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Il PSA e altri marcatori
Il PSA, glicoproteina deputata all’eutrofismo del liquido spermatico, è prodotta dalla ghiandola prostatica. In presenza di una ghiandola prostatica sana, piccolissime quantità di PSA passano nel circolo ematico. Il PSA non è specifico di malattia prostatica. Cioè può aumentare per un Tumore (Pca), ma anche per una IPB e per una prostatite. L’entusiasmo che aveva accompagnato, all’inizio degli anni ’90, l’introduzione della misurazione del PSA ematico, si è stemperato negli ultimi anni. Infatti la ricerca di un valore di cut off di PSA per effettuare una biopsia prostatica non ha dato una risposta univoca.
L’indicazione di un cut off a 4 ng/ml, tradizionalmente seguita dall’inizio degli anni ’90 e proposta dal gruppo di Catalona, ha posto subito il problema dell’elevato numero di biopsie inutili che venivano effettuate (soprattutto in presenza di una Ecografia TR e di una esplorazione rettale (ER) negative, come spesso succede). E questo particolarmente nelle prostate voluminose, nelle quali il valore di PSA elevato era dovuto all’adenoma prostatico. Inoltre fu osservato che un considerevole numero di Pca sfuggivano all’identificazione. E il cut off fu abbassato a 2.5 ng/ml dallo stesso gruppo qualche anno più tardi (in qs modo si recuperava circa il 22% dei Pca).
La domanda cui si cercò di rispondere era: quanti Pca sfuggono con un cut off di 4 ng/ml (oppure di 2.5 ng/ml)?
Ci sono degli Studi in proposito, che hanno previsto di biopsiare soggetti con PSA < 4ng/ml, con risultati abbastanza sorprendenti. Infatti la percentuale di Pca in soggetti con PSA < 4 ng/ml arriva fino al 17% a seconda dei vari Studi. Vi è anche un non trascurabile numero di uomini con PSA < 2,5 ng/ml che presentano un Pca!!!
Questi studi hanno dimostrato che non esiste un cut off di PSA in cui la sensibilità e la specificità raggiungano un ragionevole equilibrio….. Abbassando progressivamente il cut off la sensibilità migliora. Ma si riduce spaventosamente la specificità (cioè aumentano i Falsi positivi). Ricordo che con un cut-off di 4 ng/ml per eseguire una biopsia prostatica, circa il 70 % presenta una biopsia negativa! Il PSA quindi non è un Test soddisfacente per la diagnosi precoce di Pca.
Invece è un Test utilissimo per monitorare i pazienti dopo Prostatectomia Radicale o Rx-Terapia, quindi per evidenziare una eventuale ripresa di malattia.
Oppure è utile, in quanto permette di evidenziare i soggetti che hanno una probabilità aumentata di sviluppare un Pca nei 20-30 anni successivi (si è visto cioè che i pazienti che hanno un valore maggiore della media del PSA ad una prima determinazione – media che è al di sotto di 1 ng/ml entro i 60 anni – hanno una probabilità elevata di sviluppare un Pca, tanto maggiore, quanto maggiore è il valore di PSA).
Esempio:
- un soggetto che ha un PSA >10 ng/ml ha un rischio aumentato di 57 volte di sviluppare un Pca
- rispetto ad un soggetto che ha un PSA <1 e di 16 volte di morire per un Pca!
Viene anche suggerito di non sottoporre a PSA soggetti di età >75 anni, che abbiano un PSA< 3 ng/ml!
Anche prostate piccole, con PSA elevato rappresentano una situazione a rischio… E’ ovvio che associando l’ER al test la performance aumenta.
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