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Come aumentare gli ormoni sessuali maschili
Gli ormoni maschili hanno un ruolo fondamentale nel determinare la qualità della vita degli uomini: il calo fisiologico che si realizza con l’avanzare dell’età è infatti accompagnato ad un declino di questa.
Sebbene siano diversi gli ormoni che possono nell’influenzare la qualità di vita degli uomini è il testosterone, tra gli ormoni maschili, quello che ha un ruolo predominante.
Diminuzione della forza, aumento del tessuto adiposo e di peso corporeo, difficoltà a mantenere la concentrazione, variazioni nella densità minerale ossea, riduzione della funzione sessuale e deficit erettile e variazioni dell’umore sono alcuni dei sintomi legati al calo di testosterone.
La terapia sostitutiva di testosterone ha dimostrato di migliorare la cognizione, la composizione corporea, il deficit erettile, la forza muscolare e la densità minerale ossea negli uomini affetti da ipogonadismo.
La terapia ormonale va attentamente calibrata.
Oltre al testosterone, gli ormoni maschili più coinvolti nella funzione sessuale sono il DHT (diidrotestosterone) e l’estradiolo.
Gli argomenti trattati in questo articolo sono:
- Cosa sono gli ormoni maschili
- Come controllare i livelli ormonali
- Come variano i livelli degli ormoni maschili nel corso della giornata
- Il più conosciuto tra gli ormoni maschili: il testosterone
- DHT
- Gli ormoni maschili di controllo e regolazione: FSH e LH
- Prolattina
- L’estradiolo
- SHBG: globulina legante gli ormoni sessuali
- Ormoni tiroidei e ormoni maschili
- Cortisolo
- I valori fisiologici degli ormoni maschili
- Come aumentare gli ormoni sessuali maschili
- Effetti collaterali del doping con ormoni maschili
- Chiedi all’andrologo online
Cosa sono gli ormoni maschili
Gli ormoni maschili e in generale tutti gli ormoni sono sostanze chimiche prodotte dalle ghiandole endocrine con funzione di messaggero: trasportano tramite il flusso ematico, il sangue, informazioni.
Gli ormoni sono necessari per la crescita, l’umore, la funzione sessuale e riproduttiva, il benessere in generale: alterazioni della concentrazione di ormoni nell’organismo possono causare importanti problemi di salute.
È l’asse ipofisi e ipotalamo, situati alla base del cervello, che controlla la produzione di ormoni maschili e dello sperma.
L’ipotalamo è una parte dell’encefalo, posta sotto il talamo, che controlla l’ipofisi, la principale ghiandola endocrina.
L’ipotalamo controlla, attraverso l’ormone di rilascio GnRH, la secrezione degli ormoni maschili LH e FSH. LH e FSH, attraverso il flusso ematico, agiscono sulle cellule dei testicoli stimolando la produzione di testosterone e della androgen-binding protein (ABP), proteina legante gli androgeni (testosterone e DHT) che favorisce la spermatogenesi.
Come controllare i livelli ormonali
Per controllare i dosaggi ormonali è sufficiente un prelievo venoso. Perché la misurazione dei livelli degli ormoni maschili non sia alterata è necessario:
- evitare di consumare alimenti 8-10 ore prima dell’esame;
- sospendere l’assunzione di farmaci che possono influenzare i livelli degli ormoni maschili nel sangue 72 ore prima dell’esame;
- evitare di allenarsi prima del prelievo: l’allenamento interferisce con i livelli sierici del testosterone;
- evitare il consumo abbondante di alcol.
Come variano i livelli degli ormoni maschili nel corso della giornata
I livelli di testosterone nel sangue fluttuano nel corso della giornata. Normalmente il testosterone è al massimo nell’intervallo dalle 3 alle 9 del mattino, per poi scendere al minimo nell’arco di 12 ore.
Questo schema è chiamato “ritmo circadiano” ed è comune agli ormoni maschili.
Il più conosciuto tra gli ormoni maschili: il testosterone
Il principale ormone maschile è il testosterone.
È prodotto soprattutto nei testicoli ed è controllato, come descritto precedentemente, dall’asse ipotalamo – ipofisi.
È un ormone androgeno: fa cioè parte degli ormoni maschili ed è responsabile dello sviluppo e del mantenimento delle caratteristiche maschili.
Secondo la ricerca scientifica, a partire dai 30 anni il livello di testosterone diminuisce di 0.8-1.3% all’anno. Un ulteriore studio ha evidenziato un calo del principale tra gli ormoni maschili sotto i 300 ng/dl, soglia sotto la quale si parla di ipogonadismo, nel 38.7% degli uomini degli uomini di età superiore a 45 anni che ricorrevano, per disturbi, all’assistenza medica primaria.
Circa il 36% degli uomini con deficit di testosterone soffre di disfunzione erettile; infatti, il principale tra gli ormoni maschili influenza il meccanismo dell’erezione attraverso:
- il rilascio di ossido nitrico;
- la fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5);
- la funzionalità del nervo cavernoso;
- la disfunzione veno occlusiva del pene.
La disfunzione erettile viene trattata diversamente a seconda della causa sottostante: in presenza di deficit di ormoni maschili la terapia sarà di rimpiazzo ormonale. In presenza di cause differenti possono essere impiegati farmaci inibitori della fosfodiesterasi, Viagra o Cialis o anche, in caso di disfunzione erettile lieve, dei rimedi naturali.
DHT
Il DHT è un androgeno. Con androgeno si intende un ormone che fa specificatamente parte degli ormoni maschili, quelli che definiscono le caratteristiche sessuali dell’uomo. Tra cui:
- voce;
- crescita dei peli;
- crescita della massa muscolare;
- localizzazione del tessuto adiposo;
- sviluppo dell’organo sessuale maschile.
Il DHT è derivato dal testosterone mediante un processo di riduzione: circa il 10% del testosterone è convertito in DHT tramite l’enzima 5 alfa reduttasi.
In alcuni uomini, per cause sconosciute, il DHT si lega ai recettori dei follicoli piliferi del cuoio capelluto causandone l’atrofizzazione e la conseguente caduta: si parla di alopecia androgenetica. In questi casi viene normalmente utilizzata la Finasteride con l’intento di ridurre l’attività del DHT. Il farmaco, visto i possibili effetti collaterali anche sulla funzione sessuale, va prescritto da un medico specialista.
Gli ormoni maschili di controllo e regolazione: FSH e LH
L’ormone follicolo-stimolante (FSH) e l’ormone luteinizzante (LH) sono prodotti dall’ipofisi a seguito del rilascio di un altro ormone, chiamato ormone di rilascio delle gonadotropine o GnRH.
Tra questi due ormoni maschili, l’FSH è prodotto sia negli uomini che nelle donne. Il livello di FSH presente nel flusso ematico, negli uomini, è regolato dal livello di estradiolo derivante dall’aromatizzazione del testosterone prodotto dalle gonadi e dalla inibina B secreta dalle cellule del Sertoli. La spermatogenesi dipende dall’FSH.
L’LH stimola la produzione di testosterone.
Il dosaggio ormonale di uno solo degli ormoni maschili è errato poiché non è in grado di fornire il quadro completo della salute ormonale dell’uomo: è necessario che venga dosato anche il livello degli ormoni di controllo e regolazione.
Prolattina
L’ipofisi produce l’ormone prolattina. Livelli elevati di prolattina sono stati associati a problemi quali disfunzione erettile e riduzione del desiderio sessuale, perché possono deprimere il sistema degli ormoni maschili. I livelli di prolattina possono aumentare in seguito a malattie epatiche o renali, all’uso di determinati farmaci, a interventi chirurgici o traumi al torace, a una recente crisi epilettica, all’esercizio fisico intenso o al prolattinoma, un tumore ipofisario benigno.
L’estradiolo
L’estradiolo è un estrogeno, un ormone femminile, ed è prodotto dall’aromatizzazione del testosterone. L’estradiolo è responsabile della spermatogenesi, della funzione erettile e della libido.
Elevati livelli di estradiolo possono dare luogo a ginecomastia: condizione patologica in cui l’uomo sviluppa il seno.
L’assunzione esogena di molecole che derivano dal principale degli ormoni maschili è associata al rischio di ginecomastia: effetto collaterale ben conosciuto dagli uomini che fanno uso di steroidi anabolizzanti allo scopo di aumentare la massa muscolare oltre i limiti imposti dalla naturale genetica.
SHBG: globulina legante gli ormoni sessuali
È prodotta nel fegato e trasporta nel flusso ematico, legandosi, il DHT, il testosterone e l’estradiolo, in forma inattiva. Per questo motivo la globulina legante gli ormoni sessuali influenza i livelli di ormoni maschili biodisponibili.
Nell’uomo il testosterone libero e quindi immediatamente biodisponibile, rappresenta il 2-4% del testosterone totale. Il resto è legato all’SHBG e all’albumina. In quest’ultimo caso, pur essendo legato, è comunque utilizzabile dai tessuti.
Il dosaggio della SHBG è richiesto quando si presentano sintomi da alterazione del testosterone pur in presenza di un dosaggio ormonale del testosterone normale: questo perché l’esame del testosterone totale non distingue la parte libera da quella legata.
Ormoni tiroidei e ormoni maschili
La tiroide, ghiandola a forma di farfalla, è stimolata dall’ormone TSH prodotto dall’ipofisi a secernere gli ormoni tiroidei FT3 e FT4. Questi regolano il metabolismo corporeo: un livello più basso del normale, associato ad un TSH elevato, indica uno stato di ipotiroidismo. Al contrario, livelli degli ormoni tiroidei più alti del normale e un TSH molto basso, indicano ipertiroidismo.
Questi squilibri ormonali provocano sintomi differenti. In caso di ipotiroidismo si manifesta:
- stanchezza cronica;
- aumento di peso;
- debolezza;
- costipazione;
- deficit erettile;
- bassa libido.
Mentre in caso di ipertiroidismo, i sintomi più comuni sono:
- perdita di peso;
- alterazioni del battito cardiaco;
- disturbi del sonno;
- nervosismo e alterazioni dell’umore;
Tra le due alterazioni degli ormonali tiroidei è l’ipotiroidismo che determina un calo dei livelli del più importante degli ormoni maschili.
Infatti, una corretta produzione di ormoni tiroidei stimola l’ipotalamo a produrre una corretta quantità di GnHR che, come descritto precedentemente, agisce sull’ipofisi che rilascia LH che, agendo sulle cellule delle gonadi, avvia la produzione di testosterone.
Si parla di asse ipotalamo – ipofisi – testicoli. Se i livelli di ormoni tiroidei sono più bassi del normale, la produzione di GnRH non stimolerà il rilascio ottimale di LH necessario alla secrezione, attraverso le gonadi, del principale tra gli ormoni maschili.
Tale squilibrio determina alterazioni della funzione sessuale e bassa libido.
Cortisolo
Il cortisolo è prodotto dalle ghiandole surrenali.
La ricerca scientifica sull’uomo ha dimostrato che l’aumento di cortisolo ha effetti sugli ormoni maschili e in particolare sul testosterone, riducendolo.
Molti ricercatori hanno quindi sottinteso che un aumento del cortisolo dovuto ad attività fisica intesa provochi, come conseguenza, una riduzione dei livelli di testosterone nel sangue.
I valori fisiologici degli ormoni maschili
Il valore normale, fisiologico, degli ormoni maschili varia in funzione dell’età dell’uomo: i livelli di testosterone tendono a diminuire a partire dai 30 anni.
ORMONE | VALORE FISIOLOGICO |
Testosterone | 260-1000 ng/dl |
T. Libero | 50-210 pg/dl |
DHT | 26-75 ng/dl |
FSH | 1.5-9.3 UI/L |
LH | 1.6-8.0 UI/L |
Prolattina | 2-18 ng/ml |
Estradiolo | 15-50 pg/dl |
SHBG | 10-57 nmol/L |
TSH | 0.3- 5 mIU/L |
FT3 | 2.0-3.5 pg/ml |
FT4 | 0.8-1.8 ng/dl |
Cortisolo | 7-25 mcg/dl (mattina) / 2-14 mcg/dl (pom.) |
Come aumentare gli ormoni sessuali maschili
La domanda “come aumentare gli ormoni sessuali maschili” ha una risposta semplice ed economica: con il dimagrimento (se necessario). Il tessuto adiposo infatti contribuisce alla trasformazione (aromatizzazione) del testosterone in estradiolo. L’estradiolo riduce la secrezione di LH che in quantità ridotta, interagendo con le cellule delle gonadi, consente una minore produzione dell’ormone maschile per eccellenza.
Come confermato dalla ricerca scientifica, l’insulino-resistenza, condizione piuttosto comune nella popolazione sovrappeso sopra i 50 anni, riduce le SHBG con conseguenza di una maggiore quantità di testosterone libero in circolazione che, per effetto del tessuto adiposo, viene convertito in estradiolo amplificando l’effetto complessivo di riduzione del testosterone.
La vitamina D è importante per molti aspetti della salute.
Secondo alcune ricerche bassi livelli di testosterone possono essere correlati a bassi livelli di vitamina D: 102 uomini con insufficienza di vitamina D sono stati inclusi in uno studio che ha scoperto che l’assunzione di un integratore di vitamina D aumenta i livelli di testosterone e, contemporaneamente, riduce la disfunzione erettile.
La disfunzione erettile, quando lieve, può essere trattata con successo con prodotti naturali ricavati da piante, radici, bacche.
Alcune sostanze possono contribuire a mantenere normali i livelli di testosterone.
Uno studio ha rilevato che gli uomini con bassi livelli di testosterone e infertilità possono trarre beneficio dall’assunzione di integratori di zinco.
Anche alcuni integratori a base di erbe come la serenoa repens, lo zenzero e l’ashwagandha, possono contribuire a mantenere normale il livello degli ormoni maschili, sebbene siano necessari ulteriori studi a conferma dei risultati.
Effetti collaterali del doping con gli ormoni maschili
La somministrazione di ormoni maschili a scopo non terapeutico espone a diversi rischi che sono funzione della quantità somministrata, della modalità di somministrazione e del periodo di assunzione.
In generale i rischi derivanti dall’assunzione di ormoni maschili sono:
- acne grave;
- calvizie;
- interruzione permanente dell’asse ipotalamo-ipofisi-testicoli;
- alterazione degli stati psichici: aggressività durante la somministrazione e depressione grave a seguito di sospensione;
- aumento della libido;
- ginecomastia;
- atrofizzazione dei testicoli;
- impotenza a seguito di sospensione dell’assunzione;
- infertilità;
- peliosi epatica e patologie al fegato:
- danno renale acuto: gli studi confermano che l’assunzione contemporanea di steroidi anabolizzanti e alte dosi, via intramuscolare, di vitamina A, D ed E allo scopo di aumentare la dismorfia muscolare è associata ad un aumento del rischio di danno renale acuto;
- aumento del rischio cardiovascolare: l’abuso di derivati degli ormoni maschili per aumentare la massa magra e migliorare le capacità fisiche può avere una serie di effetti negativi, in particolare un aumento del rischio di malattie cardiovascolari.