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Incontinenza fecale: definizione
Si definisce incontinenza fecale la perdita della capacità di controllare l’espulsione delle feci, risultando dunque in una defecazione involontaria. La gravità della patologia determina la quantità di feci che vengono espulse senza controllo.
Cause
Il controllo della defecazione dipende da un’efficace interazione del sistema nervoso con la muscolatura. Le cause che possono compromettere il processo fisiologico di espulsione delle feci sono molteplici.
- Stitichezza cronica: può favorire la formazione all’interno del retto di un grumo fecale, la cui massa indebolisce i muscoli sfinterici.
- Diarrea: lo stimolo alla defecazione può essere improvviso e non controllabile.
- Emorroidi: possono impedire una chiusura completa dell’ano, lasciando spazio per la fuoriuscita di feci.
- Lesione muscolare: interventi chirurgici o traumi possono indebolire la muscolatura sfinterica.
- Lesione nervosa: danni nervosi in seguito a traumi o patologie sistemiche, inibiscono la capacità di attivare la muscolatura necessaria al controllo della defecazione.
- Debolezza del pavimento pelvico: solitamente in seguito al danneggiamento delle strutture muscolo legamentose, particolarmente frequente durante il parto.
Diagnosi
La diagnosi di incontinenza fecale passa obbligatoriamente per la raccolta dei dati anamnestici, oltre che per un’ispezione rettale. Il medico può inoltre ritenere necessario sottoporre il paziente ad ulteriori esami strumentali per indagare nel dettaglio le cause all’origine del disturbo: coltura delle feci, esame del sangue, ecografia ed elettromiografia sono i test più utilizzati.
Trattamento
Il trattamento per l’incontinenza fecale è dipendente dalle cause responsabili della disfunzione, risulta quindi fondamentale affidarsi alle competenze di un medico proctologo. A seconda della propria situazione specifica, la soluzione potrebbe passare per una o più tra le seguenti strategie terapeutiche.
- Dieta: eliminazione dei cibi responsabili di feci dure o morbide, per contrastare rispettivamente stipsi o diarrea.
- Farmaci: una terapia per rendere le feci più solide può aiutare in casi di diarrea.
- Training intestinale: una routine di stimolazione dell’intestino.
- Esercizi di Kegel: per il rinforzo del pavimento pelvico.
- Biofeedback: riabilitazione che prende in considerazione sia l’aspetto fisico che cognitivo.
Nel caso in cui queste terapie non fossero adatte o efficaci, la scelta ricade sull’intervento chirurgico. Uno sfintere compromesso può essere ricostruito o sostituito artificialmente. Nei casi più gravi la scelta migliore è invece effettuare una colostomia.
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