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Cos’è il polipo endometriale?
Gli argomenti trattati in questo articolo sono:
- Quali sono le dimensioni di un polipo endometriale?
- Perché si formano i polipi uterini?
- Quanto sono diffusi i polipi uterini?
- Polipo endometriale: sintomi
- La diagnosi del polipo endometriale
- Il prelievo di un campione di tessuto del polipo uterino
- L’esito dell’esame istologico del polipo endometriale
- Le terapie: polipectomia endometriale
- Quando si tolgono i polipi endometriali?
- Chiedi un consulto gratuito di ginecologia
Il polipo endometriale è escrescenza che si sviluppa nell’endometrio, il rivestimento interno dell’utero, ed è anche chiamato polipo uterino. Il polipo uterino è costituito da ghiandole, tessuto connettivale e vasi sanguigni caratteristici dell’endometrio e può occupare spazi minuscoli o sufficientemente grandi da riempire la cavità uterina.
La formazione di un polipo endometriale è dovuta ad una crescita eccessiva di tessuto endometriale. A seconda di come il polipo endometriale è attaccato all’endometrio si distingue tra:
- polipi uterini peduncolati: il polipo endometriale è attaccato all’endometrio da un piccolo gambo;
- polipi uterini sessili: sono formazioni attaccate al tessuto endometriale con tutta l’ampiezza della base.
La maggior parte dei polipi endometriali è localizzata nel fondo dell’utero; spesso nelle corna uterine, dove l’utero si unisce alle Tube di Falloppio. Quest’ultima localizzazione rende complicata l’eventuale curettage (raschiamento) per rimuoverli.
Quali sono le dimensioni di un polipo endometriale?
Le dimensioni di un polipo endometriale possono variare da quelle di un seme di sesamo, pochi millimetri, fino alle dimensioni di una pallina da golf, qualche centimetro. I polipi uterini sono generalmente benigni ma possono causare problemi di fertilità e con il ciclo.
Perché si formano i polipi uterini?
La formazione di un polipo endometriale dipende significativamente dall’età. Come stabilito dalla ricerca scientifica, i polipi uterini sono più comuni tra le donne di 40 e 49 anni, in particolare nel periodo di peri-menopausa, quando il ciclo incomincia ad essere irregolare. Anche le donne in post-menopausa possono sviluppare polipi uterini, mentre le donne di età inferiore ai 20 anni sono raramente colpite.
La probabilità di sviluppare un polipo endometriale aumenta in caso di:
- indice di massa corporea (BMI) superiore a 25. Il rischio aumenta notevolmente in caso di obesità (BMI > 30);
- pressione alta (ipertensione);
- assunzione di determinati farmaci come il tamoxifene, utilizzato per il trattamento del cancro al seno;
- terapia ormonale sostitutiva con elevato dosaggio di estrogeni: la dominanza estrogenica è una condizione di squilibrio ormonale che può portare alla formazione di fibromi, infertilità, spotting, mestruazioni dolorose. La dominanza estrogenica può dipendere da alterati livelli di progesterone;
- se si è affetti dalla sindrome di Lynch o dalla sindrome di Cowden, una rara malattia genetica caratterizzata dallo sviluppo di amartomi, particolari tumori benigni.
La causa per cui si forma un polipo endometriale non è del tutto chiara. I ricercatori ritengono che i livelli ormonali e la dominanza estrogenica possano svolgere un ruolo fondamentale nella formazione di polipi endometriali. L’endometrio, il tessuto che riveste l’utero, si inspessisce per effetto dell’azione degli estrogeni: è probabile che questo ispessimento contribuisca alla formazione del polipo.
Quanto sono diffusi i polipi uterini?
È difficile stabilirlo. A volte i polipi uterini sono asintomatici, cioè non producono sintomi. Per questo motivo, molte donne con un polipo endometriale potrebbero non ricevere mai una diagnosi.
Esistono prove a sostegno dell’idea che alcune fasce di popolazione abbiano tassi più elevati di polipi. Per esempio, le donne in menopausa hanno una maggiore probabilità di sviluppare un polipo uterino rispetto alle donne non in menopausa.
Polipo endometriale: sintomi
Quali sono i sintomi del polipo endometriale? Il sintomo più comune del polipo endometriale è il sanguinamento anomalo. Questo può risolversi in cicli irregolari, con mestruazioni abbondanti, fintanto che la paziente è in età fertile oppure, per sanguinamento anomalo, si intende una serie di perdite ematiche dopo la menopausa.
Mediamente, il ciclo mestruale dura dai 4 ai 7 giorni e si presenta in un intervallo di tempo compreso tra i 21 e i 35 giorni, in media ogni 28 giorni. Molte donne con polipi endometriali hanno schemi ciclici completamente irregolari e alternano periodi di relativa normalità a due episodi di mestruazioni nello stesso mese.
I sintomi più comuni del polipo endometriale sono:
- Periodi mestruali irregolari: l’intervallo tra due cicli e la durata delle mestruazioni non è prevedibile;
- Episodi di spotting;
- Perdite ematiche più o meno consistenti;
- Sanguinamento vaginale a seguito di un rapporto sessuale;
- Perdite ematiche vaginali in post-menopausa, con sangue rosso, marrone o rosa;
- Difficoltà a restare incinta;
Non sempre il polipo endometriale è sintomatico: spesso, soprattutto se di dimensioni contenute, è asintomatico.
In questi casi la scoperta è affidata al caso: si eseguono una serie di accertamenti diagnosti per altri motivi e viene rilevata la presenta del polipo uterino.
In altri casi il polipo uterino può prolassare o scivolare attraverso la cervice consentendo al ginecologo l’individuazione in caso di visita.
La diagnosi del polipo endometriale
Il primo passo verso la diagnosi di polipo uterino è l’anamnesi effettuata dal ginecologo: se la donna è in età fertile vengono raccolte informazioni circa la regolarità del ciclo, episodi di sanguinamento o di spotting, eventuale difficoltà ad avere una gravidanza.
Se la paziente è in menopausa il principale sospetto è l’eventuale sanguinamento occasionale, con sangue che può essere anche di colore rosa, o gli eventuali episodi di spotting. In caso di polipo uterino i sintomi in menopausa possono comunque includere, a seguito di un rapporto sessuale, dolore e perdite ematiche.
Viene quindi effettuata una visita ginecologica e un Pap Test. Il medico potrebbe richiedere anche una serie di esami, tra cui:
- ecografia transvaginale: è un esame minimamente invasivo che permette di avere un’immagine dell’interno dell’utero e quindi di visualizzare eventuali anomalie;
- isterosonografia: attraverso un sottile catetere viene immessa una soluzione salina in vagina che consente la visione dell’intera cavità uterina. È preceduta da una ecografia transvaginale attraverso la quale il medico valuta l’orientamento dell’utero. Con la isterosonografia è possibile individuare polipi endometriali, fibromi, tumori, eventuali aderenze endometriali;
- isteroscopia: l’isteroscopio è un dispositivo medico a forma di tubo con una piccola luce all’estremità che, inserito in vagina, consente al ginecologo di osservare l’interno dell’utero e valutare la presenza di un polipo endometriale. L’isteroscopio è spesso utilizzato in combinazione con la chirurgia per la rimozione dei polipi uterini.
Il prelievo di un campione di tessuto del polipo uterino
A seguito di diagnosi di polipi uterini viene effettuato un prelievo di tessuto in modo tale da poter verificare la presenza di cellule maligne.
Circa il 95% polipi endometriali è di natura benigna. Il rischio che il polipo endometriale sia un cancro è più alto in caso di paziente in postmenopausa o di sanguinamento anomalo. Alcuni polipi uterini benigni possono assomigliare al cancro dell’utero (sarcomi endometriali) o in alcuni casi a forme pre-cancerose (iperplasia endometriale).
Il prelievo di tessuto può essere effettuato con:
- biopsia endometriale: attraverso uno speculo per favorire l’apertura vaginale e un dispositivo di plastica morbida, pipetta, viene prelevato del tessuto dalla parete dell’utero e quindi inviato in laboratorio per verificare la presenza di cellule anormali. La procedura richiede circa 15 minuti;
- raschiamento (curettage): con uno strumento metallico, curetta uterina, al cui capo è presente un anello, viene raschiato del tessuto e quindi, come nel caso della biopsia endometriale, inviato in laboratorio per l’esame istologico del polipo endometriale.
L’esito dell’esame istologico del polipo endometriale
L’esito dell’esame istologico del polipo endometriale può riportare:
- risultato normale: non sono presenti cellule anormali;
- fibroma uterino: formazioni benigne originate dal tessuto muscolare dell’utero;
- infezione: endometrite;
- squilibrio ormonale;
- iperplasia endometriale;
- tumore endometriale;
In circa il 95% dei casi i popoli uterine hanno natura benigna.
Le terapie: polipectomia endometriale
La terapia del polipo endometriale è funzione di alcuni fattori: l’età, l’eventuale desiderio di gravidanza, i sintomi. È evidente che, nel malaugurato caso di polipo endometriale maligno, la terapia sarà decisa dall’oncologo.
In caso di polipi uterini benigni, la terapia può essere:
- farmacologica: somministrazione di ormoni progestinici o antagonisti dell’ormone di rilascio delle gonadotropine. Permette il controllo dei sintomi che, però, si possono ripresentare una volta interrotti i farmaci;
- polipectomia endometriale: rimozione chirurgica, tramite isteroscopia, del polipo endometriale. La procedura prevede l’utilizzo dell’isteroscopio e ha una durata variabile tra i 30 e i 60 minuti. È un intervento chirurgico poco invasivo che può essere eseguito in ambulatorio e, come tale, non richiede il ricovero ospedaliero. Si parla anche di isteroscopia operativa per polipo endometriale. Una volta rimosso il polipo uterino, sebbene statisticamente sia improbabile che abbia natura maligna, è prassi comune inviarlo ad un laboratorio per l’analisi istologica.
La rimozione dei polipi comporta la regressione, nella quasi totalità dei casi, della sintomatologia. Una volta rimossi è raro che ricrescano.
Quando si tolgono i polipi endometriali?
Non è sempre necessario rimuovere i polipi endometriali. Se la paziente non manifesta sintomi ed è in età fertile o in pre-menopausa, il polipo è considerato a basso rischio e potrebbe non essere necessario rimuoverlo.
Diverso il caso di una donna in postmenopausa con sanguinamento anomalo: in questo caso la rimozione è indicata.
È evidente che una giovane donna con diagnosi di polipo endometriale e gravidanza che non arriva, a fronte della normalità del quadro spermatico del compagno, ha una indicazione alla rimozione.
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