I linfociti altissimi sono identificati da una condizione medica che prende il nome di linfocitosi ed indica un aumento considerevole del loro numero nel sangue periferico. Questo aumento può essere temporaneo o duraturo. In questo articolo sono trattati i seguenti argomenti:
- Linfociti altissimi o linfocitosi: definizione
- Cosa sono i linfociti
- Perché esaminare i linfociti?
- Altri esami da eseguire con linfociti altissimi
- Sopra quale valore si parla di linfociti altissimi?
- Quali esami svolgere per diagnosticare linfociti altissimi?
- Le cause dei linfociti altissimi
- Linfociti altissimi: quali sono i sintomi? Quali sono le complicazioni?
- Gestione e trattamento della linfocitosi. Come posso eliminare i linfociti alti?
- Qual è l’esito del trattamento della linfocitosi?
- I linfociti altissimi possono causare la leucemia?
- Quanto sono comuni i linfociti altissimi nella popolazione?
- Lo stress può causare la linfocitosi?
- Si possono prevenire livelli altissimi di linfociti?
- Quanto durano i linfociti altissimi?
- Devo preoccuparmi se ho i linfociti altissimi? Quando consultare il medico
Linfociti altissimi o linfocitosi: definizione
La linfocitosi si concretizza con un notevole aumento del numero dei linfociti la cui causa sottostante può essere, come evidenziato in questo studio, un processo infiammatorio, varie patologie più o meno gravi o una condizione fisiologica.
Cosa sono i linfociti
I linfociti sono una componente dei globuli bianchi (o leucociti).
I linfociti fanno parte del sistema immunitario e rappresentano la principale risposta del nostro organismo per contrastare virus e infezioni.
I leucociti (globuli bianchi) si dividono in:
- neutrofili,
- linfociti,
- monociti, eosinofili,
- basofili.
I medici, attraverso gli esami del sangue, possono quantificare il numero delle rispettive cellule per microlitro e attraverso la verifica del peso delle rispettive proporzioni, ottenere un valido indizio per la diagnosi specifica causa dei linfociti alti.
I linfociti, presenti nel sangue e nel sistema linfatico sono circa il 20-40% dei globuli bianchi.
I linfociti hanno “memoria” degli antigeni, ovvero le sostanze in grado di essere riconosciute dal sistema immunitario dell’organismo: batteri, virus, proteine, pollini e tossine. Dopo l’incontro con un antigene, alcuni linfociti acquisiscono una “memoria” all’interno del loro nucleo.
Quando questi linfociti con memoria acquisita incontrano nuovamente lo stesso antigene rispondono rapidamente, in modo specifico e più efficace. Ciò spiega come agiscono i vaccini: attivando la memoria dei linfociti.
Esistono diversi tipi di linfociti con funzioni differenziate:
- linfociti B, le loro funzioni:
- producono gli anticorpi che attaccano l’antigene per distruggerlo;
- difendono l’organismo dalle infezioni;
- contengono la memoria immunologica.
- linfociti T: che a loro volta si distinguono in T Helper e T Citotossici. Le loro funzioni:
- riconoscono e gli antigeni e distinguono gli antigeni self dagli antigeni non self: gli antigeni self sono le molecole del nostro organismo, gli antigeni non self rappresentano le molecole estranee (Linfociti T Helper).
- Producono le citochine che supportano un’importante azione di difesa nelle infezioni, aiutando la risposta immunitaria, distruggendo le cellule infettate e neoplastiche (Linfociti T citotossici).
- Regolano la risposta immunitaria, aumentandola al bisogno e riducendola quando l’infezione sta per essere debellata.
- Si attivano quando è trapiantato un organo. Da cui la necessità di assumere farmaci per controllarli.
Linfociti Natural Killer (NK) sono in grado di indurre la morte di quelle cellule considerate infette dall’organismo, incluse le cellule tumorali, attraverso il meccanismo dell’apoptosi.
I linfociti si sviluppano nel midollo osseo e nel timo. Il timo è un piccolo organo situato dietro l’osso mammario, appena sopra il cuore.
Un numero troppo basso di linfociti è chiamato linfocitopenia o linfopenia.
Perché esaminare i linfociti?
L’incremento del numero totale dei globuli bianchi può riguardare l’intero insieme di globuli bianchi o diversamente specifici sottogruppi; in questo caso siamo di fronte ad una leucocitosi dei linfociti.
Cosa è la conta leucocitaria:
La leucocitosi, reperto che certifica l’aumento nel numero assoluto dei globuli bianchi, indica un alto numero di linfociti, tuttavia questa informazione non indica quali delle specifiche cellule indicate precedentemente sono aumentate.
La leucocitosi, con la conta dell’emocromo, indica il numero totale delle cellule del sangue (dei leucociti alti o globuli bianchi alti).
Quando il medico deve indagare quale specifico tipo di cellule si è moltiplicato a dismisura si procede con la conta leucocitaria, cioè la conta differenziale (o formula leucocitaria) dei globuli bianchi.
Linfociti altissimi nella formula leucocitaria
In presenza di linfociti altissimi, la conta differenziale o formula leucocitaria è di fondamentale importanza in quanto rende un quadro estremamente preciso sulla composizione morfologica e numerica dei globuli bianchi.
Inoltre questo esame è utile anche per altri aspetti:
- Il medico può capire come l’organismo reagisce al trattamento farmacologico per trattare una specifica patologia.
- Il medico conoscendo quale famiglia di globuli bianchi è aumentata nel numero può identificare più facilmente specifiche patologie o processi infiammatori.
Tipizzazione linfocitaria
Un’analisi più approfondita, per risalire alla causa di linfociti altissimi è la tipizzazione linfocitaria, test specialistico che permette di analizzare i sottogruppi di linfociti. Queste analisi permettono di ottenere informazioni più specifiche su patologie dette immunoproliferative cioè che si caratterizzano anche per un enorme incremento del numero dei linfociti.
La tecnologia di laboratorio che permette queste valutazioni è la citofluorimetria. Le diverse e specifiche immunodeficienze sono identificate dalle variazioni in numero assoluto dei linfociti NK, B e T.
Altri esami da eseguire con linfociti altissimi
Quando il medico riscontra livelli altissimi di linfociti e che permangono nel tempo, normalmente indica altri esami:
- urinocoltura;
- presenza di sangue nelle feci;
- espettorato per valutare l’eventuale infezione batterica delle vie aeree superiori;
- test per gli autoanticorpi e valutare possibile presenza di malattie autoimmuni;
- mono test, per verificare l’eventuale positività alla mononucleosi;
- analisi cromosomica della biopsia del midollo osseo, in caso di sospetta leucemia.
Sopra quale valore si parla di linfociti altissimi?
I linfociti altissimi (linfocitosi) inquadrano un aumento considerevole del numero dei globuli bianchi presenti nella sangue. Significa che il paziente ha un numero di linfociti molto superiore alla norma. Come detto i linfociti svolgono un ruolo essenziale nel sistema immunitario, aiutando l’organismo a combattere le infezioni e le malattie, quindi è normale un aumento temporaneo durante e dopo un’infezione. Tuttavia questo aumento non deve perdurare nel tempo.
Un numero temporaneamente elevato di linfociti significa che il corpo sta lavorando come dovrebbe per proteggersi dai germi o virus.
Si parla di linfociti altissimi negli adulti quando il numero di linfociti supera significativamente i 5.000 linfociti per microlitro. Conteggi superiori a 7.000 per microlitro e 9.000 per microlitro indicano linfocitosi rispettivamente nei bambini più grandi e nei neonati.
I valori normali di linfociti sono compresi tra i 1.500 e i 5.000 unità per ogni microlitro di sangue. In percentuale, i valori normali di linfociti devono rappresentare tra il 20 e il 40 % dei globuli bianchi totali.
Quali esami svolgere per diagnosticare linfociti altissimi?
Per diagnosticare la causa della linfocitosi i medici si basano sull’anamnesi, sui sintomi attuali, sull’elenco dei farmaci che il paziente assume e sull’esame fisico. Generalmente il medico si informa anche sulle abitudini e stile di vita del paziente per verificare se è ad alto rischio di contrarre determinate infezioni, come ad esempio quelle sessualmente trasmissibili. Gli esami del sangue rappresentano sempre il primo passo da seguire in quanto permettono di controllare il numero dei linfociti.
Se il risultato degli esami evidenzia un numero alto di linfociti di il medico specialista può far ripetere l’esame, facendo passare del tempo per verificare se il picco è passato. Qualora il secondo esame confermi livelli di linfociti altissimi il medico predispone ulteriori accertamenti e l’opzione migliore è quella di contattare un ematologo.
L’esame specifico per diagnosticare la linfocitosi è un esame del sangue chiamato emocromo completo con conta differenziale. Questo esame si effettua tramite prelievo sanguigno da una vena del braccio; per eseguire correttamente l’esame non bisogna magiare e bere nelle 8 ore precedenti. Il risultato può essere alterato se si assumono antibiotici, farmaci per trattare l’epilessia e corticosteroidi.
Questo esame mostra se la quantità di linfociti è superiore alla norma. Per un approfondimento si procede con la citometria di flusso che è un esame in grado di evidenziare la presenza di linfociti B clonali. Questa condizione può indicare la probabilità di sviluppare una leucemia linfatica cronica.
Gli esami possono anche includere una biopsia del midollo osseo per aiutare a determinare la causa principale dei linfociti altissimi. In questo studio della dottoressa H. Janolos si evidenzia come la citometria a flusso possa fornire informazioni preziose per una corretta diagnosi una volta rilevati livelli di linfociti altissimi.
Le cause dei linfociti altissimi
È possibile avere una conta dei linfociti più alta del normale ma con pochi o nessun sintomo. Di solito si verifica dopo una malattia e questo aumento è innocuo e temporaneo, come già detto.
Tuttavia un’evidenza di linfociti altissimi che si protrae nel tempo potrebbe essere la spia di qualcosa di più serio come un’infezione cronica o un tumore del sangue. In questo caso il medico indaga ulteriormente, prescrivendo altri esami per determinare se la conta dei linfociti è motivo di preoccupazione.
Le cause dei linfociti altissimi potrebbero derivare da queste condizioni:
- infezione (batterica, virale, di altro tipo);
- tumore del sangue o del sistema linfatico;
- un disturbo autoimmune che causa un’infiammazione continua (cronica);
- leucemia linfocitica acuta o cronica;
- infezione da citomegalovirus (cmv);
- epatite A, B o C;
- HIV/Aids, malattie autoimmuni;
- ipotiroidismo (la tiroide non svolge le sue funzioni);
- linfoma;
- mononucleosi (virus di Epstein-Barr);
- altre infezioni virali, epatite virale;
- sifilide;
- tubercolosi;
- artrite reumatoide;
- asportazione della milza (Asplenia);
- reazione ad un farmaco;
- stati di denutrizione;
- citomegalovirus (CMV);
- varicella o herpes zoster, parotite, rosolia, morbillo;
- mestruazioni, durante il climaterio;
- morbo di Crohn;
- pertosse
Linfociti altissimi: quali sono i sintomi? Quali sono le complicazioni?
Nella maggior parte dei casi quando un paziente ha i linfociti altissimi non presenta sintomi evidenti. Accade che il paziente venga a conoscenze dei propri linfociti altissimi incidentalmente, dopo aver effettuato un esame del sangue per verificare la presenza di altre patologie.
Se la linfocitosi è dovuta a una malattia grave, possono comparire alcuni sintomi. Questi sintomi sono il gonfiore dei linfonodi nella regione del collo, delle ascelle e vicino allo stomaco. Altri sintomi sono respiro affannoso, dolore intenso, febbre, sudorazione notturna, perdita di appetito, affaticamento, infezione, nausea, vomito.
Le complicazioni legate a linfociti altissimi sono quelle legate ad una possibile rottura della milza, alla riduzione dei livelli di gamma globulina per combattere le infezioni e alla leucostasi (rallentamento del flusso sanguigno, che può causare ictus, infarto del miocardio) e perdita della vista.
- In questo studio è approfondito il legame esistente tra leucostasi e ictus.
- In questa ricerca è evidenzia la relazione tra leucostasi e retinopatia.
Gestione e trattamento della linfocitosi. Come posso eliminare i linfociti alti?
Come trattare il paziente quando presenta livelli di linfociti altissimi? Il trattamento consiste nel risolvere la causa che determina l’elevata conta dei linfociti. Se la causa è imputabile ad un germe o un batterio potrebbe essere necessario l’assunzione di uno specifico antibiotico; se fosse legata ad un virus, interviene il sistema immunitario, come per la varicella, l’herpes simplex, la mononucleosi; per l’HIV sono previsti specifici protocolli di trattamento.
Qualora la causa dell’aumento dei globuli bianchi fosse la manifestazione di un tumore, il paziente deve discutere le opzioni di trattamento con il proprio medico che indicherà il percorso da seguire e gli Enti ospedalieri di riferimento.
L’immunoterapia è un’altra procedura complessa per trattare i casi gravi di linfocitosi. Nell’immunoterapia, i farmaci vengono utilizzati per aiutare il sistema immunitario a identificare le cellule malate e a distruggerle.
Altre forme di trattamento comprendono terapie con cellule staminali. Queste terapie sono generalmente utilizzate per trattare casi gravi di linfocitosi.
La maggior parte dei casi di linfocitosi viene curata trattando la malattia di base, che può essere la causa primaria di linfociti altissimi.
Qual è l’esito del trattamento della linfocitosi?
La linfocitosi di solito scompare dopo il trattamento della condizione o della malattia che ha causato la produzione extra di globuli bianchi da parte dell’organismo.
I linfociti altissimi possono causare la leucemia?
Può, ma è un evento raro. A volte la linfocitosi monoclonale a cellule B (MBL) progredisce verso una leucemia specifica chiamata leucemia linfocitica cronica (LLC). Le cellule B sono un tipo particolare di linfociti. Nella linfocitosi monoclonale a cellule B è presente una quantità di cellule B clonali nel sangue superiore alla norma.
Quanto sono comuni i linfociti altissimi nella popolazione?
Chi sono soggetti che possono avere i linfociti altissimi? Chiunque può avere la linfocitosi. Come detto è una risposta dell’organismo a fronte di particolari condizioni.
Lo stress può causare la linfocitosi?
Lo stress e l’ansia causano uno squilibrio nel sistema immunitario della persona. Ciò può determinare un aumento della conta dei linfociti e provocare la linfocitosi.
Si possono prevenire livelli altissimi di linfociti?
No. È possibile ridurre il rischio adottando uno stile di vita sano e misure per evitare di ammalarsi, tra cui:
- evitare il contatto fisico con persone che hanno un virus contagioso;
- non condividere oggetti personali con persone malate;
- lavarsi le mani frequentemente e accuratamente con acqua e sapone;
- disinfettare le superfici e gli oggetti di uso comune che possono contenere germi.
Quanto durano i linfociti altissimi?
La linfocitosi dura fino a quando non viene curata la causa che sta alla base dell’aumento della conta dei linfociti. Il trattamento della causa dovrebbe abbassare il livello dei linfociti.
Devo preoccuparmi se ho i linfociti altissimi? Quando consultare il medico
Una linfocitosi nella maggior parte delle volte non deve destare preoccupazione. È vero che condizioni gravi malattie come il tumore possono comportare un’elevata conta dei linfociti. Tuttavia è molto più probabile che la causa sia un’infezione. I livelli di linfociti torneranno probabilmente alla normalità una volta che il sistema immunitario avrà eliminato l’infezione. Se i livelli rimangono elevati, il medico può consigliare esami e trattamenti per risolvere la causa di fondo.