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Tenesmo: definizione
Con il termine tenesmo si indica uno spasmo rettale doloroso, insieme alla sensazione di dover espellere le feci. Il disturbo si presenta solitamente la notte e svanisce dopo alcuni minuti. Il tutto, può essere associato ad uno sforzo maggiore per riuscire a defecare.
Cause
Il tenesmo può essere espressione di una malattia infiammatoria cronica a carico dell’intestino, come:
- il morbo di Crohn
- o la colite ulcerosa.
Tali patologie sono caratterizzate dalla presenza di ulcere intestinali, le quali a lungo andare portano allo sviluppo di cicatrici sulle pareti dell’apparato digerente. Queste cicatrici alterano l’anatomia degli organi. Nella fattispecie, dell’intestino, rendendo il transito delle feci più difficoltoso e provocando così il disturbo descritto.
Tra le cause di tenesmo possiamo annoverarne anche altre meno frequenti:
- stitichezza prolungata
- assenza di movimenti intestinali
- tumore del colon
- infezioni del colon
- ascessi nelle regione anale.
Trattamento
Le strategie terapeutiche sono molteplici. Nella maggioranza dei casi, sono sufficienti dei rimedi domestici per risolvere tale disturbo. Se il tenesmo è causato da una malattia infiammatoria cronica intestinale o da alterazioni nella motilità del tratto digerente, una modifica nello stile di vita e nell’alimentazione risulta spesso risolutiva. Una dieta ricca di fibre (almeno 20 grammi al giorno) e un consumo adeguato di acqua sono fondamentali per ammorbidire le feci e facilitarne quindi il passaggio indolore all’interno dell’intestino. Inoltre, la motilità intestinale è favorita da uno stile di vita attivo, caratterizzato da un periodico esercizio fisico.
In caso l’approccio domestico al trattamento non dovesse funzionare, il medico può decidere di cercare di eliminare le cause soggiacenti al tenesmo. In presenza di una malattia infiammatoria cronica intestinale, la scelta ricade solitamente sulla prescrizione di farmaci antinfiammatori ed eventualmente persino antibiotici.
Nel caso in cui il tenesmo sia dovuto alla stitichezza o alla diarrea, il medico provvede a somministrare una terapia nel tentativo di rispettivamente ammorbidire o compattare le feci all’interno dell’intestino.
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