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Perché prostatite ed erezione sono collegate?
I problemi di prostatite ed erezione colpiscono una buona percentuale di uomini italiani. Secondo un’indagine della Società Italiana di Urologia condotta su 81 centri urologici, oltre 10.000 pazienti e 2.400 schede compilate, il 53% dei maschi italiani soffre di un qualche problema urologico e il 15.7% (di questo 53%) ha problemi di erezione.
La prostatite è un disturbo frequente negli uomini ed è causa di alto numero di visite mediche. La disfunzione erettile, ossia l’incapacità persistente di sviluppare e/o mantenere un’erezione accettabile per le interazioni sessuali, è un altro frequente motivo di ricorso al medico specialista.
La prostatite, batterica, abatterica o cronica, è una patologia urologica frequente che pesa significativamente sul bilancio della Sanità e ha un grave impatto sulla qualità di vita dei pazienti.
Diverse ricerche scientifiche hanno stabilito un legame forte tra la prostatite cronica e la disfunzione erettile, anche in pazienti relativamente giovani.
La relazione tra prostatite ed erezione
La maggior parte degli studi che mettono in relazione i problemi di prostatite ed erezione suggerisce che i sintomi della prostatite diminuiscono la qualità di vita e che una scarsa qualità di vita porta o causa disfunzione erettile. I sintomi della prostatite, come il dolore perineale, penieno e sovrapubico durante o dopo l’eiaculazione, nonché i disturbi della minzione, come l’aumento della frequenza urinaria, l’urgenza e la disuria, possono avere un impatto negativo sul benessere generale di un uomo.
L’infiammazione prostatica provoca dolore pelvico che può diventare cronico. È comune negli uomini con dolore pelvico cronico la concomitante presenza di disfunzione erettile: ulteriore prova del legame tra prostatite ed erezione.
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Come capire se è prostatite?
La prostata è una piccola ghiandola che fa parte del sistema riproduttivo dell’uomo. Problemi di prostatite ed erezione possono verificarsi a qualsiasi età, sebbene la fascia più colpita è quella 30-50 anni. Le infiammazioni della prostata portano ad una serie di sintomi specifici, tra cui:
- dolore perineale;
- dolore e/o bruciore durante la minzione;
- urgenza minzionale;
- aumento della frequenza minzionale;
- nicturia;
- ematuria;
- presenza di sangue nello sperma;
- difficoltà di erezione;
- febbre con brividi.
Gli ultimi 3 sintomi sono specifici delle manifestazioni croniche della malattia e spesso conducono all’individuazione di un problema, nel paziente, di prostatite ed erezione.
La diagnosi di prostatite viene effettuata dall’urologo. Dopo un’attenta anamnesi e una visita generale il medico può eseguire l’esame rettale per ricercare eventuali anomalie della ghiandola prostatica. Se la stessa fosse ipertrofica o infiammata è possibile avvertire un certo dolore.
All’esame medico è affiancato un esame delle urine per verificare la presenza di una eventuale infezione o di ematuria, nel qual caso è normalmente indicata una ecografia dell’addome completo per escludere patologie gravi.
Prostatite ed erezione: cosa dicono i dati scientifici
Disturbi di prostatite ed erezione hanno un’alta morbilità tra gli uomini, e spesso diventano evidenti nella terza decade di vita. La coesistenza di queste condizioni è interessante in quanto l’evidenza suggerisce un legame tra prostatite e erezione, anche se la relazione pare valere solo nelle forme croniche di prostatite.
Infatti la prostatite acuta, solitamente causata da un’infezione batterica, non sembra avere un legame diretto con disturbi dell’erezione.
Differente è il caso della malattia cronica: uno studio ha evidenziato l’esistenza di una relazione tra gravità dei sintomi della prostatite ed erezione conseguente.
La prevalenza di disfunzione erettile nel 31.5% di 764 pazienti con prostatite cronica è stata riportata da uno studio italiano.
Una prostatite cronica grave può causare direttamente disfunzione erettile. Nelle forme più lievi, la condizione può invece produrre eiaculazione dolorosa, che può interferire con il piacere sessuale e quindi determinare problemi di erezione.
91 pazienti (47.4%) su 192 uomini di età media pari a 31 anni e affetti da prostatite cronica, oggetto di uno studio scientifico sul legame tra prostatite ed erezione, hanno manifestato disturbi dell’erezione. Il 70.3% dei 91 pazienti ha definito moderati i sintomi e il 76.9% ha attribuito il problema a motivi “organo specifici”.
Chiedi gratis all’UrologoProstata ed erezione: chi ha problemi di prostata può avere rapporti sessuali?
I fattori che predicono la comparsa di problemi di prostatite ed erezione rimangono, ad oggi, poco chiari: disturbi di prostata ed erezione sono infatti confermati, dalla ricerca scientifica, solo nei casi di prostatite cronica.
Non esistono quindi controindicazioni ai rapporti sessuali in caso di prostata infiammata, pur essendo meglio consentire alla terapia in atto di risolvere l’infiammazione della ghiandola prostatica.
La sintomatologia della prostatite può rendere comunque difficoltosa l’erezione anche nei casi di prostatite acuta.
È evidente che una eventuale eiaculazione dolorosa o la presenza di tracce ematiche nello sperma impattano sulla sfera sessuale e, quindi, possono rendere difficoltoso ottenere una erezione sufficiente per compiere l’atto.
Problemi di prostatite ed erezione: la terapia
Nel legame tra prostata ed erezione, il primo obiettivo è quello di curare la prostatite in quanto si ritiene che il deficit erettile dipenda dall’infiammazione prostatica. Questo soprattutto nei soggetti giovani.
Pertanto si useranno antibiotici nelle forme batteriche acute e croniche, antinfiammatori (FANS), estratti di piante a base di serenoa e rimedi naturali per la disfunzione erettile.
Gli estratti di serenoa vengono usati nell’ipertrofia prostatica benigna ormai da tutti, ma hanno ottenuto consensi anche nel trattamento della prostatite batterica e abatterica. Si ritiene che l’aggiunta di quercetina e di licopene possa migliorarne l’effetto. Sono stati proposti anche tè verde e ortica.
Per la disfunzione erettile, la terapia farmacologica d’elezione si basa sugli inibitori della fosfodiesterasi: Sildenafil (Viagra), Tadalafil (Cialis) e Vardenafil (Levitra). In particolare il Tadalafil è utilizzato per trattare i pazienti con Iperplasia Prostatica Benigna (IPB) e disfunzione erettile.
Il National Institutes of Health (NIH) classifica le prostatiti in:
- Prostatite batterica acuta, tipo I;
- Prostatite batterica cronica, tipo II;
- Prostatite cronica non batterica, tipo III;
- Prostatite infiammatoria asintomatica, tipo IV.
Si suppone che la prostatite cronica abatterica dipenda da un ridotto flusso sanguigno all’interno della prostata.
Il tipo II e il tipo III rappresentano le più comuni patologie della prostata negli uomini sotto i 50 anni.
I pazienti di questi sottotipi di prostatite manifestano sintomi urinari, dolore perineale, dolore all’eiaculazione, problemi di prostata ed erezione.
Sintomatologia che persiste nonostante terapie a base di alfa bloccanti, farmaci antinfiammatori (FANS), riabilitazione del pavimento pelvico e antibiotici.
A causa dello scarso successo delle terapie nel lungo periodo, la prostatite cronica batterica e abatterica diminuiscono la qualità della vita più del diabete mellito e possono portare a gravi forme di disfunzione erettile, confermando il legame tra prostatite ed erezione.
In questo senso, la risoluzione del problema di disfunzione erettile può essere affidata alla somministrazione di un inibitore della fosfodiesterasi o, come primo tentativo, all’assunzione di integratori alimentari.
Uno studio pubblicato su Translational Andrology and Urology ha concluso che l’uso giornaliero Tadalafil al dosaggio di 5 mg, per almeno 3 mesi, porta a miglioramenti significativi del dolore, dei sintomi urinari e della qualità della vita dei pazienti con prostatite cronica.
Nello studio, su un gruppo di 25 pazienti di età media di 44 anni, l’uso del Tadalafil ha migliorato i sintomi abbassando la pressione interna della prostata, migliorando l’ossigenazione e riducendo lo stress ossidativo. La somministrazione ha portato ad un miglioramento complessivo dei problemi di prostatite ed erezione, dei dolori e dei sintomi urinari, migliorando complessivamente la qualità della vita.
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Serenoa, quercetina, licopene e tè verde: curare la prostata e migliorare l’erezione in modo naturale
La ghiandola prostatica può essere affetta da ipertrofia benigna (o adenoma prostatico) e da prostatite. Queste due forme sono spesso associate, per lo meno da una certa età in poi.
Quasi sempre nei campioni anatomici della ghiandola prostatica sono presenti infiltrati di cellule infiammatorie che sono alla base del legame tra malattie della prostata e erezione.
Le sostanze più utilizzate per la cura della prostatite, sia associata o meno all’ipertrofia benigna, sono:
- La Serenoa: deve essere impiegata sia come estratto secco che come polvere del frutto in modo da contenere l’intero fitocomplesso della pianta. Ha azione anti-proliferativa e antinfiammatoria sulla ghiandola prostatica. La capacità della Serenoa Repens nell’inibizione della 5α-reduttasi e, conseguentemente, nel ridurre l’infiammazione prostatica è stata valutata da numerosi studi.
- La Quercetina: come confermato da questo studio la quercetina, un polifenolo derivato dalle piante, ha dimostrato di avere diversi effetti biologici, tra cui attività anticancerogene, antinfiammatorie e antivirali, oltre ad attenuare la perossidazione lipidica, l’aggregazione piastrinica e la permeabilità capillare.
- Il Licopene e le catechine del Tè verde: svolgono una potente azione antiossidante. Le catechine contenute nel tè verde sono state oggetto di numerosi studi scientifici. Una revisione ha dimostrato l’efficacia del consumo di tè verde nel prevenire il carcinoma prostatico.
Queste sostante devono essere assunte con l’uso di integratori alimentari prodotti in conformità a scrupolosi standard qualitativi e la cui vendita sia autorizzata previa notifica al Ministero della Salute.
QTProst contiene tutti gli elementi descritti in un rapporto ottimale: assunto alla dose di 1 compressa al mattino migliora la frequenza minzionale diurna e notturna e riduce la sintomatologia dolorosa migliorando la prostatite e l’erezione.
Chiedi gratis all’UrologoProstatite ed impotenza: le altre cause.
Non esiste solo il legame tra prostatite ed erezione: ci sono altre cause che coinvolgono sempre la ghiandola prostatica e che possono causare disfunzione erettile. Tra queste, le principali sono:
- eiaculazione retrograda. Si tratta di una complicanza grave, non risolvibile, che può verificarsi in caso di chirurgia TURP: resezione transuretrale della prostata. Si parla di eiaculazione retrograda quando lo sperma, nell’atto eiaculatorio, non fuoriesce dall’uretra ma “precipita” nella vescica. Il sintomo principale della condizione è l’impossibilità di raggiungere l’orgasmo e il rischio di infertilità. Entrambe le condizioni gravano sulla sfera sessuale dell’uomo e possono portare a problemi di erezione.
- Climacturia. Il termine indica la perdita di urina durante l’orgasmo. All’origine della patologia c’è, solitamente, un intervento di prostatectomia radicale. La climacturia mina fortemente l’intimità di coppia al punto che molti uomini affetti preferiscono non avere alcun rapporto sessuale. La International Society for Sexual Medicine consiglia di svuotare la vescica prima di un rapporto sessuale, di effettuare una terapia di riabilitazione del pavimento pelvico e di utilizzare degli speciali anelli di silicone che, comprimendo l’uretra, impediscono all’urina di fuoriuscire al momento dell’orgasmo.
Prostatite ed erezioni mattutine
Per erezioni mattutine si intende una serie di erezioni spontanee che avvengono nel corso della notte, in condizioni di buona salute e che indicano che l’afflusso di sangue al pene funziona correttamente.
Questo afflusso ha la funzione ulteriore di ossigenare i corpi cavernosi in modo tale da preservarne la normale funzionalità.
In caso di problemi di prostatite ed erezione, uno dei primi sintomi è la scomparsa delle erezioni mattutine.
Il meccanismo delle erezioni mattutine è regolato dal cervello che, durante il sonno, riduce la secrezione di noradrenalina, un ormone che ha potente funzione di vasocostrittore e che quindi ostacola l’erezione. La riduzione di noradrenalina aumenta la frequenza delle erezioni spontanee.
Pur essendo presente questa attività ormonale, può succedere che le erezioni mattutine diminuiscano fino a scomparire.
Oltre a problemi di prostata ed erezione, le cause possono essere molteplici: stress, eccessiva stanchezza, patologie cardiovascolari e dell’apparato urinario inferiore.
È possibile che in presenza di prostatite le erezioni mattutine diminuiscano finanche a scomparire.
Prostatite ed erezioni mattutine sono, quindi, fenomeni connessi: la riduzione dello stato infiammatorio della prostata, in assenza di ulteriori patologie, è sufficiente a ripristinare il fenomeno delle erezioni mattutine.
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Si ricorda che in nessun caso, visto la natura del servizio, questo non può essere inteso come sostitutivo di una visita medica e del parere del proprio curante/specialista. Si ricorda che in caso di disturbi/malattia/sintomi gravi è necessario ed indispensabile ricorrere all’intervento medico nel più breve tempo possibile utilizzando, anche, la numerazione nazionale telefonica di emergenza oppure recandosi direttamente in PS. I tempi di risposta (via email) dipendono dal nr. di domande ricevute.