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Endometriosi: quali sono i sintomi e come si cura
Secondo le indagini più recenti 2 donne su 10 soffrono di endometriosi. Ma fra i 29 e i 39 anni 1 su 2 sopporta questa patologia dell’apparato genitale femminile.
Cos’è l’endometriosi?
E’ una crescita anomala dell’endometrio (tessuto che ricopre l’utero) in sedi diverse del corpo. Come: vagina, vescica, ovaie e talvolta retto ma anche in sedi lontane dall’addome. Provoca dolore pelvico acuto, flussi molto abbondanti, dolore durante i rapporti sessuali.
E’ una patologia seria e invalidante.
Che cosa accade?
Accade che durante la mestruazione anche l’endometrio che si trova “fuori sede” (dove abbiamo detto) si sfalda e libera sangue. Questo provoca una tremenda infiammazione e un dolore profondo, fortissimo e diffuso.
La presenza di endometrio fuori sede può essere provocata da un flusso “retrogrado”. Quando il sangue mestruale anziché uscire solo dalla vagina, risale lungo le tube verso il peritoneo, spargendosi in altre sedi. Oppure – la seconda ipotesi – alcune cellule “totipotenti” si modificano e diventano tessuto endometriale. Questo spiegherebbe la presenza di endometrio in sedi “lontane” dall’addome, per esempio nel polmone.
Prima di arrivare alla diagnosi per molte donne che soffrono di endometriosi passano purtroppo molti anni.
Spesso trascorsi fra visite specialistiche, tentativi terapeutici e indagini diagnostiche.
Tra i vari esami consigliati ci sono, in ordine di importanza per sensibilità e precisione diagnostica:
- visite ginecologiche,
- esplorazioni rettali,
- diagnostica per immagini quale la risonanza magnetica,
- ecografie pelviche transvaginali,
- esami del sangue specifici.
L’endometriosi può essere causa di infertilità.
Una donna su tre che soffre di endometriosi è infatti sterile. Sterilità che può arrivare dalla lesione delle tube, dall’esaurimento ovarico o dall’astensione dei rapporti sessuali a causa del dolore cronico.
Quali sono i sintomi dell’endometriosi?
Oltre al dolore di cui si è detto – che aumenta all’avvicinarsi del flusso mestruale ma che compare anche durante la fase ovulatoria quindi fra il decimo e il sedicesimo giorno di un ciclo di 28 giorni – c’è anche:
- stanchezza cronica,
- dolore pelvico costante, anche quando si urina
- allergie e intolleranze alimentari
- sintomi gastrointestinali: gonfiore addominale e stipsi.
Il 40 % delle donne che soffrono di endometriosi ha un’allergia al polline contro il 18 % della popolazione generale.
E’ quindi molto importante raccogliere i sintomi, non abituarsi a sopportare il dolore e parlarne con il proprio medico che deve prescrivere gli esami necessari e la terapia che sarà farmacologica o chirurgica.
Quali sono le cause dell’endometriosi?
Secondo alcuni studi l’esposizione a inquinanti ambientali come policlorobifenili (PCB) e diossine, di cui in passato se ne è fatto largo uso, che sono ancora presenti nell’ambiente e giungono a noi attraverso gli alimenti potrebbero essere una causa.
In due modi possibili:
- poiché questi agenti inquinanti interferiscono con l’attività endocrina (dato che i PCB svolgono un’attività simile a quella degli estrogeni)
- perché alterando le cellule natural killer del sangue periferico viene facilitata la sopravvivenza del tessuto endometriale al di fuori della sua sede naturale e quindi l’insorgere della malattia.
L’endometriosi sembra avere anche carattere ereditario: una donna, con una mamma che ha sofferto di endometriosi ha 6 volte più possibilità di sviluppare la malattia rispetto alla popolazione generale.
Ripetiamo ancora una volta che un dolore cronico è un sintomo da non trascurare ed è necessario rivolgersi a medici competenti per diagnosticare la malattia allo stadio iniziale.
Quali sono ad oggi le cure per l’endometriosi?
Le linee guida mondiali danno una risposta chiara: ormoni.
O con una pillola assunta senza pause così da togliere le mestruazioni o con il dienogest: l’unico farmaco approvato per curare questa malattia così invalidante.
Si ricorre anche alla terapia chirurgica quando ci sono grosse cisti endometriosiche, oppure in laparoscopia per l’asportazione dell’endometrio senza intaccare l’apparato riproduttivo della paziente. Intervento che può essere ripetuto anche nel tempo.
L’endometriosi è sensibile a uno stato infiammatorio causato dall’eccesiva presenza di estrogeni.
Per questo motivo è importante che la paziente segua un’alimentazione e uno stile di vita che riduca l’infiammazione.
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