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LICHEN VULVARE: SINTOMI, APPROCCI TERAPEUTICI E RIMEDI NATURALI
Indice
- Cos’è il lichen vulvare
- Le cause e i fattori di rischio del lichen vulvare
- I sintomi del lichen vulvare
- La diagnosi di lichen vulvare
- La cura del lichen sclerosus
- Omeopatia e lichen vulvare
- Laser e lichen vulvare
- Lichen vulvare e rimedi naturali
- Lichen vulvare e alimentazione
- Chiedi al Dottore
Cos’è il lichen vulvare
Il lichen sclerosus vulvare è una malattia dermatologica autoimmune e cronica; attacca il derma nella zona genitale e anale e ne causa l’assottigliamento, lo sbiancamento e la fissurazione. Il lichen vulvare è caratterizzato da placche atrofiche bianco porcellana o chiazze bianco-avorio con superficie scintillante; è più comune nelle donne in post menopausa. I maschi e le donne in premenopausa difficilmente sviluppano la malattia. Nelle donne, può formarsi su qualsiasi zona della pelle, ma si trova più frequentemente sul clitoride, sulle labbra vaginali e sulla zona anale.
Solo il 15-20% delle donne sviluppa lesioni da lichen sclerosus su altre aree della pelle, comprese le cosce, i seni, i polsi, le spalle, il collo e anche all’interno della bocca.
Non si conosce esattamente l’incidenza del lichen vulvare: si stima che colpisca 1 donna adulta su 30.
Il lichen planus vulvare, noto come lichen sclerosus o scleroatrofico, consiste quindi in un processo morboso di tipo infiammatorio e autoimmune, che coinvolge cute, mucose, talvolta i corpi cavernosi. Come descritto precedentemente, sebbene possa colpire tutto l’organismo, il lichen sclerosus si manifesta nella maggior parte dei casi a livello dei genitali.
Conseguenza del lichen vulvare è la produzione di anticorpi da parte del sistema immunitario che vanno ad attaccare alcuni tessuti dell’organismo. A livello genitale, questo processo determina un invecchiamento precoce dei genitali che, nel 5% dei casi diagnosticati, degenera in un tumore vulvare.
Nelle fasi avanzate del lichen vulvare si arriva alla scomparsa delle grandi e piccole labbra; la lichenificazione del clitoride e il restringimento dell’orifizio vaginale.
Il lichen vulvare ha un’eziologia che tutt’oggi non è bene conosciuta. Tuttavia, negli anni sono state identificate alcune malattie in apparente correlazione, come la vitiligine, l’anemia perniciosa, varie infezioni a decorso cronico, il diabete mellito, lo stress psicofisico.
Quando si formano delle placche bianche sulla zona genitale bisogna contattare il proprio medico di fiducia.
Importante: il lichen non è una malattia contagiosa e non dipende da una scarsa igiene personale
Le cause e i fattori di rischio del lichen vulvare
La causa del lichen sclerosus è sconosciuta. Si ritiene che una serie di fattori possano avere un ruolo nella comparsa della patologia:
- Fattori genetici – Individui con una predisposizione genetica al lichen sclerosus possono sviluppare sintomi in seguito a traumi, lesioni o abusi sessuali.
- Disturbi del sistema immunitario – Nelle donne il lichen vulvare può essere una condizione autoimmune, in cui il sistema immunitario aggredisce e danneggia le cellule epiteliali. Le donne che soffrono di lichen vulvare sono soggette ad un rischio maggiore di sviluppare ulteriori malattie autoimmuni, come per esempio alcune malattie della tiroide, anemia, diabete, alopecia areata e vitiligine.
- Infezioni – Anche se i ricercatori non sono stati in grado di stabilire un legame stabile tra la manifestazione di infezioni e la comparsa di lichen vulvare, si ritiene che queste possano avere un ruolo nella comparsa della malattia. Il lichen sclerosus non è trasmissibile.
- Fattori ormonali – Dato che il lichen vulvare colpisce prevalente le donne prepuberi e le donne in post menopausa, si pensa che le variazioni ormonali possono avere un ruolo nella manifestazione della malattia. Tuttavia, la terapia ormonale sostitutiva o la somministrazione di testosterone o progesterone alle donne con lichens vulvare non ha dimostrato particolare efficacia come risultato dagli studi del Dott. Andrew Lee.
- Urina – Ci sono prove i ristagni di urina tra il glande e il derma che ricopre il pene negli uomini hanno un ruolo attivo nella manifestazione del lichen sclerosus. Il ruolo attivo dell’urina non è invece verificato nelle donne.
I sintomi del lichen vulvare
Il lichen, all’esordio, provoca la comparsa di macchie bianche, piatte e lucenti. Dopo qualche tempo, le macchie si ingrandiscono, la pelle intorno diviene rigida e secca, si raggrinzisce e si assottiglia, tanto da lacerarsi con facilità e provocare frequenti lividi. A volte possono formarsi delle cicatrici.
I sintomi comuni sono:
- Prurito nella zona vulvare – Il prurito è il sintomo più comune del lichen vulvare. Può essere così intenso da rendere impossibile il riposo notturno.
- Prurito, ragadi, sanguinamento e dolore nella regione anale.
- Bruciore, secchezza vaginale e perineale.
- Rapporti sessuali dolorosi (dispareunia) – Questo può verificarsi come conseguenza fissurazione / assottigliamento della pelle o come risultato di cicatrici che limitano l’apertura vaginale. Si comprende come, in tali situazioni, i rapporti sessuali divengono a volte del tutto impossibili o comunque possono comportare abrasioni e vestibolite vulvare.
- Defecazione dolorosa.
- Derma sottile, bianco e rugoso sulle labbra vaginali, che spesso si estende fino intorno all’ano. Possono essere visibili macchie di colore viola. Le fissurazioni possono svilupparsi nel derma che circonda l’ano, le piccole e grandi labbra e il clitoride. Piccoli sfregamenti o rapporti sessuali possono provocare sanguinamenti a causa della fragilità della pelle.
- Nei casi più avanzati il lichens vaginale può alterare l’aspetto della regione genitale fino a “fondere insieme” le grandi e piccole labbra e coprire il clitoride.
- L’orifizio vaginale può restringersi rendendo sgradevole e difficoltoso il rapporto sessuale o l’ispezione genitale.
Raramente può essere asintomatico. Il lichen non ha alcun effetto sugli organi riproduttivi, come la vagina e l’utero.
Se la paziente sospetta di avere il lichen vulvare deve intervenire intervenire in maniera tempestiva, infatti se la patologia è trattata adeguatamente fin dal suo esordio, si può evitare la perdita anatomica e funzionale dei genitali.
Al contrario, se si temporeggia sperando che il problema passi spontaneamente, si può facilmente arrivare alla completa lichenificazione tissutale, alla fusione tra loro di piccole e grandi labbra, e quindi a possibilità di recupero basse.
La diagnosi di lichen vulvare
Il lichen planus vulvare come si diagnostica? Essenzialmente attraverso:
- Un’anamnesi e un esame fisico della regione vulvare e anale per verificare la presenza di segni e sintomi.
- Biopsia: la biopsia è necessaria per confermare la diagnosi di lichen: viene prelevata una piccola sezione del derma e valutata al microscopio da un patologo.
I test possono essere eseguiti anche per escludere la possibilità di malattie con sintomi simili a quelli del lichens vulvare, come:
- lichen planus: una malattia della pelle che causa prurito e fusione della pelle genitale. Il lichen planus può coesistere con il lichen sclerosus.
- Carenza di estrogeni: una mancanza dell’ormone estrogeno può, se pur raramente, causare la fusione della pelle genitale. Spesso invece è causa di rapporti sessuali dolorosi.
- Vitiligine: la vitiligine è una condizione che colpisce la pelle e che può causare macchie bianche simili a quelle lichen vulvare. Possono coesistere vitiligine e lichen vaginale.
- Infezioni: mentre le infezioni possono causare sintomi simili, raramente provocano i caratteristici cambiamenti della pelle associati al lichen vulvare.
Come visto, le donne con lichen vulvare hanno una probabilità leggermente maggiore di sviluppare cancro vulvare a cellule squamose. In questo senso la diagnosi precoce e il trattamento del lichen genitale, così come la biopsia, possono aiutare a ridurre al minimo la possibilità di sviluppare o avere una diagnosi tardiva di tumore. Un esame ginecologico o dermatologico dovrebbe essere effettuato una volta all’anno, soprattutto in caso di lesioni o piaghe che non guariscono.
Al di fuori della regione vaginale, le lesioni da lichen non aumentano il rischio di cancro.
Lichen vulvare al microscopio:
Lichen vulvare come si presenta:
La cura del lichen sclerosus
Come guarire dal lichen vulvare? Questa è la prima domanda che le pazienti rivolgono al proprio medico di fiducia. E’ importante sapere che gli obiettivi del trattamento del lichen sclerosus sono di alleviare i sintomi e di evitare un peggioramento della malattia. Per questo è importante consultare immediatamente il proprio ginecologo se si sospetta la malattia. Prima si diagnostica e prima la cura permetterà di fermare la progressione del lichen sclerosus. Come si cura il lichens significa come fermare la progressione della malattia. Le pazienti con diagnosi di lichen vulvare dovrebbero discutere quanto segue con il ginecologo:
- Il lichen vaginale è una malattia cronica e potenzialmente progressiva. Tuttavia, con una terapia adeguata, la condizione può essere controllata.
- Come gestire la malattia.
- Il piccolo aumento del rischio di cancro vulvare e quindi la necessità di una sorveglianza continua.
- Come mantenere una regione genitale sana ed limitare il prurito.
- Come gestire l’eventuale disagio o dolore durante il rapporto sessuale.
- Come effettuare una corretta igiene.
Il medico specialista può prescrivere una o più delle seguenti terapie per il lichens vulvare, a seconda della gravità della condizione:
- Per alleviare l’infiammazione e l’irritazione, sono suggerite pomate steroidee. La terapia steroidea è il trattamento di scelta per la gestione del lichen genitale. Il primo passo è l’utilizzo di pomate steroidee che hanno successo nella maggior parte delle donne. Solitamente viene prescritto un uso quotidiano per i primi 3 mesi; successivamente al migliorare della condizione si richiede una terapia di “mantenimento”, che comprende un’applicazione meno frequente della pomata steroidea o una transizione a uno steroide meno potente.
- Iniezioni di steroidi, in particolare se le pomate steroidee sono inefficaci.
- Un’altra famiglia di farmaci topici sono gli inibitori della calcineurina, che sono occasionalmente raccomandati in caso di impossibilità ad assumere antinfiammatori steroidi.
- Nelle donne in cui la malattia è progredita fino a causare restringimenti dell’orifizio vaginale possono essere utilizzati dei dilatatori. In questo caso, i dilatatori vaginali possono essere utilizzati per aiutare il ripristino della normale funzione. In casi particolarmente gravi può essere necessario dover ricorrere alla chirurgia.
Il lichen sclerosus richiede un trattamento multidisciplinare che può includere oltre al ginecologo, l’urologo e il dermatologo.
Come visto, in linea di massima la cura per il lichen vaginale prevede l’applicazione locale di pomate a base di cortisone che riducono il prurito e i sintomi infiammatori e creme idratanti di mantenimento a base di vitamina E, in grado di ridurre al secchezza.
Omeopatia e lichen vulvare
Oltre alla terapia medica si possono associare, nella gestione del lichen vulvare, degli accorgimenti omeopatici.
Poichè lichen vulvare è una malattia autoimmune e recidivante non si può ottenere una guarigione definitiva. Possiamo definirla soltanto apparente, in quanto la patologia potrebbe ripresentarsi, magari con sintomi anche peggiori.
Per tali ragioni, molti medici consigliano alle proprie pazienti terapie cortisoniche di mantenimento.
Tra gli accorgimenti sicuramente utili, come testimoniato da recenti ricerche scientifiche vi è l’efficacia terapeutica di alcuni tessuti naturali, come quelli in fibroina di seta.
Infatti, la fibroina di seta privata della sericina (sostanza potenzialmente allergica) e trattata con un antimicrobico, svolge una funzione protettiva contro batteri e funghi, senza che il predetto antimicrobico contamini la pelle con la quale entra in contatto. Inoltre la fibroina di seta assorbe umidità, mantiene una traspirazione elevata e svolge un’azione emolliente e lenitiva.
Grazie alla fibroina di seta la sintomatologia associata al lichen vulvare può ridursi notevolmente.
Altri rimedi naturali che possono essere utilizzati, previo parere del medico, sono:
- crema all’ossido di zinco;
- gel di aloe vera.
Lichen vulvare e rimedi naturali
Alcune donne possono sviluppare effetti collaterali ai prodotti corticosteroidi pertanto i rimedi naturali possono offrire un’alternativa. I più efficaci rimedi naturali sono:
- Aceto di sidro di mele (non l’aceto da tavola) può essere applicato sulle lesioni con un batuffolo di cotone 2 o 3 volte al giorno;
- Olio di ricino: mischiare 3-4 cucchiai di olio di ricino con qualche goccia di olio essenziale di lavanda e conservare il tutto in un barattolo. Quando assume la consistenza di una pasta, questa può essere applicata quotidianamente sulle lesioni;
- Olio essenziale di lavand: aiuta a fermare il bruciore e il prurito;
- Borace: mischiare nelle stesse proporzioni il borace e il bicarbonato di sodio, normalmente 20 gr e sciogliere la soluzione in un bagno caldo e immergersi;
- Olio di Emu; antinfiammatorio che allevia l’irritazione e il gonfiore
- Olio di cocco, allevia il prurito e il bruciore
- Magnesio – integratore orale preso per la carenza di magnesio
Lichen vulvare e alimentazione
Attenzione alla dieta in quanto l’alimentazione può svolgere un’azione importane per calmare i sintomi e prevenire la ricomparsa. Quando una paziente ha un lichen vulvare deve curare l’alimentazione ed evitare i cibi e le bevande ad alto contenuto di ossalati. Questi includono:
- spinaci, crudi e cotti;
- ananas in scatola;
- molti cereali in scatola;
- frutta secca;
- rabarbaro;
- crusca di riso;
- fiocchi di crusca;
- farina di soia;
- farina di riso integrale;
- mandorle;
- patate in tutte le forme, comprese quelle al forno, le patatine fritte e soprattutto quelle confezionate;
- semole di grano saraceno;
- barbabietole;
- rape;
- cacao in polvere e cioccolato caldo;
- mandorle;
- prodotti a base di noci, come il burro di arachidi;
Gli alimenti che dovrebbero essere consumati spesso sono quelli a basso contenuto di ossalati e pertanto:
- pollame;
- pesce;
- manzo;
- latticini, come il latte di mucca, il latte di capra e il formaggio;
- avocado;
- mele;
- melone;
- uva;
- pesche;
- prugne;
- broccoli;
- asparagi;
- cavolfiore;
- lattuga;
- cioccolato bianco;
- piselli verdi;
- tutti gli oli, compreso l’olio d’oliva e l’olio vegetale;
- erbe e condimenti, come sale, pepe bianco, basilico;
- tè verde.
Laser e lichen vulvare
Per il lichen sclerosus la guarigione può passare anche attraverso la chirurgia, che tuttavia, viene presa in considerazione solo nelle fasi avanzate della malattia.
Il Laser ha dimostrato di essere particolarmente valido su tutte le patologie che colpiscono i tessuti vaginali e vulvari.
I risultati che ne derivano sono altamente incoraggianti. Con tale strumento, si riesce ad intervenire nelle fase tardive del lichen vulvare, anche quando ormai la sclerosi ha modificato la normale anatomia dei genitali esterni. Si praticano delle frenulotomie per ridurre la lichenificazione, che interessa principalmente il clitoride, le piccole e grandi labbra. La procedura è mini-invasiva, veloce ed e garantisce la rigenerazione della mucosa vulvo-vaginale.
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Autore:
Dott. Diego Riva
Specialista in Ginecologia e Ostetricia, Urologia
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