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Articolo aggiornato il 11/07/2023
L’importanza del bacillo di Doderlein per la salute della vagina
Il bacillo di Doderlein è un lattobacillo che ha un ruolo fondamentale nel mantenimento del corretto microbioma vaginale e di prevenzione e trattamento delle vaginiti da lieviti e delle vaginiti batteriche.
In questo articolo parliamo di:
- Cos’è il bacillo di Dodelein
- L’importanza dei lattobacilli per l’equilibrio del microbiota vaginale
- Il meccanismo di difesa del bacillo di Doderlein
- Quali sono gli effetti sull’organismo?
- In quale età della donna vi è una maggior presenza di lattobacilli?
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Cos’è il bacillo di Dordelein
Il bacillo di Döderlein è un batterio di grandi dimensioni (lungo, spesso e non mobile), Gram-positivo, presente nelle secrezioni vaginali. Questo microrganismo produce acido lattico con azione battericida, inibendo la crescita di altri microrganismi, come gli stafilococchi. Fornisce una certa protezione nella vagina contro certi batteri potenzialmente nocivi. S stabilisce nella vagina per due o otto settimane dopo la nascita.
Albert Doderlein, medico tedesco, nel 1892 isolò, da campioni vaginali di donne in stato di gravidanza, un microrganismo che chiamò bacillo di Doderlein.
Tre anni dopo, nel 1895, Kronig un collaboratore di Doderlein, fu il primo a differenziare il bacillo di Doderlein dai batteri anaerobi.
In base alle scoperte effettuate il medico tedesco descrisse 2 differenti tipologie di ambiente vaginale:
- di Grado A, definito “normale” (Gram positivo) e dominato dalla presenza del bacillo di Doderlein;
- di Grado C, definito “anormale” e dominato dalla presenza di microrganismi considerati patogeni.
Secondo Doderlein il normale microbiota vaginale era quello costituito prevalentemente dall’omonimo bacillo.
Il nome Lactobacillus acidophilus fu invece suggerito da Stanley Thomas nel 1928: il bacillo di Doderlein fu quindi ribattezzato Lactobacillus acidophilus.
Tramite sequenziamento del DNA si sono individuate diverse specie nella famiglia dei Lactobacillus.
L’importanza dei lattobacilli per l’equilibrio del microbiota vaginale
Nelle secrezioni vaginali è la combinazione tra acidità e presenza di lattobacilli, tra cui il bacillo di Doderlein, ad impedire la colonizzazione del microbiota vaginale da parte di agenti patogeni.
Questo principio è ritenuto valido dai ginecologi di tutto il mondo.
I lattobacilli sono il gruppo più importante all’interno della classe delle specie batteriche con proprietà probiotiche, la cui efficacia è dimostrata innanzitutto dall’uso secolare di bevande a base di yogurt e latte.
Un certo numero di specie protettive di lattobacilli è presente nel microbiota vaginale sano nelle donne in età fertile. Queste specie sono state individuate grazie all’evoluzione nelle tecniche di sequenziamento del DNA e comprendono: L. acidophilus (bacillo di Doderlein), L. crispatus, L. gasseri, L. iners, L. plantarum e L. jensenii.
La provenienza di questi è attribuibile alla microflora intestinale che colonizza l’ambiente della vagina.
Gli altri batteri anaerobi presenti, tra cui Gardnerella, Streptococcus, Enterobatteri e Ureaplasma, in grado di provocare infezioni come, per esempio, la vaginosi batterica sono mantenuti inattivi grazie all’azione protettiva svolta dai lattobacilli e quindi anche dal bacillo di Doderlein.
Il meccanismo di difesa del bacillo di Doderlein
La funzione protettrice dei lattobacilli vaginali avviene attraverso la produzione di acido lattico per fermentazione del glucosio, di cui l’epitelio vaginale è ricco. Il bacillo di Doderlein e gli altri lattobacilli sono responsabili anche della produzione di perossido di idrogeno (H2O2) che, con l’acido lattico, consente di mantenere il pH vaginale tra 3.8 e 4.5 (acido).
È l’acidità del pH che, unitamente alla presenta di peptidi con attività microbicida, evita il proliferare di altri agenti, invece, patogeni.
L’ambiente acido, a sua volta, favorisce la presenza dei lattobacilli e del bacillo di Doderlein.
Quando, al contrario, l’acidità dell’ambiente vaginale si modifica e il pH tende ad alzarsi si crea l’ambiente favorevole alla colonizzazione di microrganismi patogeni quali, per esempio, l’Escherichia Coli.
Il calo del livello degli estrogeni dopo la menopausa influisce negativamente sul pH vaginale.
Un aumento del pH vaginale per effetto del calo degli estrogeni predispone alle infezioni vaginali da lieviti e da batteri.
Nelle donne incinte gli estrogeni sono responsabili della predominanza dei lattobacilli nel microbiota vaginale. In queste, infatti, il livello di questi ormoni è più alto rispetto a quelle in stato di non gravidanza.
L’infezione da candida è favorita da un pH compreso tra 4.5 e 5: un ambiente vaginale poco meno acido di quello considerato normale. Lo Streptococco, la Gardnerella e la Clamidia, la malattia sessualmente trasmissibile più comune, sono invece favorite da un ambiente nettamente più basico: pH compreso tra 6 e 8.
Quali sono gli effetti sull’organismo?
Diversi ceppi di L. acidophilus (bacillo di Doderlein) hanno dimostrato di produrre effetti benefici sulla salute. I benefici associati a questi ceppi comprendono:
- diminuzione della sintomatologia gastrointestinale nei soggetti con intolleranza al lattosio;
- riduzione della stitichezza;
- prevenzione della diarrea del viaggiatore;
- trattamento della diarrea infantile.
Lo studio del 2018 dal titolo “Role of the gut microbiota in nutrition and health” sottolinea come l’assunzione di probiotici quali il bacillo di Doderlein aiuti a mantenere l’equilibrio tra batteri cosiddetti “buoni” e agenti patogeni, favorendo la salute dell’individuo.
Le infezioni vaginali da lieviti come la Candida sono piuttosto comuni nelle donne e spesso si presentano in forma recidivante.
Alcune donne contraggono l’infezione da Candida a seguito di trattamento antibiotico prescritto per una patologia diversa da una vaginosi batterica. È stato infatti dimostrato che l’antibiotico terapia genera uno squilibrio nel microbiota intestinale e vaginale, alterando il rapporto tra batteri “buoni” e non.
In tal senso l’assunzione di probiotici, tra i quali dovrebbe essere presente il bacillo di Doderlein, migliora i tassi di guarigione delle donne con infezione da Candida o con vaginosi batterica.
Inoltre, il consumo di probiotici, è associato a benefici per la salute come la stimolazione del sistema immunitario, la riduzione del colesterolo totale sierico, il miglioramento del metabolismo del lattosio.
In quale età della donna vi è una maggior presenza di lattobacilli?
La presenza di lattobacilli e del bacillo di Doderlein, che rappresenta circa il 90% dei microrganismi vaginali totali, è funzione dei livelli di estrogeni. Gli estrogeni, infatti, hanno un effetto diretto sul pH vaginale.
Ne deriva che le donne in età fertile e, soprattutto, le donne in gravidanza, dato l’elevato livello di estrogeni, presentano una ipertrofia della mucosa elevata e un’elevata presenza di glicogeno. Questa condizione è l’ideale per garantire la presenza di lattobacilli. Il pH, in caso di gravidanza, è leggermente più acido: intorno a 3.5.
Al termine del ciclo, invece, vista l’azione di lavaggio operata dalle mestruazioni, il pH tende ad alzarsi e diventare meno acido: nel giorni successivi alle mestruazioni il rischio di infezioni batteriche o micotiche è più alto.
Conseguentemente, nel post menopausa, il calo degli estrogeni determina una maggiore facilità di avere infezioni vaginali.
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