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Fimosi: tutto quello che c’è da sapere
INDICE
- Che Cos’é la Fimosi: le Cause e i Sintomi
- Quando Ricorrere all’operazione Chirurgica
- La Circoncisione, la Preputioplastica e la Frenuloplastica
Che Cos’é la Fimosi: le Cause e i Sintomi
Il prepuzio di un pene incirconciso, di norma, può essere retratto a partire dal glande. Tuttavia, in alcuni casi, questo movimento non è possibile, in quanto il prepuzio si presenta troppo stretto (stenosi).
In altri casi, la superficie interna del prepuzio può presentarsi unita al glande (specialmente in età pediatrica), oppure il frenulo può presentarsi troppo corto per permettere una completa retrazione del prepuzio.
Tali condizioni prendono il nome di Fimosi.
La Fimosi è detta fisiologica quando si ha dalla nascita.
Ed invero, in età pediatrica tale condizione è piuttosto frequente, e tende a risolversi spontaneamente, di solito entro i 6/7 anni di età (per alcuni ragazzi occorre aspettare anche sino ai 16 anni di età).
Nei casi di fimosi fisiologica, l’operazione si rende necessaria solo se si tratta di una fimosi c.d. serrata, cioè quando il prepuzio è talmente stretto da rendere difficile anche solo orinare, nonché effettuare la comune igiene quotidiana: ed infatti, in tali casi la stenosi prepuziale non consente la scopertura del glande, nemmeno parzialmente, anche quando il pene si trova in condizioni di flaccidità.
Diversamente, se la fimosi non è serrata, non risulta necessario l’intervento del chirurgo, in quanto la condizione si risolve facilmente, effettuando, con una tecnica delicata, manovre di progressiva apertura: qui la stenosi prepuziale rende impossibile la scopertura del glande solo quando il pene si trova in stato di erezione.
Ad ogni modo, la raccomandazione dei medici è quella di non effettuare manovre invasive e traumatiche, tali da forzare oltremisura il prepuzio e lo scorrimento sul glande.
Ed infatti, un simile comportamento può provocare l’insorgenza della parafimosi, ossia uno strozzamento prepuziale irreversibile al di sotto del grande, condizione che richiede un pronto intervento del medico.
Quali sono i sintomi della fimosi fisiologica?
Nel paziente in fase pediatrica è grossomodo asintomatica. In età adolescenziale e nelle forme serrate può determinare:
- disuria;
- arrossamenti e gonfiori;
- dolore con le erezioni;
- difficoltà nei rapporti sessuali.
Quali sono le cause della fimosi fisiologica?
In età pediatrica, nell’80% dei casi il prepuzio è attaccato al glande a causa di residui di tessuto, chiamati aderenze, che non permettono lo scorrimento. Tali aderenze prepuziali, come detto, vanno incontro a dissoluzione spontanea sia per effetto delle erezioni intermittenti nel corso dell’età pediatrica, che della leggera ginnastica di retrazione prepuziale che solitamente viene praticata al bambino.
Inoltre, è del tutto normale che in un bambino l’apertura del prepuzio sia, in origine, più stretta, e quindi che lo scorrimento dello stesso sul glande sia più difficoltosa.
In considerazione di ciò, è corretto affermare che la fimosi fisiologica non rappresenta un’anomalia tale da richiedere un intervento terapeutico.
La fimosi è detta patologica, invece, quando è dovuta ad un’infezione, ad una infiammazione o ad una formazione di tessuto cicatriziale.
Tale tipo di fimosi si manifesta negli adulti che in passato non avevano riscontrato problemi a scoprire il glande.
Quali sono le cause della fimosi patologica?
In primis, si menziona il Lichen sclerosus, la causa più frequente di questo tipo di fimosi: provoca la formazione di tessuto cicatriziale, il quale riduce il prepuzio, ne diminuisce l’elasticità e la capacità di scorrimento sul glande. E’ una condizione che può essere scatenata da una risposta immunitaria anormale o da uno squilibrio ormonale.
Si cita, poi, La Balanite e la Balanopostite, ossia infiammazioni che colpiscono la testa del glande, nonché il prepuzio dal lato interno. Se trascurate causano il graduale restringimento del prepuzio e quindi i problemi di scorrimento prepuziale anzidetti.
Costituiscono fattori di estrema importanza a fini preventivi, sia osservare una corretta igiene intima (prevenendo così la formazione dello smegma, una sostanza giallastra che si forma sui genitali scarsamente detersi e che, se non rimosso, può provocare infezioni), sia non trascurare malattie quali il diabete che rendono un soggetto altamente vulnerabile nei confronti di altre patologie.
Quali sono i sintomi della fimosi patologica?
Tra questi troviamo:
- arrossamenti locali;
- presenza di secrezioni sierose e purulenti, con tumefazione;
- prurito;
- gonfiore del glande;
- disuria;
- dolore nei rapporti sessuali.
Quando Ricorrere all’Operazione Chirurgica
Il modo in cui viene trattata la fimosi dipende dalla sua causa e gravità.
Appena si sospetta la presenza di fimosi, è opportuno rivolgersi al proprio medico per effettuare la giusta diagnosi ed intraprendere la cura indicata.
Se non ci sono infezioni o altre malattie, e sembra che il prepuzio stretto sia semplicemente uno sviluppo naturale, esistono diverse opzioni di trattamento conservative, prima di arrivare all’intervento di chirurgia.
Tali opzioni, di norma, sono adottate nei casi di fimosi congenita e quindi in età pediatrica, in quanto, solitamente in età adulta viene consigliata direttamente l’operazione.
Abbiamo visto come spesso, una semplice retrazione prepuziale giornaliera possa essere sufficiente per trattare la fimosi. Al più, per facilitare la tecnica di scorrimento del prepuzio sul glande, ammorbidire la parte e renderla più elastica, si può far ricorso ad un unguento steroide topico, come l’idrocortisone, da applicare sul prepuzio e sul glande.
Dopo qualche settimana di trattamento la cute prepuziale tende ad acquisire una certa elasticità, condizione che favorisce la dilatazione dell’anello prepuziale e quindi la possibilità di scoprire completamente il glande.
Può capitare che un solo ciclo di cura non si sufficiente a raggiungere i risultati sperati: in tali evenienze si deve procedere con un secondo trattamento.
Nella maggior parte dei casi, la terapia con pomate cortisoniche porta alla risoluzione del problema.
Se invece, la fimosi provoca i sintomi tipici di un’infezione, occorre, certamente, assumere antibiotici come l’eritromicina o farmaci antifungini come il miconazolo.
Tuttavia, nei casi più severi o quando la tecnica di trattamento meno invasiva non ha dato i risultati sperati, ci si rivolge al medico chirurgo per vagliare la possibilità dell’operazione.
Ed invero, le conseguenze di una fimosi non trattata possono essere anche di una certa gravità: balanite, infezioni alle vie urinarie, parafimosi, tumore del pene (anche se quest’ultima è una condizione piuttosto rara).
Generalmente l’intervento di chirurgia si effettua, o perlomeno andrebbe effettuato, nei casi di fimosi severa, ossia quando non è possibile scoprire il glande neppure parzialmente, nemmeno quando il pene è flaccido. Ed invero, in tali situazioni è difficoltosa, se non impossibile, un’adeguata igiene intima, ed il rischio di infezioni è concreto e reale.
In simili casi, inoltre, la fimosi ostacola i rapporti sessuali, rendendoli del tutto impossibili, anche per la difficoltà di erezione che questa comporta.
Si comprende come in queste evenienze la fimosi arrechi, inoltre, rilevanti problemi di natura psicologica: per questi motivi, alla ricorrenza delle condizioni elencate, risulta senza dubbio opportuno l’intervento di un chirurgo.
Spesso, soprattutto in passato, è stato raccomandato l’intervento di chirurgia come unica soluzione, anche nei casi in cui si sarebbe potuto optare per soluzioni alternative. Questo si è verificato, e ad oggi, ancora si verifica, probabilmente perché l’operazione di fimosi è un intervento risolutivo, senza possibilità di recidive, che si svolge in day hospital.
Tuttavia non bisognerebbe mai dimenticarsi dell’impatto psicologico e fisiologico che un intervento del genere può avere sull’uomo, e quindi sarebbe preferibile approdare all’operazione solo nei casi strettamente necessari.
La Circoncisione, La Preputioplastica e La Frenuloplastica
Appurata dal medico chirurgo l’esigenza dell’operazione, occorre scegliere il tipo di intervento da effettuare: la circoncisione o postectomia totale, la preputioplastica o la frenuloplastica.

circoncisione foto
A prescindere dal tipo di operazione prescelta, sappiamo che la maggior parte delle volte l’intervento di chirurgia avviene in anestesia locale, anche se è possibile richiedere un’anestesia spinale o generale.
Nella circoncisione classica, il chirurgo rimuove il prepuzio in tutto o in parte: sulla porzione di prepuzio da togliere vengono segnate due parallele, la pelle viene incisa sino allo strato sottocutaneo e i vasi sanguigni sono coagulati tramite laser o bisturi.
La cute viene suturata tramite punti composti da materiale riassorbibile. Infine, la parte viene medicata con un bendaggio elastico.
Nei giorni successivi all’intervento di chirurgia il pene potrebbe gonfiarsi e presentare delle perdite di sangue. La parte dovrà essere medicata giornalmente.
Di solito, la completa guarigione avviene nel giro di quattro settimane, momento in cui è possibile riprendere l’attività sessuale.
Nell’antichità in molte culture (Egiziana, Greca, Romana), si praticava la circoncisione per scopi igienici.
Ad oggi, tale tecnica, ormai desueta per tali scopi, si sta abbandonando anche per trattare la fimosi, in quanto cambia l’aspetto del pene.
Molto più spesso si interviene con una tecnica di chirurgia plastica che consente di allargare il prepuzio conservandolo.
Tuttavia, nei casi di danni cronicizzati con fibrosi e sclerosi di tutto il prepuzio, oppure se si presentano lesioni displastiche di incerta natura, la circoncisione rimane, ad oggi, la tecnica di intervento indicata dal chirurgo
Parliamo ora della preputioplastica.

prepuzioplastica foto
Questa è la tecnica di prima scelta nel trattamento della fimosi in età pediatrica e nella fase dell’adolescenza, in quanto consente che il prepuzio risparmiato continui a svolgere la propria naturale funzione, ossia quella di mantenere umido il glande e migliorare la sensibilità del pene (essendo ricco di terminazioni nervose, il glande è una parte estremamente sensibile del pene).
Tale tecnica consente di allargare il prepuzio, conservandolo. L’intervento è ambulatoriale e i fili di sutura si riassorbono in pochi giorni. La guarigione avviene in circa due settimane ed, anche in tal caso, l’operazione è definitiva e non c’è il rischio di recidive.
La circostanza per cui, finito l’intervento di chirurgia, il glande non resta scoperto come nella circoncisione, determina un fase post-operatoria meno fastidiosa, senza possibilità di irritazione o bruciore della parte.
Dei piccoli fastidi si potranno avvertire solo durante gli esercizi di scorrimento del prepuzio sul glande da effettuarsi due volte al giorno, utilizzando un apposito unguento per facilitare l’operazione.
Nella frenuloplastica, invece, il chirurgo incide trasversalmente il frenulo prepuziale e lo sutura longitudinalmente. Ciò consente di allentare il prepuzio, tanto da renderlo facilmente retrattile.

frenuloplastica foto
Solitamente, il chirurgo pratica tale tecnica quando la causa del cattivo scorrimento del prepuzio sul glande è determinata da un frenulo corto.
Di norma durante la prima fase del decorso post-operatorio, per superare i piccoli fastidi che possono insorgere, il chirurgo prescrive pomate analgesiche e/o anestetiche da applicare sul prepuzio e sul glande.
La guarigione completa si raggiunge dopo circa un mese dall’intervento, momento in cui è possibile riprendere i rapporti sessuali.
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