LA METFORMINA PER DIMAGRIRE: RISCHI ED EFFETTI COLLATERALI
Cosa siamo disposti a fare pur di restare magri o di perdere peso?
Fino a che punto gli italiani sono disposti a rischiare pur di avere una silhouette perfetta? In Italia si sta diffondendo una nuova moda: l’utilizzo di un farmaco, la metformina per dimagrire. Il problema però è che questo farmaco, la metformina, è un farmaco usato per il trattamento del diabete di tipo 2. L’utilizzo di mertformina per dimagrire è quindi assolutamente off-label.
In questo articolo parliamo di:
- Metformina cos’è
- Come e perchè si ingrassa e l’uso della Metformina per dimagrire
- Come funziona la metformina per dimagrire
- Metformina per dimagrire e ipoglicemia
- Quanto tempo ci vuole per dimagrire con la metformina?
- Acidosi lattica e metformina per dimagrire
- Chi può assumere metformina e chi non può assumerla
- Dosaggio
- Come assumere la metformina
- Effetti collaterali: metformina 500 o metformina Teva 5
- Interazione della metformina con altri farmaci
- Metformina in gravidanza
- Precauzioni alimentari quando si assume la metformina
- CHIEDI AL NUTRIZIONISTA ONLINE
Metformina cos’è
La metformina è un farmaco utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2; due studi dell’utilizzo della metformina e del diabete di tipo 2 e del diabete gestazionale hanno dimostrato l’efficacia. Può essere somministrata anche per prevenire il diabete di tipo 2 quando il paziente è ad alto rischio di svilupparlo.
Il diabete di tipo 2 è una condizione in cui l’organismo non utilizza normalmente l’insulina e, quindi, non riesce a controllare la quantità di zucchero nel sangue. La metformina fa parte di una classe di farmaci chiamati biguanidi tutti utilizzati per il diabete 2. La metformina aiuta a controllare la quantità di glucosio (zucchero) nel sangue, come evidenziato in questo studio. Riduce la quantità di glucosio assorbito dagli alimenti e la quantità di glucosio prodotto dal fegato. La metformina aumenta anche la risposta dell’organismo all’insulina, una sostanza naturale che controlla la quantità di glucosio nel sangue. La metformina non viene utilizzata per trattare il diabete di tipo 1 (condizione in cui l’organismo non produce insulina e quindi non è in grado di controllare la quantità di zucchero nel sangue).
La metformina abbassa i livelli di zucchero nel sangue migliorando il modo in cui l’organismo gestisce l’insulina.
Solitamente la metformina è prescritta per il diabete quando la dieta e l’esercizio fisico non sono sufficienti a controllare i livelli di zucchero nel sangue.
Nel corso del tempo, le persone affette da diabete e da glicemia elevata possono sviluppare complicazioni gravi o pericolose per la vita, tra cui malattie cardiache, ictus, problemi renali, danni ai nervi e problematiche legate agli occhi. L’assunzione di farmaci, come la metformina, il cambiamento dello stile di vita (ad esempio, dieta, esercizio fisico, smettere di fumare) e il controllo regolare della glicemia possono aiutare a gestire il diabete e a migliorare la salute. Questa terapia può anche ridurre le probabilità del paziente incorrere in un serie di problematiche severe come:
- attacco cardiaco,
- ictus,
- insufficienza renale,
- danni ai nervi: gambe o piedi intorpiditi e freddi,
- diminuzione della capacità sessuale negli uomini e nelle donne,
- cambiamenti nella vista o perdita della stessa,
- malattie gengivali.
La metformina può essere utilizzata anche per gestire i sintomi della sindrome dell’ovaio policistico, una condizione che influisce sul funzionamento delle ovaie, migliorando l’ovulazione e favorendo mestruazioni regolari. Lo studio di riferimento è quello del dott. N. P. Johnson: uso di metformina in donne con sindrome dell’ovaio policistico.
La metformina è disponibile su prescrizione medica sotto forma di compresse, liquido da deglutire e bustine di polvere da sciogliere in una bevanda.
Note importanti:
Non tutti i pazienti che soffrono di diabete avvertono i suoi sintomi; di conseguenza l’assunzione di metformina potrebbe apparire inutile. Il fatto che non produca sintomi non significa che non stia funzionando.
È consigliabile assumere la metformina durante i pasti per ridurre gli effetti collaterali.
Gli effetti collaterali più comuni sono sensazione e malessere, diarrea, mal di stomaco e perdita di appetito. Anche la carenza di vitamina B12 è un effetto collaterale comune dell’assunzione di metformina in dosi elevate o per lunghi periodi.
La metformina non causa aumento di peso, a differenza di altri farmaci per il diabete.
Come e perchè si ingrassa e l’uso della metformina per dimagrire
La metformina viene comprata in farmacia con ricetta medica ma anche al mercato nero, online: basta effettuare una ricerca in Google con: “metformina per dimagrire”.
La premessa da fare è che il seguente articolo ha scopo divulgativo: si propone di spiegare il funzionamento del farmaco e il rischio derivante dell’assunzione di metformina per dimagrire.
Spieghiamo brevemente il meccanismo che porta il nostro corpo ad ingrassare e ad accumulare grasso soprattutto in alcune zone, specifiche del corpo.
Intanto: si ingrassa, al netto di cause ormonali e patologie particolare, per un saldo positivo tra entrate caloriche e utilizzo delle calorie. In altre parole: se si assumono più calorie di quelle che si consumano si ingrassa.
È un processo che richiede tempo.
Il secondo aspetto, fondamentale, è che si ingrassa in determinate zone per motivi ormonali: tipicamente gli uomini, sui fianchi e sull’addome, sulle cosce e i glutei le donne.
A seguito dell’assunzione di carboidrati (zuccheri), soprattutto se raffinati come lo zucchero bianco, il livello di glucosio nel sangue sale. Il pancreas secerne insulina per poter “stare dietro” al livello di zuccheri. L’insulina agisce sulle cellule, favorendo lo stoccaggio di glucosio nel fegato e nei tessuti, per utilizzarlo per svolgere le funzioni vitali.
Ma poiché il fegato può immagazzinare il glucosio solo fino ad un certo limite, l’eccedenza di glucosio viene accumulata sotto forma di grasso e stipata nei tessuti adiposi, la cui localizzazione dipende essenzialmente da fattori ormonali.
Quando si riduce l’assunzione di carboidrati, in particolare quelli semplici, l’organismo, che ha bisogno di glucosio per svolgere le funzioni vitali, utilizza i corpi chetonici, che hanno caratteristiche simili agli zuccheri ma sono di derivazione lipidica (grassi). Per farlo, quindi, attacca i depositi adiposi.
Il glucosio è infatti indispensabile al funzionamento del sistema nervoso centrale. Ecco perché le diete chetogeniche funzionano (La chetosi) e contribuiscono a diminuire la massa grassa del corpo.
Insulina e glucosio sono cioè due degli attori principali che regolano il dimagrimento e che spiegano perché un farmaco per il diabete viene utilizzato, impropriamente, per dimagrire: si parla di metformina per dimagrire.
L’insulina prodotta in quantità limitata, dovuta alla mancata assunzione di carboidrati, fa si che il glucosio non venga immagazzinato, stivato né nel fegato né in nuovi tessuti adiposi.
Se a questo si aggiunge una maggiore attività fisica, il corpo – in presenza di un deficit calorico – è spinto ad utilizzare i tessuti adiposi per far fronte alla necessità dell’organismo.
Il grasso corporeo è quindi utilizzato per “recuperare il glucosio”, attraverso i corpi chetonici, necessario sia per svolgere l’incremento dell’attività fisica sia per le normali necessità cerebrali.
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Come funziona la metformina per dimagrire
La metformina è un farmaco usato per il trattamento del diabete di tipo 2. Appartiene a una categoria di farmaci chiamati biguanidi.
La metformina deriva dalla lavorazione di un’erba sempreverde che cresce nelle zone temperate dell’Europa meridionale e dell’Africa occidentale.
Già nel medioevo veniva utilizzata per contenere la minzione nelle persone anziane. All’epoca non si sapeva ma l’eccessiva minzione è uno dei sintomi del diabete mellito.
Qual è l’effetto dell’assunzione della metformina per dimagrire? La metformina riduce i livelli di glicemia nel sangue, ha cioè un effetto ipoglicemizzante.
È il farmaco d’elezione per i pazienti con diabete di tipo 2. La metformina spinge i tessuti ad utilizzare gli zuccheri invece di immagazzinarli, riducendone contemporaneamente la produzione parte del fegato e l’assorbimento intestinale degli stessi. Ha anche effetti sul quadro lipidico, riducendo il colesterolo totale.
Inoltre il pancreas, in assenza di invece picchi glicemici, è spinto a secernere un altro ormone: il glucagone. Il glucagone è emesso solo in determinate condizioni: in quella che è definita “calma insulinemica”, in occasione di un digiuno prolungato e a seguito di attività fisica.
Il glucagone, tra i vari effetti, promuove la lipolisi: ha cioè un “effetto dimagrante”.
Se, al contrario, la glicemia sale, a seguito di un pasto ricco di carboidrati lavorati (come la pasta di grano bianco, per esempio), il pancreas secerne insulina, causando un picco glicemico. L’insulina ordina al fegato di immagazzinare il glucosio nei tessuti muscolari e nel fegato stesso. E, l’eccesso, in tessuto adiposo.
Il meccanismo viene interrotto dall’uso della metformina che però ha indicazione per il diabete di tipo 2 e non come farmaco dimagrante: l’uso della metformina per dimagrire è cioè off-label.
Metformina per dimagrire e ipoglicemia
Si definisce ipoglicemia è una condizione in cui livelli di zucchero nel sangue sono troppo bassi. La condizione nel medio periodo può portare a gravi problemi cardiovascolari: più frequente nei pazienti affetti da diabete di tipo 1, con mediamente un episodio ogni settimana e uno grave ogni 7 mesi e mezzo.
Visto l’effetto ipoglicemizzante del farmaco un uso della metformina per dimagrire espone ai rischi dopra descritti.
La metformina è venduta in farmacia con diversi nomi commerciali. Viene assunta per via orale (pastiglie) ed è assorbita dall’intestino. Il farmaco viene poi eliminato attraverso le urine. La dose raccomandata non deve superare i 3 gr al giorno. I pazienti assumono le compresse durante o dopo i pasti.
E’ il farmaco di prima scelta per il trattamento del diabete di tipo 2. Non del tipo 1. La metformina presenta degli effetti collaterali molto comuni, ma tollerabili, quali nausea, vomito e diarrea.
Alcuni pazienti lamentano anche flatulenza, costipazione, cefalea. La terapia è impostata singolarmente anche in relazione all’età di ogni singolo paziente. In particolare i pazienti pediatrici, anziani e con ridotta funzionalità renale vengono costantemente monitorati.
Poiché essa viene escreta con le urine, se il paziente presenta una ridotta attività renale, è indispensabile un monitoraggio costante.
Quanto tempo ci vuole per dimagrire con la metformina?
Per rispondere alla domanda “quanto tempo ci vuole per dimagrire con la metformina?” è necessario rifarsi ad uno studio pubblicato dall’American College of Physicians – Annals of Internal Medicine. Nello studio, un gruppo di pazienti a rischio di sviluppare diabete di tipo 2, è stato suddiviso in 3 sottogruppi: ad un gruppo è stata somministrata metformina senza imporre alcuna variazione alimentare, ad un altro un placebo e all’ultimo è stato richiesto di modificare dieta e stile di vita, introducendo l’attività fisica.
Al termine di 12 mesi di trattamento, si sono analizzati i risultati dei pazienti che avevano perso almeno il 5% del peso iniziale. Tra questi è risultato che la perdita maggiore di peso è stata del gruppo che ha cambiato dieta e stile di vita, successivamente del gruppo a cui è stata somministrata metformina per dimagrire.
Il gruppo con metformina per dimagrire ha avuto con calo ponderale medio di circa il 9%, contro il 10.8% dei pazienti a dieta.
I ricercatori hanno comunque continuato a monitorare i gruppi per un totale di 15 anni durante i quali è risultato che il gruppo soggetto all’assunzione di metformina per dimagrire è stato quello che meglio ha mantenuto la perdita di peso nel lungo periodo.
La metformina, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, può essere utile per il mantenimento del calo ponderale.
Acidosi lattica e metformina per dimagrire
L’acidosi lattica è una condizione potenzialmente letale.
L’accumulo di metformina può causare acidosi lattica. L’acidosi lattica è la complicazione più pericolosa e grave che, se non trattata rapidamente, può causare la morte del paziente.
L’acidosi lattica causa una sintomatologia chiara. In particolare:
- Crampi muscolari e dolori addominali
- Estrema stanchezza (astenia).
- Affanno, vertigini, battito cardiaco accelerato.
In presenta di tale sintomatologia, in particolare la presenza di crampi muscolari, associata all’assunzione di metformina per dimagrire è opportuno rivolgersi immediatamente in Pronto Soccorso.
Chi può assumere metformina e chi non può assumerla
La maggior parte degli adulti e dei bambini a partire dai 10 anni può assumere la metformina.
Chi non può assumere la metformina? Questo farmaco non è tollerato da alcuni pazienti; prima dell’assunzione è necessario consultare il proprio medico e informarlo se si sono verificate queste condizioni:
- reazioni allergiche alla metformina o ad altri medicinali;
- presenza di diabete non identificato,
- problemi epatici o renali;
- ha un’infezione grave;
- insufficienza cardiaca o attacco cardiaco;
- severi problemi di circolazione o difficoltà respiratorie;
- dipendenza da alcool.
Il vostro medico potrebbe decidere la sospensione dell’assunzione di metformina prima di un intervento chirurgico, soprattutto se è prevista l’anestesia generale. Il paziente che assume metformina deve avvisare l’equipe medica prima di eseguire una radiografia o qualunque altro esame che preveda l’utilizzo di un liquido come mezzo di contrasto. In questo studio sono prese in considerazione le possibili complicanze dell’uso della metformina fino al giorno precedente un intervento chirurgico.
Dosaggio
Il dosaggio si basa sulle condizioni mediche, sulla risposta al trattamento e sugli altri farmaci il paziente sta assumendo.
Le compresse di metformina sono disponibili in diversi dosaggi. La dose massima giornaliera è di 2.000 mg al giorno. Può essere assunta sotto forma di quattro compresse da 500 mg al giorno.
La metformina liquida deve essere assunta in dosi da 5 ml di 500 mg, 850 mg o 1.000 mg.
Le bustine sono disponibili in dosi da 500 mg o 1.000 mg.
Modifiche alla dose
Generalmente il paziente che assume metformina all’inizio della terapia deve effettuare delle visite cadenziate; il medico controllerà regolarmente i livelli di zucchero nel sangue e, se necessario, potrà modificare la dose di metformina.
Quando il paziente inizia l’assunzione di metformina compresse standard, aumenterà la dose lentamente per ridurre la possibilità di incorrere in effetti collaterali.
A titolo esemplificativo:
- una dose da 500 mg con o dopo la prima colazione per almeno 1 settimana, poi;
- una dose da 500 mg con o dopo la colazione e il pasto serale per almeno una settimana, poi;
- una dose da 500 mg con o dopo la colazione, il pranzo e la cena.
Il medico può decidere di passare all’utilizzo della metformina a lento rilascio se il paziente soffre troppo gli effetti collaterali.
Come assumere la metformina
La metformina è disponibile in 2 diversi tipi di compresse: compresse standard e compresse a lento rilascio.
Le compresse standard rilasciano rapidamente la metformina nell’organismo. Potrebbe essere necessario assumerle più volte al giorno, a seconda della dose.
Le compresse a lento rilascio agiscono gradualmente e non devono essere assunte con la stessa frequenza.
Il medico specialista generalmente indica quale tipo di compresse assumere e come prenderle. La metformina è disponibile anche sotto forma di liquido e di bustine, per i bambini e per le persone che hanno difficoltà a deglutire le compresse.
È preferibile assumere le compresse di metformina con, o subito dopo, il pasto serale per ridurre la possibilità di effetti collaterali.
In caso di compresse: il paziente deve ingoiare le compresse di metformina intere con un bicchiere d’acqua. Non masticarle.
In caso di bustine: versare il contenuto on un bicchiere con 150 ml d’acqua e mescolare. Bere prima che la metformina si depositi sul fondo del bicchiere.
Per quanto tempo assumerla
Il trattamento del diabete generalmente dura tutta la vita. Qualora si riscontrassero delle complicanze a livello renale, il medico normalmente decide di interrompere l’assunzione di metformina per passare ad un altro farmaco.
Non interrompere l’assunzione di metformina senza averne parlato con il medico. Il rischio concreto è quello di aumentare notevolmente il livello di zuccheri nel sangue con un peggioramento del diabete.
Se il paziente dimentica di assumere una dose
In questo caso il paziente deve assumere la dose successiva all’orario previsto. Non bisogna assumere due dosi per compensare la mancata assunzione. Se questi episodi si verificano spesso è consigliabile impostare una sveglia per ricordare di assumere la metformina nel giusto orario.
Se si assume una quantità eccessiva
L’assunzione di una quantità eccessiva di metformina può causare gravi effetti collaterali.
Questi includono:
- dolore allo stomaco;
- diarrea;
- respirazione rapida o superficiale;
- sensazione di freddo;
- sonnolenza insolita;
- stanchezza o debolezza;
Effetti collaterali: Metformina 500 o Metformina Teva
Come tutti i farmaci, la metformina può causare effetti collaterali, anche se non si manifestano necessariamente in tutti i pazienti.
La Metformina 500, il Metforal 500 o la Metformina Teva devono essere assunte solamente dietro l’indicazione del medico specialista.
Assumere metformina per dimagrire, solo per evitare le lungaggini e le restrizioni di una dieta, è un comportamento estremamente deplorevole, dati i rischi connessi al farmaco e i possibili effetti collegati.
Effetti collaterali comuni
Questi effetti collaterali comuni della metformina si verificano in più di 1 persona su 100 e sono:
- Sensazione di malessere generale.
- Nausea e vomito.
- Gonfiore, indigestione.
- Mal di stomaco, crampi addominali.
- Perdita di appetito.
- Sapore metallico in bocca.
Qualora questi sintomi dovessero perdurare il paziente deve avviare il proprio medico curante.
L’assunzione di metformina può causare una carenza di vitamina B12 che può manifestarsi con questi sintomi:
- eccessiva stanchezza,
- anemia grave,
- debolezza muscolare,
- formicoli a mani e piedi,
- mal di testa,
- depressione,
- instabilità,
- difficoltà di concentrazione, perdita della memoria,
- dolori addominali e muscolari intensi,
- lingua arrossata con dolore al tatto,
- presenza di ulcere nel cavo orale,
- difficoltà visive,
- pallore e / o tendenza della cute al colore giallo.
In questi casi il proprio medico consiglia di effettuare degli esami del sangue e controllare i livelli sierici di vitamina B12. Se sono troppo bassi, può prescrivere degli integratori di vitamina B12.
- Glicemia bassa. La metformina di solito non causa un abbassamento della glicemia (noto come ipoglicemia o “ipossia”) quando viene assunta da sola. Tuttavia, l’ipossia può verificarsi quando la metformina viene assunta insieme ad altri farmaci per il diabete, come l’insulina.
I primi segnali di allarme di un calo di zuccheri nel sangue sono:
- sensazione di fame
- tremori o scosse
- sudorazione
- confusione
- difficoltà di concentrazione
È anche possibile che la glicemia si abbassi troppo durante il sonno. Se ciò accade, al risveglio ci si può sentire sudati, stanchi e confusi.
La glicemia bassa può verificarsi se il paziente:
- assume quantità elevate di altri farmaci per la cura del diabete,
- non consuma i pasti a orari regolari o salta i pasti,
- è a digiuno,
- non segue una dieta sana e non si assumono abbastanza sostanze nutritive,
- cambia dieta,
- segue un allenamento intensivo senza il necessario apporto di carboidrati,
- assume alcolici soprattutto senza nutrirsi,
- assume altri farmaci o rimedi erboristici che interagiscono con la metformina,
- soffrire di un disturbo ormonale, come l’ipotiroidismo,
- ha problemi di fegato o ai reni.
Per prevenire l’ipoglicemia, è importante consumare pasti regolari, compresa la colazione, cercando di non ritardare o saltare i pranzi e le cene.
Quando il paziente deve fare una sessione di sport è bene che nel pranzo precedente o dopo l’esercizio si assicuri si di mangiare carboidrati come pane, pasta o cereali.
Il paziente dovrebbe portare con sé sempre un carboidrato ad azione rapida e/o zollette di zucchero, succhi di frutta o dolci, nel caso in cui il livello di zucchero nel sangue si abbassi. I dolcificanti artificiali non aiutano.
Potrebbe anche essere necessario mangiare un carboidrato amidaceo, come un panino o un biscotto, per mantenere la glicemia più a lungo.
Assicuratevi che i vostri amici e familiari siano a conoscenza del vostro diabete e dei sintomi dei bassi livelli di zucchero nel sangue, in modo che possano riconoscere i sintomi di una crisi.
Effetti collaterali gravi
Gli effetti collaterali gravi sono rari e si verificano in meno di 1 persona su 10.000.
Chiamate il vostro medico o contattate il pronto soccorso se:
- si avverte una sensazione generale di malessere con forte stanchezza, respirazione accelerata, freddo e battito cardiaco rallentato, difficoltà di respirazione.
- La sclera (il bianco degli occhi) assume un colore giallo o la pelle diventa gialla, anche se questo fenomeno può essere meno evidente sulla pelle scura o nera – queste manifestazioni possono indicare seri problemi al fegato.
- Stanchezza estrema
- eruzioni cutanee,
- brividi o senso di freddo,
- dolore al petto,
- intensi dolori muscolari,
- arrossamento della pelle,
- vertigini,
- malessere intenso.
Gli studi di riferimento sono “metformina e potenziali indicazioni” e “metformina e conoscenze attuali”
Interazioni della metformina con altri farmaci
Le interazioni farmacologiche possono modificare il funzionamento dei farmaci o aumentare il rischio di effetti collaterali gravi. Questo documento non contiene tutte le possibili interazioni farmacologiche. Il paziente che assume la metformina deve stilare un elenco di tutti i prodotti che utilizza (compresi i farmaci con o senza prescrizione e i prodotti erboristici) e condividerlo con il proprio medico curante.
Il paziente non deve iniziare, interrompere o modificare il dosaggio di alcun farmaco senza l’approvazione del medico.
I farmaci beta-bloccanti (come metoprololo, propranololo, colliri per il glaucoma come il timololo) possono celare effetti avversi come il battito cardiaco accelerato che si avverte di solito quando la glicemia si abbassa troppo (ipoglicemia). Altri sintomi della glicemia bassa, come vertigini, fame o sudorazione, non sono influenzati da questi farmaci.
Molti farmaci possono influenzare la glicemia, rendendola più difficile da controllare. Prima di iniziare, interrompere o cambiare un farmaco, parlate con il vostro medico. Controllare regolarmente la glicemia come indicato e comunicarne i risultati al medico. Informare subito il medico in caso di sintomi di glicemia alta o bassa (vedere anche la sezione Effetti collaterali). Il medico potrebbe dover modificare i farmaci per il diabete, il programma di esercizio fisico o la dieta.
Prima di assumere questo farmaco, informare il medico o il farmacista se si è allergici alla metformina o se si soffre di altre allergie. Questo prodotto può contenere ingredienti inattivi che possono causare reazioni allergiche o altri problemi.
Prima di usare questo farmaco, il paziente deve informare il proprio medico della sua storia clinica, della eventuale presenza di problemi respiratori (come malattie polmonari ostruttive, asma grave), di problemi legati al sangue (come anemia, carenza di vitamina B12), malattie renali, malattie epatiche.
Potrebbero verificarsi offuscamento della vista, vertigini o sonnolenza a causa di una glicemia estremamente bassa o alta. Il paziente non deve guidare, usare macchinari e non svolgere attività che richiedano attenzione o una visione chiara finché non si è certi di poterle svolgere in sicurezza.
Limitare l’alcol durante l’assunzione di metformina perché può aumentare il rischio di acidosi lattica e di abbassamento della glicemia.
Febbre alta, l’assunzione di diuretici sudorazione eccessiva, diarrea o vomito possono causare disidratazione e aumentare il rischio di acidosi lattica. Interrompere l’assunzione di metformina e informare immediatamente il medico in caso di diarrea o vomito prolungati. Assicurarsi di bere abbastanza liquidi per prevenire la disidratazione, a meno che il medico non indichi diversamente.
Può essere più difficile controllare la glicemia quando il corpo è stressato (ad esempio a causa di febbre, infezioni, lesioni o interventi chirurgici). Consultare il medico perché l’aumento dello stress può richiedere una modifica del piano di trattamento, dei farmaci o dei test glicemici.
Gli anziani possono essere maggiormente esposti al rischio di effetti collaterali quali abbassamento della glicemia o acidosi lattica.
La metformina può causare cambiamenti nel ciclo mestruale (favorire l’ovulazione) e aumentare il rischio di gravidanza. Consultare il proprio medico per l’uso di un anticoncezionale affidabile durante l’uso di metformina.
Metformina in gravidanza
Durante la gravidanza, la metformina deve essere usata solo in caso di evidente necessità. Il paziente deve discutere i rischi e i benefici dell’assunzione di metformina con il proprio medico curante. Il medico potrebbe consigliare di usare l’insulina al posto di questo prodotto durante la gravidanza. Seguire attentamente le istruzioni del medico.
Metformina e allattamento: anche in questo caso la madre può assumere la metformina durante l’allattamento sono dopo aver valutato le condizioni del neonato. Se è sano non dovrebbero esserci impedimenti.
La metformina passa nel latte materno in quantità minime e non è stata collegata a effetti collaterali nei bambini allattati al seno.
Tuttavia è bene avvisare subito il medico se il neonato:
- non si nutre bene come al solito,
- sembra insolitamente assonnato o sonnolento,
- è insolitamente irrequieto o irritabile,
- appare più pallido o più sudato del solito,
- sembra più affamato del solito,
- aumenta la minzione,
- sta causando altre preoccupazioni.
Metformina e fertilità
Non ci sono prove che indichino che l’assunzione di metformina riduca la fertilità nell’uomo o nella donna.
La metformina viene talvolta prescritta per cercare di migliorare l’ovulazione e la fertilità in caso di sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).
Un peso corporeo sano è importante sia per la fertilità che per la gravidanza. Il medico può suggerire di perdere peso in primo luogo se si soffre di PCOS. In questo modo è possibile migliorare l’ovulazione.
Precauzioni alimentari quando si assume metformina
Mentre la metformina non interagisce con molti alimenti specifici, l’alcol e alcuni nutrienti possono rendere meno efficace il trattamento del diabete.
Alcool: La metformina interagisce con l’alcol, quindi è bene evitare l’assunzione regolare di alcol quando si assume questo farmaco. Anche se l’assunzione moderata e poco frequente di alcolici non comporta problemi, a meno che non si abbiano problemi ai reni o al fegato, è bene informare prima il proprio medico.
Carboidrati semplici e raffinati: La metformina aiuta l’organismo a ridurre gli zuccheri nel sangue, ma non funziona efficacemente se si mangiano molti alimenti che fanno impennare i livelli di glucosio nel sangue. I carboidrati raffinati o lavorati hanno poche fibre e possono aumentare rapidamente i livelli di zucchero nel sangue. Lo stesso vale per gli alimenti ad alto contenuto di zuccheri. Per quanto possibile, evitate il pane bianco, il riso bianco, la pasta bianca, le caramelle, le bibite, i dolci e gli snack come le patatine o i cracker. Mangiare alimenti che possono far impennare gli zuccheri nel sangue non significa necessariamente che la metformina non funzioni, ma aumenta il carico che deve contrastare. (Nel caso di un’attività sportiva intensa è necessario consultare il medico per una dieta adeguata).
Grassi saturi: Il diabete è una condizione cronica che aumenta il rischio di disturbi infiammatori come le malattie cardiovascolari. I grassi saturi possono aumentare l’infiammazione nell’organismo e rendere più difficile la perdita di peso o la gestione del diabete. Possono inoltre contribuire allo squilibrio dei lipidi. La carne rossa e i latticini (latte, burro, formaggio, ecc.) sono fonti comuni di grassi saturi. Non è necessario evitare tutti i latticini, ma è bene concentrarsi sulle opzioni a basso contenuto di grassi. I cibi grassi possono anche mantenere il glucosio elevato per lunghi periodi di tempo.
Grassi trans: Molti prodotti da forno acquistati in negozio o i fast food dei ristoranti contengono grassi trans. Questi sono infiammatori e possono aumentare il rischio di malattie cardiache.
Troppo sodio: Il diabete può aumentare il rischio di ipertensione e di problemi cardiaci. La maggior parte degli italiani consuma una quantità eccessiva di sale, che può anche aumentare il rischio di pressione alta. Puntate a 2.300 mg di sodio al giorno o meno.
Alimenti che si dovrebbero assumere durante l’assunzione di metformina
Oltre all’assunzione di metformina, alcuni alimenti possono contribuire al controllo della glicemia.
Carboidrati complessi: I cereali non raffinati come il riso integrale, l’avena integrale, il pane integrale e la quinoa contengono fibre. Le fibre rallentano la velocità con cui l’organismo converte i carboidrati in glucosio, determinando una maggiore stabilità dei livelli di glucosio nel sangue. Contribuisce inoltre a promuovere livelli sani di insulina e glucosio, favorisce la salute dell’intestino e può aiutare a perdere peso.
Grassi sani: Una dieta a basso contenuto di grassi è importante e anche il tipo di grassi è importante. Il pesce, le noci, l’avocado e l’olio d’oliva contengono tutti grassi insaturi, che aiutano a combattere l’infiammazione e a proteggere la salute del cuore. Durante l’assunzione di metformina è consigliabile consumare grassi sani.
Fibre: molti italiani non assumono abbastanza fibre. Questo nutriente favorisce un tratto digestivo sano, buoni livelli di zucchero nel sangue e la perdita di peso. Puntate ad un consumo di 25-30 grammi di fibre al giorno provenienti da cereali integrali, frutta e verdura. Se non si riesce a mangiare abbastanza fibre, il paziente può anche provare un integratore di fibre, ma deve consultare prima il proprio medico di fiducia. L’assunzione di integratori di fibre contemporaneamente alla metformina potrebbero modificare il modo in cui l’organismo assorbe il farmaco.
Proteine magre: Il tacchino, il pollo, il pesce e il tofu sono fonti di proteine magre, che possono aiutare a controllare la glicemia e a ridurre l’assunzione di grassi saturi.
Verdure: la regola è di riempire metà del piatto a ogni pasto con verdure non amidacee come broccoli, cavoli, asparagi, verdure a foglia verde e cavolfiori.
Frutta a basso contenuto di carboidrati: Anche se tutti i frutti contengono sostanze nutritive benefiche, il consumo di frutta a basso contenuto di carboidrati è migliore per l’equilibrio del glucosio. Per esempio, i frutti di bosco sono a basso contenuto di carboidrati e contengono molte fibre.
La Metformina è quindi un farmaco molto importante per la cura del diabete, ma usare Metformina per dimagrire è una procedura estremamente sbagliata che può causare effetti collaterali anche fatali.
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Si ricorda che in nessun caso, visto la natura del servizio, il servizio può essere inteso come sostitutivo di una visita medica e del parere del proprio curante/specialista. Si ricorda che in caso di disturbi/malattia/sintomi gravi è necessario ed indispensabile ricorrere all’intervento medico nel più breve tempo possibile utilizzando, anche, la numerazione nazionale telefonica di emergenza oppure recandosi direttamente in PS. I tempi di risposta (via email) dipendono dal nr. di domande ricevute.
Buongiorno Dottore, la metformina per dimagrire che, stando all’articolo, è ricavata da una pianta, non esiste in forma di integratore alimentare? Cioè: esiste un integratore, non farmaco quindi, che ne replica gli effetti sui livelli di glucosio nel sangue ma senza i pericolosi effetti collaterali ai quali si andrebbe incontro assumendo metformnina?