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Una patologia comune
I numeri dicono che fino al 10% degli uomini in età adulta ha, nel corso della propria vita, almeno un episodio di prostata infiammata.
Il quadro sintomatico di una prostata infiammata è piuttosto caratteristico e, in oltre il 50% dei casi, comporta il ricorso ad una visita medica specialistica, con notevole impatto sul Servizio Sanitario nazionale.
Ma quali sono le cause di una prostata infiammata? Come capire se si ha la prostata infiammata? E come eliminare l’infiammazione della prostata? Questo articolo risponde a queste e altre domande:
- A cosa serve la prostata
- Quali sono le dimensioni di una prostata ingrossata
- I test per la diagnosi di prostata infiammata
- A cosa è dovuta l’infiammazione della prostata
- Prostata infiammata e prostatite abatterica
- La prostata infiammata nei giovani
- Cosa succede in una prostata infiammata
- I sintomi della prostata infiammata
- La terapia della prostata infiammata
- Prostata infiammata e dieta
- Attività sessuale e prostata infiammata
- Chiedi un consulto gratuito all’urologo online
A cosa serve la prostata
La prostata è un organo al crocevia fra apparato urinario e genitale maschile. Produce parte del liquido seminale, fornendo essenzialmente gli elementi nutritivi per gli spermatozoi di provenienza testicolare, nonché enzimi che regolano la normale consistenza e liquefazione del liquido spermatico. In essa, a livello dell’uretra posteriore, che attraversa la ghiandola prostatica, confluiscono i 2 dotti deferenti di provenienza testicolare che trasportano gli spermatozoi. In caso di prostata infiammata si avrà quindi una sintomatologia urologica con influenze anche sulla sfera sessuale.
Quali sono le dimensioni di una prostata ingrossata?
Nel giovane e in assenza di prostata infiammata, ha le dimensioni di una castagna.
Col passare degli anni, per fattori costituzionali, dietetici, ormonali e infiammatori la ghiandola prostatica può crescere di volume e andare incontro alla cosiddetta ipertrofia prostatica benigna (IPB). Può raggiungere dimensioni fino a quelle di una grossa arancia e oltre. Può anche essere sede di tumore (carcinoma o adenocarcinoma prostatico).
I test per la diagnosi di prostata infiammata
Un urologo può utilizzare una serie di test medici per arrivare alla diagnosi di prostatite. Tra questi abbiamo:
- Analisi delle urine: attraverso la raccolta di un campione di urine possono essere diagnosticate le forme batteriche alla base della prostata infiammata. Con l’urinocoltura un tecnico di laboratorio colloca parte delle urine in una provetta con una sostanza che incoraggia la crescita degli eventuali batteri presenti in modo da identificarli;
- Analisi del sangue: un prelievo venoso permette di verificare l’antigene PSA i cui valori aumentano notevolmente in presenza di cancro della prostata;
- Test urodinamici: valutano la capacità della vescica di trattenere l’urina e, al contrario, di svuotarsi completamente. In presenza di prostata infiammata, infatti, la capacità minzionale risulta alterata. I test richiedono l’anestesia locale. I principali sono:
- Uroflussometria: misura la velocità di uscita dell’urina;
- Misurazione del residuo post-minzionale: misura la quantità di urina che rimane in vescica dopo la minzione.
- Ecografia transrettale: permette di valutare, attraverso le immagini, la dimensione della prostata infiammata e l’eventuale presenza di un tumore;
- Spermiocoltura: con l’analisi di un campione di sperma si valuta la presenza di eventuali infezioni batteriche e di sangue che possano essere causa della infiammazione della prostata.
A cosa è dovuta la prostata infiammata
In caso di prostata infiammata bisogna distinguere le forme dovute ad una infezione batterica dalle forme abatteriche.
L’infezione batterica, che può essere acuta o cronica, è in genere imputabile a microorganismi che sono presenti nel nostro corpo, in particolare nel tratto intestinale e nella regione perineale. La via di accesso più comune si ritiene sia quella ascendente lungo l’uretra. I germi in casi particolari possono arrivare anche dall’esterno, in seguito ad esempio a particolari rapporti sessuali.
Nei casi di prostata infiammata dovuta ad infezione batterica acuta è presente dolore associato a sintomi urinari variabili: aumento della frequenza minzionale, nicturia, urgenza, difficoltà ad urinare. Talvolta è presente febbre.
La terapia è antibiotica. Se non trattate queste forme possono diventare croniche.
Una prostata infiammata dovuta ad infiammazione cronica può presentare periodi di benessere, alternati a recidive, oppure una sintomatologia sfumata e persistente.
La ricerca di germi in quantità significativa nelle urine e/o nello sperma e la presenza di leucociti sempre nelle urine e/o nel liquido spermatico, rappresentano gli esami diagnostici più importanti. Oltre ad una ecografia dell’apparato urinario per valutare le dimensioni prostatiche e la presenza di un eventuale residuo di urina post-minzionale.
Prostata infiammata e prostatite abatterica
Quando la prostata infiammata dipende da una prostatite abatterica si fa riferimento ad una condizione in cui la malattia infiammatoria non è dovuta a batteri o dove, al massimo, la componente batterica gioca un ruolo secondario. I sintomi sono analoghi alla prostata infiammata per causa batterica, a parte la febbre.
Per definizione la prostatite abatterica è una condizione cronica, cioè che persiste nel tempo, oppure può presentare diverse ricadute. Pur durando molto nel tempo, la si può contenere e migliorare con vari tipi di trattamento e con un certo successo.
Riguardo alle cause della prostata infiammata dipendente da componente abatterica, non vi è una totale uniformità di vedute. Si ipotizzano varie cause:
- esito di forme batteriche, con meccanismi talvolta auto-immuni;
- stati spastici della muscolatura perineale;
- ipertonia della muscolatura liscia vescico-prostatica;
- una componente da stress che può favorire sia una spasticità dei muscoli perineali, sia una ipertonia della muscolatura liscia del collo vescicale e della prostata con somatizzazione del tutto;
- infiammazione neurogena, a carico dei nervi autonomi del plesso vescico-prostatico e rettale ed anche eventualmente del nervo pudendo;
- reflussi di urina intra-prostatici;
- reazione allergica con liberazione di istamina;
- stati depressivi che possono favorire la persistenza dei sintomi.
La prostata infiammata nei giovani
La condizione di prostata infiammata nei giovani uomini dipende solitamente da una prostatite abatterica. Tutte le cause all’origine della prostatite abatterica possono verificarsi: fondamentale sarà la raccolta anamnestica e la presa in carico del paziente. La terapia può essere multifattoriale e includere la riabilitazione del pavimento pelvico.
Cosa succede in una prostata infiammata
In una prostata infiammata, da un punto di vista anatomo-patologico, l’elemento più caratteristico è rappresentato da infiltrazione di leucociti e in genere linfociti che sono cellule infiammatorie e da formazione di tessuto connettivo, come esito di vecchi processi infiammatori.
I sintomi della prostata infiammata
I sintomi di prostata infiammata sono quelli di che si registrano in caso di IPB, con l’aggiunta di dolore. Quindi potremo avere flusso minzionale lento e interrotto, frequenza minzionale aumentata diurna e/o notturna, sgocciolamento, più vari tipi di dolore o fastidio: da
- bruciori minzionali o post-minzionali;
- senso di fastidio sovra-pubico, soprattutto a vescica piena;
- fastidio post-eiaculatorio;
- algie perineali e/o testicolari.
Fra i sintomi di una prostata infiammata rientrano gradi variabili di deficit erettile: la risoluzione dei problemi di prostata infiammata consente il normale recupero delle funzioni sessuali.
La terapia della prostata infiammata
La terapia è collegata alla patogenesi della prostata infiammata.
In caso di prostatite batterica, acuta o cronica, oltre ad un antibiotico, possono essere impiegati:
- farmaci alfa-litici;
- estratti di serenoa, pygeum e ortica;
- antinfiammatori naturali (curcumina, bromelina, boswellia);
- FANS (Ibuprofene, Ketoprofene, Nimesulide e altri): da impiegare per periodi di tempo limitati data la loro potenziale gastro-lesività.
In caso di prostatite abatterica possono essere utilizzati:
- antidepressivi;
- esercizi di fisiokinesiterapia dei muscoli perineali;
- antidolorifici quali si usano in caso di infiammazione neurogena (Lyrica e al.);
Il paziente affetto da prostatite abatterica o cronica deve sottoporsi a cure piuttosto lunghe e può essere soggetto a ricadute. Si tratta comunque di una patologia di natura benigna, che può essere trattata con successo e il paziente va rassicurato in questo senso.
In molti casi si può ipotizzare una ipertonia dei muscoli perineali, in conseguenza di una alterazione della postura e di una alterazione del comportamento, con aggiunta di una componente da stress e con possibile ipertonia anche della muscolatura liscia del trigono/collo vescicale. Questo stato spastico muscolare può dare, in via riflessa, una infiammazione anche neurogena delle fibre nervose del plesso pelvico e del pudendo che innervano vescica, l’uretra e il retto.
Si tratta di un concetto relativamente nuovo che ha aperto la strada al trattamento fisiokinesiterapico dei muscoli del pavimento pelvico, come trattamento di certe forme di prostatiti. Trattamento che dovrebbe mirare sia alla presa di coscienza di tali muscoli, sia ad un allungamento e rilasciamento degli stessi.
Prostata infiammata e dieta
Su cosa mangiare in caso di prostata infiammata sono state scritte molte pagine. In realtà non vi è una visione univoca. In linea generale si sconsigliano grassi e fritti, alcolici di vario tipo, soprattutto superalcolici; conservanti e salse varie. Mentre sono consigliati tutti i tipi di verdura cotta e cruda, nonché frutta fresca di stagione. Utile l’impiego di probiotici e di alcuni rimedi naturali
Attività sessuale e prostata infiammata
Prostatite e disfunzione erettile sono talvolta collegate.
In linea generale non vi sono controindicazioni all’attività sessuale, tenendo presente che può esserci fastidio o dolore post eiaculatorio e, sempre in caso di prostata infiammata, sangue nello sperma.
La disfunzione sessuale, se presente, può migliorare sia con la cura della prostatite sia con il ricorso a rimedi naturali: sostanze di origine vegetale che hanno possono avere effetto nel caso di disfunzione erettile lieve e che non presentano, se assunti al corretto dosaggio, i possibili effetti collaterali dei farmaci.