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Vaccino anti-HPV: perchè è importante
Donne e prevenzione del tumore della cervice uterina: vaccino anti-HPV per il papilloma virus
Il papilloma virus è responsabile di oltre il 99% dei tumori della cervice uterina registrati ogni anno. Essi ammontano a oltre tremila casi all’anno. Fondamentale è lo screening tramite Pap-test. Ed esiste anche un altro modo per difendersi dal papilloma virus prevenendo la comparsa di tumori da esso causati: il vaccino anti-HPV.
Tipi di vaccino anti-HPV
Ad oggi, in Italia esistono due diversi vaccini – uno bivalente e uno quadrivalente – gratuiti per ragazze entro i 12 anni di età.
- Il vaccino bivalente protegge esclusivamente dai ceppi 16 e 18 dell’HPV. Si tratta dei ceppi responsabili di oltre due terzi dei tumori della cervice uterina.
- Il vaccino quadrivalente risulta efficace sia sui ceppi del vaccino bivalente che su quelli numero 6 e 11. Questi ultimi sono responsabili dello sviluppo di condilomi genitali.
Efficacia
Vari studi clinici hanno riportato un’efficacia di entrambi i vaccini sopra il 90% per quanto riguarda la protezione dai suddetti ceppi. Resta invece ancora da stabilire la durata di tale effetto. Le osservazioni iniziate nel 2008, riportano entrambi i vaccini come efficaci fino ad oggi. Ma bisognerà vedere in futuro se l’effetto diminuirà e saranno necessarie eventuali dosi di richiamo.
Effetti collaterali
Il vaccino anti-HPV sfrutta le cosiddette particelle virus-simili. Si tratta di porzioni dell’involucro esterno del virus, totalmente sprovviste del corredo genetico proprio del microrganismo patogeno, e perciò incapaci di infettare il corpo. Studi condotti somministrando il vaccino a migliaia di donne hanno concluso che non esistono rischi considerevoli associati ad esso. Esiste però la possibilità di sviluppare alcuni sintomi o segni nei giorni immediatamente successivi alla somministrazione del vaccino:
- febbre
- arrossamento e gonfiore nella zona dell’iniezione
- mal di testa
- disturbi intestinali
- nausea
- indolenzimento muscolare.
Dopo la diffusione del vaccino in oltre 100 Paesi del mondo, sono nati studi che investigavano la possibilità che il vaccino anti-HPV aumentasse il rischio di sviluppare patologie autoimmuni (come la sclerosi multipla). Ad oggi, nessuno studio è riuscito però a dimostrare l’esistenza di una qualsivoglia correlazione.
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