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Da cosa dipende l’odore intimo sgradevole
L’odore intimo sgradevole può essere conseguenza di una vaginite batterica. La vaginite batterica è un’infezione batterica a carico della vagina e rappresenta circa il 60% di tutte le infezioni vulvovaginali. La principale causa è l’alterazione del pH vaginale che favorisce il proliferare di agenti patogeni. In queste circostanze il pH vaginale, che solitamente è pari a 4.5 (acido), sale a 5 o più.
In condizioni normali diversi agenti patogeni convivono con i Lactobacilli presenti nel microbiota vaginale, in un rapporto di 1 a 10. Nei casi di vaginite batterica, invece, la concentrazione aumenta da 10 a 100 volte. L’infiammazione che ne deriva è causa di odore intimo sgradevole e perdite vaginali.
La modificazione dell’ecosistema vaginale è una condizione piuttosto frequente nella donna e spesso comporta la comparsa di perdite vaginali bianco-verdastre, a volte fluide altre schiumose, caratterizzate da cattivi odori intimi, da un odore intimo sgradevole che tende ad accentuarsi in seguito ad un rapporto sessuale.
Vaginite batterica e odori sgradevoli intimi viaggiano di pari passo e i secondi sono la conseguenza diretta della prima: l’aumento dei batteri patogeni provoca infiammazione e secrezioni vaginali. Queste perdite biancastre determinano cattivo odore intimo che ricorda l’odore di pesce.
Gli odori sgradevoli intimi possono anche dipendere da un’infiammazione conseguente ad una malattia sessualmente trasmissibile (MST) quali la Clamidia, la Gonorrea e la Triconomiasi.
Perdite vaginali verdastre, di consistenza schiumosa, caratterizzate da cattivo odore intimo, sono infatti associate alle infezioni da Trichomonas. Perdite bianche, con odori sgradevoli intimi, soprattutto dopo un rapporto sessuale, sono manifestazioni sintomatiche della Gardnerella Vaginalis.
Odori sgradevoli intimi in menopausa
È stato osservato che la vaginite batterica, le MST e gli odori sgradevoli intimi sono meno frequenti dopo la menopausa. Il motivo sarebbe imputabile alla riduzione nella frequenza dei rapporti sessuali.
Tuttavia, nella menopausa e nel post menopausa si verifica una perdita di estrogeni che comporta un progressivo innalzamento del pH vaginale. Condizione che, come visto precedentemente, predispone un ambiente favorevole all’insorgenza di infiammazioni e come conseguenza di queste, ad odori sgradevoli intimi.
Oltre a terapie ormonali, prescritte dal Medico specialista, si può cercare di limitare l’impatto negativo del calo di estrogeni attraverso adeguamenti delle proprie abitudini.
In primis smettendo di fumare, quindi favorendo il consumo di acqua naturale e limitando l’assunzione, attraverso la dieta, di zuccheri raffinati. Bisogna favorire il consumi di alimenti integrali, carni magre, grassi salutari (Omega 3), frutta e verdura: l’ideale sarebbe consumare almeno 5 porzioni di verdura al giorno.
Utile anche il supplemento di probiotici per intervalli di 30 giorni, sempre su indicazione del medico. Nell’attività fisica è preferibile una pratica sportiva che aiuti a rafforzare i muscoli del pavimento pelvico, come lo Yoga e il Pilates, e l’utilizzo di biancheria di cotone e di detergenti intimi privi di agenti chimici.
Cattivi odori intimi
L’area genitale femminile è caratterizzata da un proprio odore fisiologico. Questo può variare in funzione dei livelli ormonali e della dieta. Senza comunque rientrare nel parametro, pur soggettivo, di cattivo odore intimo.
Tra gli odori sgradevoli intimi si distingue:
- cattivo odore intimo metallico: può dipendere dalla presenza di sangue ed è associato alle mestruazioni;
- cattivi odori intimi amminici: è la condizione in cui si ha presenza di cattivo odore che ricorda il pesce o l’ammoniaca. Tipicamente dipende da una infiammazione batterica e richiede l’attenzione del ginecologo;
- odore intimo sgradevole putrescente: ricorda all’olfatto un alimento avariato. Può dipendere dalla presenza, in vagina, di un corpo estraneo. Sono spesso associate perdite verdastre. Richiede l’attenzione medica e (spesso) la somministrazione di un antibiotico ad ampio spettro;
- odore sgradevole intimo agrodolce: può dipendere dalla variazione del pH vaginale.
Terapia degli odori sgradevoli intimi
La terapia del cattivo odore intimo è rivolta a risolvere la causa che l’ha determinato.
Questa è solitamente di natura infiammatoria: batterica, micotica o virale.
La terapia d’elezione delle infiammazioni batteriche e micotiche consiste nell’assunzione di un ciclo di antibiotico e di probiotici, anche in ovuli, per il ripristino della normale flora vaginale.
Le infezioni batteriche e micotiche sono spesso soggette a recidive.
Nelle infiammazioni virali l’antibioticoterapia è inutile se non in caso di sovra-infezione batterica. Le infezioni virali più comuni a trasmissione sessuale sono quelle causate dall’Herpex Simplex.
La maggior parte delle infezioni primarie da Herpex Simpex non causano sintomatologia.
Quando, invece, questa si presenta, si caratterizza per la formazioni di vescicole purulente sulle grandi e piccole labbra, sul clitoride e sulla vagina. Sono spesso presenti perdite vaginali giallastre caratterizzate da odori sgradevoli intimi.
La terapia è topica e/o orale con l’assunzione di un antivirale (Aciclovir, Valaciclovir, Famciclovir).
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