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Cos’è il varicocele?
Un varicocele è un’alterazione delle dimensioni di una vena all’interno dello scroto. Questa alterazione si concretizza in un aumento di dimensioni con conseguente gonfiore del testicolo coinvolto.
Solitamente questo è il primo segnale, ad un esame obiettivo, di varicocele al quale può aggiungersi una sintomatologia dolorosa ed, eventualmente, alterati esami spermatici (spermiogramma).
Il varicocele non è differente dall’avere, pur in posizione differente, una vena varicosa in una gamba.
Può, se non curato, portare ad un mancato sviluppo del testicolo o, in alcuni casi, ad una riduzione della dimensione dello stesso. Con conseguenze in termini di qualità dello sperma e quindi con ripercussioni in termini di fertilità.
La maggior parte dei varicocele è di semplice individuazione e non necessita di particolari cure.
I maschi tra i 15 e i 26 anni sono i soggetti più colpiti. Nel 78-93% dei casi si colloca sul lato sinistro. Una localizzazione bilaterale, maggiormente frequente negli ultimi periodi, è da imputarsi all’uso di tecniche diagnostiche quali l’ecodoppler scrotale.
Cause
Ad oggi non sono del tutto chiari i motivi che portano a sviluppare un varicocele.
La comunità scientifica ha individuato:
• Varicocele idiopatico: causato da un cattivo funzionamento delle valvole venose che, di fatto, impedirebbero al sangue di confluire regolarmente. Il ristagno di sangue porterebbe quindi ad una dilatazione della vena. Secondo questa impostazione sarebbero gli adolescenti e i giovani adulti i più colpiti.
• Varicocele secondario: secondo questa impostazione ne soffrirebbero maggiormente gli adulti sopra i 40 anni. Il termine secondario indica che la causa del varicocele è funzione di un altro problema: un’ostruzione delle vene testicolari a livello pelvico o addominale.
Classificazione
Secondo la classificazione di Amelar Dubin distinguiamo:
- Varicocele di primo grado: non necessita di trattamento chirurgico. L’aumento della dimensione venosa del tono spermatico è riscontrabile solo a seguito di manovra di Valsava (il paziente è invitato a trattenere il fiato e a contrarre la muscolatura come se dovesse defecare).
- Varicocele di secondo grado: l’aumento della dimensione venosa del tono spermatico è riscontrabile dallo specialista attraverso la palpazione scrotale, in posizione eretta, del paziente.
- Varicocele di terzo grado: rappresenta il grado più grave. La patologia è visibile ad occhio, senza necessità di palpazione.
La presenza di varicocele riscontrabile solo attraverso esami quali l’ecocolordoppler è definita varicocele subclinico.
Fattori di rischio
Oltre al fumo e condizioni di ipercolestemia, studi medici non hanno individuato con certezza fattori di rischio.
Complicazioni
- Infertilità: il varicocele può causare un aumento della temperatura del testicolo; aumento della pressione intratesticolare; ipossia testicolare causata da riduzione del flusso sanguigno; reflusso di metaboliti tossici. Fattori che influenzano la qualità e la mobilità dello sperma. Oltre alla conta degli spermatozoi. L’infertilità è, negli Stati Uniti, considerata un problema di salute pubblica affliggendo il 15% delle coppie in età riproduttiva. Circa il 50% dei casi di infertilità sono imputabili all’uomo. Tra questi il 40% soffre, secondo uno studio del 2013, di varicocele. Caratterizzato da uno o più parametri spermatici anormali. In caso di infertilità è quindi prassi, oltre ad un primo esame obiettivo, lo svolgimento di uno spermiogramma.
Uno studio della World Health Organization ha evidenziato che uomini con varicocele sopra i 30 anni avevano livelli di testosterone significativamente più bassi rispetto a uomini sempre affetti da varicocele, ma di età inferiore. Bassi livelli di testosterone sono, tra l’altro, implicati nei problemi di erezione.
- Atrofia testicolare: sebbene le cause non siano del tutto chiare, la perdita di dimensioni del testicolo sarebbe da imputare al ristagno di sangue e di tossine che determinerebbe un grave danno per la vita delle cellule dello stesso.
Terapia
Come specificato nella maggioranza dei casi il varicocele non necessità di alcun intervento.
Nel caso in cui, invece, sia considerato causa di infertilità (ricerca di una gravidanza almeno 1 anno) è possibile correggere il difetto intervenendo chirurgicamente. Per determinare l’effetto del varicocele sulla fertilità e quindi avere indicazione chirurgica si effettua uno spermiogramma.
Inoltre, può esserci indicazione terapeutica, in caso di:
- varicocele sintomatico, associato quindi a dolore testicolare;
- atrofia testicolare nell’adolescente (dimensioni inferiori di almeno 2 mm rispetto al testicolo non affetto);
- varicocele di 3° grado nell’adolescente associato a quadro spermatico in progressivo peggioramento.
La terapia chirurgica è scelta dallo specialista ed è funzione, tra l’altro, dell’età, dello stato di salute generale del paziente, del grado di varicocele, dello spermiogramma e della presenza bilaterale o meno.
- Chirurgia a cielo aperto: solitamente svolta con anestesia locale. Al paziente, durante l’intervento viene chiesto di svolgere la manovra di Valsava. In questo modo il chirurgo è in grado di individuare perfettamente le vene spermatiche. L’intervento, subinguinale, ha una durata di circa 20 minuti. L’uso del microscopio operatoria e della ecodoppler hanno ridotto al minimo le complicanze post operatorie, rendendo questo approccio quello di maggior successo.
Solitamente dopo 2 giorni di riposo è possibile riprendere l’attività lavorativa (non pesante). - Laparoscopia: richiede l’anestesia generale. Il chirurgo effettua una piccola incisione addominale nella quale introduce degli strumenti chirurgici miniaturizzati che consentono la visione e l’intervento.
E’ definita tecnica mini-invasiva. - Embolizzazione percutanea: svolta in ambulatorio e in anestesia locale. Attraverso un catetere inserito a livello venoso, vengono rilasciate sostanze embolizzanti con l’obiettivo di chiudere i vasi sanguigni che causano varicocele. L’operazione viene svolta con controllo radiologico, in sala angiografica. L’intervento ha una durata media di 20 minuti e consente una ripresa dell’attività lavorativa dopo circa 2 giorni.
Autore:
Prof. Franco Fanciullacci
Cv: Specializzazione in Urologia , Specializzazione in Chirurgia Pediatrica conseguita presso l’Università degli Studi di Milano ,
Esperienze lavorative: Esperienza quarantennale in tutti i campi dell’urologia, sia funzionale che organica.
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