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Cos’è la fimosi
Durante la vita embrionale, sotto l’azione del testosterone, si ha differenziazione in senso maschile dei genitali esterni. In particolare il tubercolo genitale dà origine al glande che, crescendo, trascina con sé la cosiddetta piega uretrale (urethral fold). Questa cresce insieme ai corpi cavernosi, situandosi sulla faccia ventrale degli stessi, ma rimanendo attaccata al glande. Infatti il meato uretrale esterno si apre proprio sulla sommità del glande. Tutte queste strutture vengono poi coperte dalla pelle che deriva dalle labbra scrotali. La parte di pelle che ricopre il glande viene chiamata prepuzio. La figura illustra l’anatomia di queste strutture: mostra un pene normale, col prepuzio retratto fino al solco balano-prepuziale, con un frenulo normale.
Per inciso il tubercolo genitale nella femmina dà origine al clitoride, mentre l’uretra ovviamente non si sviluppa in senso maschile, posizionandosi al di sotto del clitoride.
Si parla di Fimosi quando la pelle del prepuzio è molto abbondante ricoprendo in eccesso il glande. Si hanno a questo punto 2 possibilità:
- l’orifizio prepuziale è molto stretto , impedendo (o rendendo difficile) lo scoperchiamento del glande.
- Oppure il prepuzio è semplicemente abbondante, permettendo comunque lo scoperchiamento abbastanza agevole del glande.
In questo secondo caso non si può parlare di vera e propria fimosi, ma di fimosi parziale o relativa. Nei casi più gravi si può avere un ostacolo vero e proprio allo svuotamento della vescica.
In realtà il problema si evidenzia soprattutto durante l’erezione: infatti l’anello fimotico, nei casi più gravi, può interferire con l’erezione stessa, ma soprattutto è difficile lo scoprimento del glande e la sua successiva ricopertura.
Inoltre, in qualche caso, il soggetto non riesce a ricoprire il glande, col risultato di avere una reazione infiammatoria e un edema (parafimosi). La parafimosi è dolorosa e richiede spesso una visita in Pronto Soccorso, nel corso della quale lo specialista è di solito in grado di risolvere il problema, ricoprendo il glande.
Nei bambini piccoli, è normale che non sia possibile retrarre il prepuzio, tuttavia in oltre il 90% dei casi ciò si risolve intorno all’età di sette anni. E’ chiaro che la cosiddetta ginnastica prepuziale aiuta a risolvere il problema: infatti la ginnastica, unita all’uso di creme lenitive ed emollienti, permette in genere di contribuire alla risoluzione della fimosi.
Il Frenulo è un lembo di pelle che unisce ventralmente il prepuzio alla sommità del glande (vedere figura). Per permettere un agevole scorrimento del prepuzio deve essere di lunghezza adeguata, con un certo grado di elasticità. Si parla di frenulo breve quando questa specie di “filetto” è troppo corto. In questi casi il prepuzio non riesce a scorrere adeguatamente e “tira” ventralmente con fastidio in erezione.
Ricordiamo che Fimosi e Frenulo breve possono coesistere (ma si devono considerare comunque due entità distinte).
La fimosi, come abbiamo detto, può attenuarsi col passare del tempo. E’ chiaro che l’attività sessuale aiuta la scorrimento del prepuzio sul glande e la sua elasticizzazione. La cosiddetta ginnastica prepuziale aiuta a risolvere il problema. Appare evidente che il prepuzio fimotico (e, direi, il prepuzio in generale) è qualcosa che in qualche modo “disturba” il maschio, non solo perché può creare dei problemi durante l’attività sessuale, ma anche per fattori igienici.
E’ evidente come il raccogliersi di secrezioni miste a gocce di urina fra pelle interna del prepuzio e glande può favorire l’insorgenza delle cosiddette balaniti.
Ecco quindi che appare, fin da molti secoli prima di Cristo, la cosiddetta circoncisione rituale: cioè il bambino (anche molto piccolo) viene circonciso, con asportazione del prepuzio. Oggi la circoncisione rituale rimane fra gli Ebrei e i Mussulmani. E’ molto diffusa negli USA, indipendentemente dalla religione.
Prima di esaminare brevemente le soluzioni chirurgiche, ricordiamo che vi sono anche delle situazioni in cui la fimosi si forma per cause infiammatorie acquisite e degenerative.
E’ il caso ad esempio del cosiddetto Lichen Sclerosus.
In questi casi la pelle del prepuzio si ispessisce, diventa biancastra, con delle piccole ulcerazioni in senso verticale. Anche la fimosi cicatriziale, che non necessariamente coincide col Lichen non è rara (ad esempio nei soggetti diabetici).
Questi casi richiedono sempre il trattamento chirurgico.
Trattamento che consiste nella cosiddetta Circoncisione, che viene praticata in anestesia locale, con iniezioni di Lidocaina (o simili) alla base del pene, in Day Hospital (o addirittura ambulatoriamente). L’intervento consiste nell’asportazione del prepuzio, con eccellenti risultati sia estetici che funzionali. Si può anche praticare una specie di circoncisione parziale, per chi non vuole avere il glande completamente scoperto.
Naturalmente si tratta di un intervento (come tutta la chirurgia) delicato, che va fatto con gli opportuni materiali (per esempio fili di sutura riassorbibili molto fini) per evitare cicatrici deformanti. Spesso il frenulo va staccato e riattaccato più in basso per ottenere un opportuno allungamento.
Una alternativa (a mio parere sofisticata e scarsamente praticata, per lo meno nei nostri Ospedali) è rappresentata dalla cosiddetta plastica a zeta.
Si possono praticare delle incisioni a zig-zag sul prepuzio in posizione dorsale (partendo ovviamente dal meato), suturando poi i lembi cutanei, in posizione sfalsata, con fili molto sottili, in modo da allargare l’anello fimotico. A noi sembra una soluzione complicata per un problema semplice. Quello che è vero è che il problema legato all’esistenza di una fimosi sarebbe meglio risolverlo in età pediatrica o puberale (o con la ginnastica o, nei casi più gravi, con l’intervento). Anche gli esiti estetici dell’intervento sembrano migliori se fatti negli anni giovanili, per la migliore elasticità dei tessuti.
Autore:
Prof. Franco Fanciullacci
Cv: Specializzazione in Urologia , Specializzazione in Chirurgia Pediatrica conseguita presso l’Università degli Studi di Milano ,
Esperienze lavorative: Esperienza quarantennale in tutti i campi dell’urologia, sia funzionale che organica.
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