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Dieta per la prostata: cosa mangiare in caso di prostatite?
Prostata e alimentazione e, di conseguenza la dieta per la prostata, sono due facce della stessa medaglia: l’alimentazione influenza positivamente o negativamente la salute della ghiandola prostatica. E questo è soprattutto vero nei casi di prostata ingrossata: patologia che prende il nome di Ipertrofia Prostatica Benigna.
La ghiandola prostatica è regolata da potenti ormoni chiamati ormoni sessuali, tra cui il testosterone.
Il testosterone, il principale ormone sessuale maschile, si converte nella ghiandola prostatica in un altro ormone chiamato diidrotestosterone (DHT). Il DHT ha l’effetto, tra le altre cose, di far crescere le cellule della prostata.
In questo articolo parliamo di:
- Il legame tra prostata e alimentazione
- Prostata e alimentazione: i cibi da consumare
- Prostata e alimentazione: quali sono i cibi da evitare
- Quale dieta per la prostata
- Prostata e alimentazione: i fattori di rischio
- Il migliore integratore per la prostata
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Il legame tra prostata e alimentazione
Alcuni cibi e bevande sono noti per avere un’influenza sulla salute della prostata a causa dei loro effetti sul testosterone e sugli altri ormoni.
È stato dimostrato che una dieta ricca di carne rossa o latticini aumenta il rischio di ingrossamento della prostata e, di conseguenza, di sviluppare un tumore prostatico. La ricerca ha evidenziato che l’assenza di verdura nella dieta è un moltiplicatore del rischio.
Quanto al consumo di proteine, parlando di prostata e alimentazione, non è del tutto chiaro il legame tra alto consumo proteico e ingrossamento della prostata. Fonti proteiche, oltre alla carne rossa, sono le uova, le carni bianche, i legumi e il pesce. Alcuni studi incentrati sul legame tra prostata e alimentazione hanno osservato come un alto apporto proteico, basato su fonti nobili, come uova e pesce, sia in realtà associato ad una minore incidenza di ingrossamento della prostata.
Prostata e alimentazione: i cibi da consumare
Le statistiche dicono che quasi un maschio su due, ai 50 anni, manifesta qualche sintomo riconducibile alla ipertrofia prostatica benigna. Al fine di migliorare la sintomatologia, la dieta per la prostata, dovrebbe includere verdura, proteine nobili, grassi sani e frutta. Anche l’apporto calorico totale, parlando di prostata e alimentazione, andrebbe controllato: un leggere deficit calorico è sicuramente preferibile.
La dieta per la prostata dovrebbe quindi includere:
- Da preferire l’acquisto di pesce non d’allevamento. Il salmone è ricco di grassi omega 3 che hanno un effetto antinfiammatorio. Invece del salmone, nella dieta per la prostata, può essere consumato pesce azzurro: sgombro e sarde, per esempio.
- Ricchi di licopene, un potente antiossidante che può avere effetti sulle cellule prostatiche. Possono essere consumati crudi e cotti.
- Contengono insieme alle altre crucifere (broccoletti, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, ect…) una sostanza importantissima quando si parla di prostata e alimentazione: il sulfurafano. Questo ha spiccate attività antitumorali.
- Frutta secca. Nella dieta per la prostata non possono mancare le noci. Ricche di zinco che si ritiene abbia un effetto, a livello prostatico, sulla conversione del testosterone in DHT.
- Come per le noci, sono ricchi di zinco.
- Salute della prostata e alimentazione sono legate anche dal consumo di arance, limoni, pompelmi. Cibi ricchi di vitamina C, un potente antiossidante che può aiutare a proteggere la prostata.
- Mirtilli e lamponi. Come per gli agrumi sono ricchi di antiossidanti e contrastano la produzione di radicali liberi. I radicali liberi sono il sottoprodotto di alcune reazioni che avvengono nell’organismo per cause esterne (inquinamento, raggi UVA, ect…) e hanno un forte potere ossidante.
Secondo una ricerca pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition, nella relazione prostata e alimentazione, gli uomini che hanno seguito una dieta vegana sopportano un rischio ridotto del 35% di sviluppare un cancro alla prostata rispetto a quelli che hanno seguito una dieta non vegetariana.
Ancora in tema di dieta per la prostata, secondo un abstract pubblicato su The Journal of Urology, gli uomini che impostano una dieta prevalentemente a base vegetale riducono la possibilità di morire di tumore alla prostata del 19 per cento.
Prostata e alimentazione: quali sono i cibi da evitare
Nella dieta per la prostata bisognerebbe evitare di consumare una serie di alimenti che hanno dimostrato di avere un effetto infiammatorio sulla ghiandola prostatica. Prostata e alimentazione devono essere quindi trattate considerando sullo stesso piano gli alimenti da privilegiare e quelli, invece, da evitare.
Tra questi:
- Carne rossa. Come descritto all’inizio dell’articolo esistono una serie di studi che suggeriscono il possibile legame tra aumento del rischio di tumore prostatico e consumo di carne rossa. L’aumento del rischio è stimato nel 300%.
- Una dieta per la prostata che preveda il consumo massiccio di latticini ha i medesimi effetti del consumo abbondante di carne rossa. Così ha stabilito uno studio del 2018: il consumo di latte intero successivo a diagnosi di cancro prostatico è associato ad un aumento del rischio di recidiva, in particolare tra gli uomini sovrappeso o obesi.
- Caffè. Il consumo di elevate quantità di caffeina, un metabolita, è associato all’aumento della frequenza di minzione. Ridurne l’assunzione, in una strategia pensata al dualismo prostata e alimentazione, migliora i sintomi della ipertrofia prostatica benigna.
- Tra i vari effetti negativi che il consumo di alcol ha sull’organismo, come la caffeina, aumenta la frequenza di minzione, aggravando la sintomatologia negli uomini che soffrono di prostata ingrossata.
- Sodio.
Quale dieta per la prostata
Come descritto nelle sezioni precedenti, piuttosto che concentrarsi sui singoli pasti, dietologi, medici e ricercatori sostengono un modello generale di alimentazione sana. Questo prevede in primo luogo un’assunzione calorica contenuta e lo svolgimento di una blanda, ma costante nel tempo, attività fisica.
Volendo generalizzare delle regole a cui attenersi in tema di prostata e alimentazione, gli esperti raccomandano:
- Ogni giorno, consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura. Verdura verde, broccoli, spinaci, ect… e frutta di stagione dai colori accesi, arance, mirtilli, kiwi, ect…
- Evitare, nella dieta per la prostata, le farine lavorate. Consumare farine totalmente integrali.
- Limitare ad 1 volta a settimana il consumo di carne rossa, e di carni lavorate come prosciutto cotto, mortadella, wurstel. Privilegiare il consumo di pesce di piccola taglia, legumi ad elevato contenuto proteico, albume d’uovo, carni bianche.
- Olio d’oliva, noci (mandorle, noci, noci pecan) e avocado sono tutte buone fonti di grassi sani. Il consumo di grassi saturi, nella dieta per la prostata, andrebbe limitata al 10% del totale delle calorie. Abolire i grassi idrogenati, che si trovano in una varietà di fast food e pasti confezionati.
- Evitare le bevande zuccherate o edulcorate, le cosiddette “zero zuccheri”.
- Ridurre l’assunzione di sale.
Per quanto riguarda le dimensioni dei singoli pasti principali, si può immaginare di utilizzare un piatto piano di grosse dimensioni, in cui metà piatto è di verdura, poco più di ¼ del piatto di fonti proteiche e la rimanente parte di frutta secca e frutta di stagione.
Prostata e alimentazione: i fattori di rischio
Nello studio del legame tra prostata e alimentazione gli studiosi hanno evidenziato una serie di fattori di rischio che aumentano le probabilità di soffrire di ingrossamento della prostata o, nel caso in cui l’ipertrofia prostatica sia già presente, rendono più difficile il trattamento. Questi sono:
- Familiarità. Uno studio ha evidenziato il ruolo di alcuni geni nello sviluppo della IPB.
- La presenza di diabete gioca un ruolo importante nello sviluppo della malattia, come evidenziato da uno studio del 2015.
- Obesità. L’obesità è associata ad alti livelli di estrogeni, ormoni sessuale responsabili della crescita delle cellule della prostata. Nell’impostare una dieta per la prostata è, inoltre, necessario considerare che l’obesità è un fattore della sindrome metabolica, a sua volta collegata allo sviluppo di ipertrofia prostatica.
- Disfunzione erettile. In realtà non esiste un nesso diretto tra IPB e disfunzione erettile. Quello che invece è evidente è che l’uso di alcuni farmaci, come la finasteride, per il trattamento della ipertrofia può causare deficit erettile.
- Fumo.
È evidente che alcuni fattori di rischio non sono eliminabili. Tra le componenti esogene e controllabili è possibile invece intervenire riducendo i fattori infiammatori. In particolare impostando una dieta per la prostata, specifica e che abbia effetti positivi sulla sindrome metabolica e sulla insulino-resistenza. Prostata e alimentazione sono cioè legate e, correggendo e migliorando quest’ultima, si possono ottenere notevoli benefici sulla gestione dei disturbi associati a ipertrofia prostatica benigna.
Il migliore integratore per la prostata
Quando la condizione della prostata è tale per cui, pur avendo impostato una corretto regime dietetico, è necessario assumere degli integratori alimentari, quello che ha dato i risultati migliori ed è utilizzato da decine di migliaia di uomini, è la Serenoa Repens.
Esistono sul mercato decine di prodotti, alcuni anche molto famosi. L’acquisto deve però essere indirizzato verso un prodotto contenente estratto lipofilico standardizzato maggiore del 90%. Viceversa il prodotto è sostanzialmente inefficace. Quindi, non la marca del prodotto ma il contenuto.
La scelta di consigliare un integratore all’interno di una dieta per la prostata spetta comunque al medico urologo.
Di prostata e alimentazione e integrazione, ne abbiamo parlato nell’articolo “Integratori e infiammazione prostatica“.