- La Vitamina D - 18/02/2019
- Composizione
- Modalità di assunzione
- Le sue Funzioni
- Dove si Trova
- Fabbisogno Giornaliero
- Conseguenze di una Sua Carenza
- Sintomi di una Vitamina D Bassa
- Intossicazione da Vitamina D
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Composizione
La vitamina D è un complesso organico liposolubile che viene accumulato nel fegato e rilasciato al bisogno. Racchiude cinque diverse vitamine:
- la vitamina D1;
- la vitamina D2 (ergocalciferolo);
- la vitamina D3 (colecalciferolo);
- la vitamina D4;
- la vitamina D5.
Le vitamine più importanti per la nostra dieta sono la D2, di provenienza vegetale ed assunta con il cibo, e la D3 di provenienza animale e sintetizzata dal nostro organismo quando la pelle è esposta alla luce solare (da qui l’appellativo di “vitamina del sole”).
Modalità Di Assunzione
Si stima che dieci minuti al giorno di sole siano sufficienti ad incamerare un’adeguata quantità di vitamina, anche se, in alcuni casi, occorre integrarla in altre maniere.
Ed infatti, non sempre risulta possibile ottenerne una quantità soddisfacente attraverso la sola esposizione al sole, e ciò a causa di diversi fattori, quali:
- l’inquinamento;
- l’uso di protezioni solari elevate;
- avere un fototipo scuro, in quanto più alti sono i livelli di melanina, minore è la capacità di assorbimento della vitamina;
- aver superato i 70 anni, in quanto la pelle degli anziani non è in grado di sintetizzare, efficacemente, la vitamina d;
- l’obesità, poiché l’eccesso di grasso corporeo trattiene la vitamina, impedendone il passaggio nel sangue;
- essere affetti da determinate patologie che ostacolano il corretto assorbimento della vitamina, come il morbo di Crohn, la malattia dell’intestino irritabile, la fibrosi cistica, la celiachia e le malattie del fegato;
- aver subito un intervento di bypass gastrico;
- essere alcolisti, in quanto l’eccesso di alcool diminuisce le riserve di vitamina D nel fegato;
- far uso di sostanze stupefacenti;
- assumere determinati farmaci.
Fortunatamente, possiamo assumere la vitamina D, non solo esponendoci al sole, ma anche attraverso l’alimentazione, sia prediligendo determinati cibi, che ricorrendo a specifici integratori.
Anzi, è proprio grazie ad un’alimentazione mirata, che determinati soggetti riescono a sopperire al loro fabbisogno di vitamina D.
Curiosità: la scoperta della vitamina D risale al 1919, quando si capisce che le condizioni dei bambini rachitici migliorano se questi vengono esposti al sole. Tuttavia, solo nel 1930 si individua l’esatta composizione della vitamina.
Funzioni
A cosa serve la Vitamina D?
La vitamina D è un ormone con migliaia di recettori nelle cellule del sistema immunitario. Per questo è il più importante immunoregolatore che abbiamo.
Aiuta l’organismo ad assorbire il calcio, il principale costituente delle ossa, e il fosforo.
La stessa, inoltre, pare sia coinvolta in importanti meccanismi di protezione verso malattie croniche quali:
- vari tipi di tumore (prostata, colon, seno, pancreas);
- diabete;
- malattie autoimmuni;
- malattie cardiovascolari;
- sclerosi multipla.
Sembra, altresì, che possa giocare un ruolo fondamentale nella prevenzione dell’influenza.
La ricerca ha poi dimostrato come, livelli adeguati di vitamina D, possano aiutare a regolare l’umore e a prevenire ansia e depressione.
Infine, si ritiene che, l’anzidetta vitamina, abbia il potere di ridurre il senso di fame e quindi favorire il processo di dimagrimento.
Dove si Trova?
Gli alimenti contenenti vitamina D non sono molti. Tra questi troviamo:
- salmone;
- tonno;
- aringhe;
- sardine;
- pesce spada;
- sgombro;
- olio di fegato di merluzzo (ne è particolarmente ricco);
- gamberetti;
- ostriche;
- fegato di manzo;
- formaggi grassi;
- burro;
- tuorlo dell’uovo;
- funghi;
- verdure verdi.
Nel caso in cui, neppure con la dieta si sia raggiunto un livello adeguato di vitamina D, è raccomandabile assumere integratori mirati.
Fabbisogno Giornaliero
Il fabbisogno giornaliero di vitamina D è, da sempre, motivo di controversie tra i ricercatori. Sono molti i fattori che influiscono sulla quantità necessaria di vitamina.
Ed infatti, la dose raccomandata varia in base all’età del soggetto (con gli anni la pelle diventa più sottile e fatica a sintetizzare la vitamina), alle sue condizioni e caratteri fisici, al sesso.
Da quanto detto emerge che ogni organismo necessita di una dose diversa di vitamina D.
In assenza di condizioni di rischio e in mancanza di un’adeguata esposizione solare, il fabbisogno di vitamina D è di 400 unità al giorno, ma le dosi possono variare in base ai fattori di cui sopra, ed arrivare sino a 6.000 unità (come avviene ad esempio, per le donne incinte o che allattano).
Per conoscere il nostro livello di vitamina D in modo accurato, è possibile effettuare un esame del sangue: grazie a questo test, sei in grado di capire se hai bisogno di assumere integratori alimentari mirati.
Solitamente, dopo circa tre mesi, l’esame va ripetuto, per capire se continuare nella stessa direzione o sospendere il trattamento.
Si ritiene che una carenza di vitamina D, ad oggi, sia piuttosto comune (circa 1 miliardo di persone ne possiede una quantità inferiore rispetto alla dose consigliata).
Conseguenze di una Sua Carenza
Da una carenza di vitamina D consegue un anomalo assorbimento del calcio. Ciò, determina una fragilità diffusa delle ossa (osteomalacia), con tutti i problemi che ne conseguono, come:
- deformazioni scheletriche;
- rachitismo;
- problemi alle articolazioni;
- osteoporosi;
- facilità di fratture;
- problemi muscolari, con intorpidimento, formicolii, crampi e spasmi;
- denti più fragili e vulnerabili a carie.
Sintomi di una Vitamina D bassa
Tra i sintomi più comuni troviamo:
- dolori alle ossa;
- debolezza muscolare;
- sudore alla testa;
- sudore alle mani;
- problemi intestinali;
- ipertensione;
- scarse difese immunitarie (si ricorda che prima della diffusione degli antibiotici, la vitamina D era usata come rimedio contro alcune infezioni, come la tubercolosi);
- depressione (ed infatti, la serotonina, il c.d. ormone del buon umore, aumenta con l’esposizione alla luce, e regredisce quando l’esposizione è minore);
- irritabilità nervosa;
- sensazione generale di malessere;
- sonnolenza;
- difficoltà di ragionamento.
Intossicazione da Vitamina D
L’assunzione di dosi elevate di vitamina D per un lungo periodo di tempo, può causarne un eccessivo accumulo nel corpo. Questa, rappresenta una condizione grave, tanto quanto una carenza della stessa.
Ed infatti, se presa in dosi inadeguate, la vitamina D risulta essere la più tossica in assoluto.
Nei casi più estremi si osserva una graduale calcificazione degli organi e formazione di calcoli renali ed insufficienza renale, nonché un indurimento dei vasi sanguigni nel cuore e nei polmoni. Se non si interviene nei tempi in casi estremi si può arrivare al coma e alla morte.
Tra i principali sintomi che si possono riscontrare troviamo:
- diarrea;
- vomito;
- perdita dell’appetito;
- mal di testa;
- mal di stomaco;
- debolezza muscolare;
- contrazioni e spasmi muscolari;
- disturbi del linguaggio;
- vertigini e confusione;
- sete eccessiva;
- minzione frequente.
Un’intossicazione da vitamina D è possibile, esclusivamente, in seguito all’assunzione incontrollata di integratori alimentari, in quanto negli alimenti la stessa si trova in quantità minime.
E’ per questa ragione che tali supplementi vanno adoperati solo e soltanto sotto consiglio medico, ripetendo le analisi del sangue dopo circa tre mesi di trattamento, per valutare l’opportunità di una eventuale sospensione.
Inoltre, la vitamina D viene immagazzinata nel grasso corporeo, e rilasciata lentamente nel flusso sanguigno.
Per questo motivo, anche se viene interrotta la somministrazione degli integratori, gli effetti della tossicità possono protrarsi per diversi mesi.
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