggerisce una valutazione psicologica eseguita da un medico specialista.

Il medico specialista effettua una valutazione psicologica per diagnosticare eventuali situazioni di stress, preoccupazioni assillanti, problemi relazionali o famigliari e l’uso di alcol e droghe.

Segue un questionario psicologico e un test di autovalutazione.

Criteri per la diagnosi

Il Manuale diagnostico dei disturbi mentali (DSM-5), pubblicato dall’American Psychiatric Association, sottolinea questi punti nella diagnosi di disturbo da sintomi somatici:

  • “Si hanno uno o più sintomi somatici – per esempio, dolore o affaticamento – che sono angoscianti o causano problemi nella vita quotidiana”. Trai sintomi somatici rientrano: dolori addominali persistenti, mal di testa, dolori articolari, scarsa concentrazione, vertigini, malumore, insorgenza di una malattia acuta simil-influenzale o di febbre ghiandolare, perdita o disturbo della funzione motoria e pseudo crisi epilettiche, perdita completa della sensibilità corporea o dei movimenti.
  • “Persistono pensieri eccessivi sulla gravità dei vostri sintomi, avete un livello persistentemente elevato di ansia per la vostra salute o i vostri sintomi, o dedicate troppo tempo ed energia ai vostri sintomi o alle vostre preoccupazioni per la salute”
  • “Continuate ad avere sintomi che vi preoccupano, in genere per più di sei mesi, anche se i sintomi possono variare.”

Come curare il disturbo di somatizzazione? Il trattamento

L’obiettivo del trattamento è migliorare la qualità della vita e ridurre sensibilmente i sintomi. La psicoterapia e in particolare la terapia cognitivo comportamentale, può essere utile per trattare i disturbi somatoformi. A volte possono essere aggiunti dei farmaci, soprattutto se si soffre di depressione.

La psicoterapia

Poiché i sintomi fisici possono essere correlati al disagio psicologico e a un elevato livello di ansia per la salute, la psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), può aiutare a migliorare i sintomi fisici. 

La terapia cognitivo comportamentale in questo disturbo aiuterà a:

  • ridurre lo stress;
  • gestire i sintomi fisici;
  • ridurre le preoccupazioni;
  • superare l’evitamento;
  • migliorare la qualità della vita del paziente;
  • utilizzare tecniche motivazionali;
  • incoraggiare l’autocontrollo;
  • sviluppare tecniche per affrontare disturbi specifici e atteggiamenti di coping attivi e focalizzati sul problema.

I farmaci

Non esistono farmaci specificamente autorizzati per il disturbo somatoforme, ma alcuni possono essere utilizzati per i disturbi in co-morbilità, ad esempio gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) per la depressione o l’ansia associate.

Se un farmaco non funziona bene, il medico può consigliare di passare a un altro o di combinare alcuni farmaci per aumentarne l’efficacia. Normalmente sono necessarie diverse settimane dopo la prima assunzione di un farmaco per notare un miglioramento dei sintomi.

Il trattamento naturale del disturbo somatoforme può includere tecniche di gestione dello stress e di rilassamento, attività fisica regolare, opportunità di socializzazione ed evitare l’uso di sostanze. Altre terapie alternative comuni per i disturbi somatoformi includono l’ipnoterapia e la mindfulness.

Quanto durano i disturbi psicosomatici?

I disturbi psicosomatici si manifestano solitamente dopo un evento traumatico o dopo l’esposizione per un tempo prolungato ad una situazione famigliare, lavorativa particolarmente stressante.

I disturbi psicosomatici durano da alcune settimane a diversi mesi. Generalmente si verificano più facilmente nelle femmine che nei maschi e si manifestano principalmente nell’infanzia o nell’adolescenza.

Da indagini condotte in vari Paesi è emerso che circa 1 bambino su 4 lamenta almeno una serie di sintomi somatici con cadenza settimanale o quindicinale.

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AUTORE

Autore:
Dott.ssa Vittoria Martelli
Laurea in Biotecnologie Mediche