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Pillola e antibiotico: quanto aspettare?
Gli argomenti trattati in questo articolo sono:
- Ti serve un consulto ginecologico? Chiedi al ginecologo online
- Antibiotico e pillola: il picco plasmatico
- Pillola e antibiotico Rifampicina e Rifabutina
- Quali antibiotici influiscono sulla pillola: gli antibiotici ad ampio spettro
- Come comportarsi con pillola e antibiotico?
- Antibiotico e pillola: quanto aspettare? Il caso inglese
- Quali antibiotici annullano l’effetto della pillola?
L’assunzione concomitante di pillola e antibiotico, o ad una distanza temporale più o meno ampia, è causa di dubbi e domande sulla effettiva validità anticoncezionale del contraccettivo.
Qualunque metodo contraccettivo presenta un tasso di fallimento. Nel caso della pillola, se assunta correttamente, questo è pari all’1%.
Un aumento del tasso di fallimento può verificarsi quando si assumono farmaci che interagiscono con la pillola: la comprensione di questi meccanismi dovrebbe aiutare a minimizzare tali problemi.
Pillola e antibiotico seguono un percorso analogo: nel caso della somministrazione orale, gli ormoni sintetici etinilestradiolo e gli ormoni progestinici vengono assorbiti, trasportati al fegato, metabolizzati e quindi reintrodotti nell’intestino crasso. Gli estrogeni vengono quindi nuovamente riassorbiti, mentre il progesterone viene espulso.
Bisogna ricordare che solo alcune delle interazioni con i metodi contraccettivi ormonali che verranno esaminate in questo articolo hanno un significato terapeutico.
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Si ricorda che in nessun caso, visto la natura del servizio, questo può essere inteso come sostitutivo di una visita medica e del parere del proprio curante/specialista. Si ricorda inoltre che in caso di disturbi/malattia/sintomi gravi è necessario ed indispensabile ricorrere all’intervento medico nel più breve tempo possibile utilizzando la numerazione nazionale telefonica di emergenza oppure recandosi direttamente in PS. I tempi di risposta (via email) dipendono dal nr. di domande ricevute.Antibiotico e pillola: il picco plasmatico
Gli ormoni sintetici etinilestradiolo e gli ormoni progestinici vengono assorbiti dall’intestino tenue senza che vengano alterati dai processi digestivi. Dopo circa 2 ore dall’assunzione orale i livelli plasmatici raggiungono il picco: un eventuale vomito indotto dalla concomitante assunzione di pillola e antibiotico o da una patologia gastroenterica, entro le 2 ore dall’ingestione, riduce la quantità di ormoni assorbiti e aumenta il tasso di fallimento della pillola.
Il rispetto degli orari di assunzione del contraccettivo orale ha una duplice funzione:
- mantenere costante il livello ormonale;
- essere certi degli intervalli temporali trascorsi tra l’assunzione della pillola e il verificarsi di una sintomatologia che potrebbe inficiarne la protezione anticoncezionale, quale il vomito e la diarrea. In caso di intervallo temporale inferiore alle 2 ore e conseguente riduzione della quantità di ormoni assorbiti, è necessario seguire quanto indicato dal ginecologo o dal bugiardino del farmaco circa la mancata assunzione di una pillola.
Pillola e antibiotico possono essere associati anche ad episodi di diarrea: è uno degli effetti comuni dell’assunzione di antibiotico. Tranne in caso di diarrea grave, con un numero consistente di evacuazioni, è improbabile che la diarrea, o il singolo episodio di diarrea, possa influenzare i livelli plasmatici del contraccettivo orale. Non esistono, in tal senso, studi scientifici che provino un aumento del tasso di fallimento della pillola.
Allo stesso modo, come confermato da uno studio, l’assunzione di antiacidi come l’idrossido di magnesio e di alluminio o di carbone vegetale per il meteorismo, ossia di sostanze chimiche che in vitro hanno dimostrato un potere di assorbire altre sostanze, non hanno influenza sulla concentrazione plasmatica degli ormoni sintetici del contraccettivo.
Al contrario da quanto erroneamente ritenuto, l’assunzione di vitamina C, in dosi uguali o superiori ad 1 grammo 30 minuti prima del contraccettivo orale, non interferisce con la conversione dell’etinilestradiolo nei suoi solfati e, quindi, non comporta un aumento dei livelli plasmatici di etinilestradiolo.
La vitamina C può quindi essere eliminata dall’elenco dei farmaci che influenzano la farmacocinetica dell’etinilestradiolo.
Pillola e antibiotico: Rifampicina e Rifabutina
L’assunzione di pillola e antibiotico appartenente al gruppo della rifamicina come la Rifampicina, utilizzata per il trattamento della tubercolosi e della legionella, e la Rifabutina, usata per la terapia antibatterica della tubercolosi polmonare, deve essere fatta sapendo che l’efficacia del contraccettivo è ridotta.
L’etinilestradiolo e gli ormoni progestinici sono influenzati dagli enzimi del fegato, che riducono la quantità di ormone attivo che raggiunge la bile.
Gli antibiotici del gruppo della rifamicina sono induttori enzimatici così forti che anche nel caso di cicli brevi, l’efficacia contraccettiva della pillola è da considerarsi ridotta per 30 giorni. Per ciclo breve si intendono già solo 2 giorni di terapia come nella profilassi antimeningococcica in caso di contatto stretto con soggetto colpito da meningite da Neisseria.
Cicli più lunghi di questa classe di antibiotici influenzano la copertura della pillola fino a 60 giorni dall’interruzione della terapia antibiotica.
Non è quindi consigliabile affidarsi ai contraccettivi orali in questo periodo. I principi appena visti su pillola e antibiotico valgono non solo per i contraccettivi orali ma anche per gli iniettabili, gli impianti e i sistemi intrauterini (IUS), piccoli dispositivi medici che rilasciano progesterone.
Quali antibiotici influiscono sulla pillola: gli antibiotici ad ampio spettro
L’interazione tra pillola e antibiotico trova conferma dalla ricerca scientifica. A seguito di assunzione del contraccettivo orale, l’etinilestradiolo coniugato e metabolizzato viene secreto nella bile.
Raggiunto il colon, i clostridi e gli altri batteri presenti idrolizzano il composto chimico ormonale, riducendone l’idrofilia e consentendone il riassorbimento nel flusso sanguigno. In alcune donne è stato infatti osservato un secondo picco plasmatico di etinilestradiolo, che tuttavia è risultato variabile e probabilmente non influisce in modo significativo sui livelli ormonali totali.
La chiave di volta dell’interazione tra pillola e antibiotico è nei batteri e microrganismi che compongono il microbiota intestinale: sono gli antibiotici ad ampio spettro, come le penicilline e le tetracicline, ad avere effetto su questi batteri, modificando e danneggiando il microbiota intestinale.
In numerosi studi, un certo numero di gravidanze indesiderate è stato associato all’uso di pillola e antibiotico, anche quando questo aumenta la concentrazione di etinilestradiolo nel sangue come nel caso dei macrolidi e dei sulfamidici.
Tra gli antibiotici che possono interferire con la pillola, di uso comune e ad ampio spettro, si ricorda:
- Rifampicina: Rifadin;
- Rifabutina: Mycobutin;
- Cotrimossazolo: Bactrim;
- Penicilline: Augmentin, Zimox;
- Eritromicina: Eritrocina.
Il 22% delle donne utilizzatrici di contraccettivo orale, oggetto di uno studio sulle gravidanze involontarie, ha assunto pillola e antibiotico per trattare una qualche forma di infezione respiratoria, gastrointestinale o urinaria dall’ultimo ciclo mestruale.
Come comportarsi con pillola e antibiotico?
In “Pharmacology of contraceptive steroids: a brief review” è sottolineata la difficoltà di prevedere quali donne che assumono antibiotico e pillola rischiano una gravidanza indesiderata. I fattori da considerare sono:
- il livello plasmatico di etinilestradiolo biodisponibile che è funzione del metabolismo epatico e quindi della genetica;
- il microbiota intestinale;
- il circolo enteroepatico che incide sui livelli plasmatici complessivi;
- l’emivita, il tempo necessario per ridurre del 50% la quantità del farmaco, dell’etinilestradiolo. L’emivita dipende dal circolo enteroepatico.
Alla luce di questo, secondo l’International Consensus Statement, le donne che assumono pillola e antibiotico necessitano di un ulteriore contraccettivo: la forma di contraccezione più adatta, in questi casi, è il preservativo.
Antibiotico e pillola: quanto aspettare? Il caso inglese
È prassi comune in Inghilterra ritenere inefficace la copertura offerta dal contraccettivo orale in caso di concomitante assunzione di brevi cicli di antibiotici, in particolare penicilline e tetracicline. L’aumento del rischio di fallimento anticoncezionale è considerato reale per i 7 giorni successivi al termine della terapia antibiotica.
Inoltre, nel Regno Unito, è suggerito di non fare l’intervallo senza assunzione della pillola se nel blister mancano meno di 7 pillole.
Un piccolo studio, piuttosto datato, ha sostenuto che l’assunzione per oltre 2 settimane di un antibiotico non comporta un aumento del rischio di gravidanza indesiderata. La motivazione, secondo lo studio, risiederebbe nella acquisita resistenza della flora intestinale agli effetti dell’antibiotico. Per questo motivo le pazienti che assumono pillola e antibiotico, tetracicline, a lungo termine per il trattamento dell’acne, non sarebbero considerate più a rischio di gravidanza del normale.
Quello che è suggerito è, per le prime 2 settimane di terapia antibiotica, di aggiungere un ulteriore metodo contraccettivo, nello specifico, in caso di rapporti, il profilattico.
Quali antibiotici annullano l’effetto della pillola?
Tra gli antibiotici normalmente prescritti per il trattamento delle infezioni batteriche non tutti hanno dimostrato un’interazione con la pillola contraccettiva. In alcuni casi l’aumento del tasso di fallimento dell’anticoncezionale è da imputare al verificarsi degli effetti collaterali tipici degli antibiotici.
In particolare, in caso di assunzione di pillola e antibiotico, si segnala:
- Augmentin: è opportuno prestare attenzione poiché si ritiene che le penicilline aumentino il tasso di fallimento dei contraccettivi orali. Allo stesso modo, non sembrerebbe sufficiente distanziare l’assunzione di antibiotico e pillola di diverse ore.
- Klacid: è un antibiotico appartenente alla classe dei macrolidi, contenente claritromicina. L’evidenza scientifica non ha dimostrato l’esistenza di una interazione farmacologica tale da modificare la copertura contraccettiva offerta dalla pillola.
- Zitromax: sebbene non siano state documentate interazioni specifiche tra l’assunzione di pillola e antibiotico Zitromax, è comunque consigliabile prestare attenzione perché la funzione contraccettiva può essere indirettamente indebolita in caso di vomito o diarrea grave che si verifica entro quattro ore dall’assunzione del contraccettivo.
- Ciproxin: la ciprofloxacina non aumenterebbe il tasso di fallimento dei contraccettivi orali assunti. Come nel caso dell’azitromicina è consigliata un’assunzione distanziata per evitare che vomito o diarrea possano ridurre la funzione contraccettiva.
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