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L’arrossamento dei genitali nella bambina: gli aspetti fondamentali
Ascolta l’articolo:
- La vulvovaginite nella bambina
- Sintomi
- La terapia della vulvovaginite nella bambina
- L’arrossamento dei genitali nella bambina: i rimedi
- La prevenzione
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La vulvovaginite nella bambina
La vulvovaginite nell’infanzia è piuttosto frequente, tanto da rappresentare il problema ginecologico più comune dell’infanzia e uno dei sintomi visibili è l’arrossamento dei genitali della bambina.
Invero, in età pre-pubere la mucosa della zona genitale è più delicata di quanto non lo sia nelle fasi successive della vita. Inoltre, il prurito vaginale nella bambina e il continuo grattamento mantengono l’infiammazione sempre viva, instaurando una spirale dolorosa e apparentemente senza fine.
Ma quali sono i fattori che determinano la sensibilità vulvovaginale in età pediatrica, ossia i fattori predisponenti della vulvovaginite nella bambina?
- La carenza di ormoni estrogeni, che rende la zona più vulnerabile alle infezioni;
- l’assenza di peli pubici e muco cervicale;
- la mancanza dei cuscinetti adiposi labiali, che proteggono i genitali esterni;
- un ph intimo non sufficientemente acido;
- un sistema immunitario ancora in fieri;
- una vicinanza vagina-ano che agevola la colonizzazione dei genitali da parte di batteri intestinali, gli ossiuri. Questi sono responsabili di perdite pruriginose e quindi di bruciore intimo nella bambina;
- parassiti cutanei, come gli acari della scabbia. Questi provocano perdite vaginali, escoriazioni e un prurito intimo nella bimba che peggiora durante la notte.
N.B.
Se le infezioni vaginali, il prurito intimo e l’arrossamento dei genitali nella bambina, sono frequenti e ricorrenti ciò potrebbe essere correlato ad un abuso sessuale.
A questi fattori per così dire fisiologici, si aggiungono alcuni aspetti comportamentali che possono favorire l’insorgenza di bruciore intimo nella bambina e nei casi più severi vulvovaginite. Tra questi:
- igiene intima inadeguata perché scarsa, eccessiva o effettuata con detergenti intimi non specifici. Ideali sono quelli alla calendula, data la sua efficacia preventiva nei confronti di batteri e funghi, e alla malva, per le sue proprietà emollienti.
- residui di detersivi e ammorbidenti sulla biancheria;
- uso di indumenti sintetici, come body attillati, calzamaglia;
- costipazione;
- frequente “toccamento” dell’area genitale, che, in alcuni casi, può diventare una sorta di abitudine;
- predisposizione alle allergie;
- essere in cura con antibiotici, noti per abbassare le difese immunitarie;
- tendenza a trattenere la pipì. Questa abitudine può favorire l’insorgenza di infezioni e del caratteristico arrossamento intimo nella bambina da cui il bruciore. Ciò si verifica a causa del ristagno delle urine e della maggiore concentrazione di batteri nelle stesse.
Sintomi della vulvovaginite nella bambina
I sintomi più frequenti sono:
- bruciore intimo nella bambina;
- prurito vaginale nella bambina;
- rossore intimo nella bambina;
- dolore alla minzione;
- perdite vaginali in caso di infezione;
- escoriazioni;
- discromie;
- aderenze labiali;
- gonfiore;
La terapia della vulvovaginite nella bambina
Per la vulvovaginite nella bambina la cura parte da una attenta valutazione soggettiva, senza concentrarsi troppo sullo studio del singolo sintomo.
In sintesi, viene conferita estrema importanza alla fase dell’anamnesi: solo quando lo specialista è al corrente di tutte le informazioni possibili circa la storia personale della piccola paziente e delle sue abitudini, è possibile trattare la vulvovaginite nella bambina con una terapia efficace.
Tale concetto è di estrema importanza in quanto affrontare la vulvovaginite nella bambina con una cura inadeguata può danneggiare gravemente il suo già delicato ecosistema intimo.
Nello specifico quello che il ginecologo può fare per individuare la causa del disturbo, e quindi per trattare la vulvovaginite nella bambina con una terapia efficace, consiste, in primis, in un tampone vaginale, seguito poi da un’urinocoltura e da un esame parassitologico.
Se dagli esami non emerge la presenza di parassiti, il medico verifica la possibilità di qualche reazione allergica che possa giustificare il bruciore intimo nella bambina, il rossore intimo nella bambina e il prurito vaginale nella bambina.
Purtroppo contro le vulvovaginiti e l’arrossamento dei genitali della bambina i rimedi sono scarsi. Esistono solo dei farmaci locali specifici, in quanto in età pediatrica non possono essere utilizzate le stesse cure previste per le donne adulte, quali ovuli, lavande, creme.
Quindi per la vulvovaginite nella bambina i rimedi quali sono?
Se il responsabile del bruciore intimo nella bambina e quindi della vulvovaginite è un batterio si può optare per una cura antibiotica per bocca o creme alla clindamicina.
Nel caso di una semplice infiammazione, spesso la causa risiede nei detergenti intimi non rispettosi del ph intimo o non risciacquati a dovere: una corretta igiene svolge una funzione non solo preventiva, ma, a volte, anche curativa. In simili evenienze il detergente migliore risulta essere il bicarbonato: uno o due cucchiaini da sciogliere in acqua o il sapone di Marsiglia.
Altre volte può risultare utile l’applicazione locale di una crema estrogenica.
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L’arrossamento dei genitali nella bambina: i migliori rimedi
Se non vi sono segni di infezione in senso stretto, quali escoriazioni e secrezioni maleodoranti, ma si nota un semplice arrossamento dei genitali nella bambina i rimedi includono:
- una corretta igiene perineale (nei casi di dermatite da contatto), asciugando bene la vulva per evitare la proliferazione di batteri;
- l’uso di abiti comodi e non sintetici, possibilmente in cotone;
- una modalità corretta di pulizia dopo la defecazione, dal davanti al dietro e mai viceversa per non contaminare l’area vaginale.
La prevenzione
Proprio perchè le terapie a disposizione per curare l’arrossamento dei genitali nella bambina sono davvero limitate non potendo prescrivere i farmaci per adulti è fondamentale impostare una buona prevenzione.
Evitare la contaminazione con batteri fecali: le madri dovrebbero insegnare alla bambina come pulire le parti intime evitando di passare dall’ano alla vagina ma pulendosi nel senso opposto. In questo modo gli eventuali batteri fecali non potranno causare un’infezione vulvare.
Scegliere i prodotti più adeguati, evitando quelli troppo aggressivi ma puntando su un’azione lenitiva e che rispettano il ph locale. In alcuni casi è meglio un bagno in acqua tiepida, senza detergenti.
La scelta degli indumenti: evitare gli indumenti troppo scomodi / stretti e sintetici.
Pulizia delle mani prima di tutto. Infatti quando la bambina ha i genitali arrossati, avverte prurito e tende a grattarsi, in questo modo può portare patogeni nelle parti intime.
Infine, educare la bambina ad una sana igiene personale: il bidet sempre dopo la minzione, l’utilizzo di carta igienica morbida ed pulirsi delicatamente.
Autore:
Dott. Diego Riva
Specialista in Ginecologia e Ostetricia, Urologia
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