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Il carcinoma alla prostata viene solitamente classificato in base al grado di aggressività:
- più alto è il grado di Gleason, maggiore è il rischio che la patologia progredisca.
Tale classificazione è molto importante per identificare la terapia più adatta al paziente.
Vediamo come un caso clinico di carcinoma alla prostata Gleason ad alto rischio è stato trattato dal nostro Urologo online.
Quadro clinico
DC uomo di 68 anni giunge alla nostra osservazione per un PSA di 11 ng/ml (all’inizio del 2014). L’esplorazione rettale mostra un aumento di consistenza della ghiandola prostatica, da un lato, suggestivo per carcinoma. L’anamnesi è sostanzialmente negativa, è in lieve sovrappeso. Si presenta sostanzialmente asintomatico, a parte una modesta nicturia ed un flusso lievemente ridotto.
Diagnosi: carcinoma alla prostata
A questo punto (nonostante un’Ecografia prostatica trans-rettale sostanzialmente negativa) si decide di eseguire biopsia prostatica eco-guidata con 12 prelievi a random. Il risultato è quello di Carcinoma prostatico Gleason ad alto rischio (Gleason 4 + 4), in più prelievi.
Opzioni terapeutiche e scelta del paziente
Al paziente vengono spiegate le due opzioni terapeutiche:
- la Chirurgia radicale
- e la Radioterapia.
Gli vengono spiegati gli effetti collaterali dei 2 interventi, con:
- rischio di incontinenza maggiore nella Chirurgia,
- un deficit erettile sostanzialmente presente con entrambi i trattamenti (l’intervento chirurgico nerve-sparing, cioè eseguendo un tentativo di risparmio dei nervi dell’erezione è controindicato in questo caso, trattandosi di tumore ad alto rischio)
- mentre la radioterapia presenta una maggiore incidenza di sintomi irritativi vescicali e di irritazione del retto.
Gli viene anche detto che i risultati a distanza, in questo caso, possono considerarsi simili e comunque buoni.
Egli sceglie la Radioterapia (28 sedute, 70 Gy, ad intensità modulata).
Viene aggiunta una terapia adiuvante con Analoghi LH – RH (cioè una castrazione chimica) per 2 anni, che finisce poche settimane orsono.
Controllo e trattamento della nicturia
A distanza di 2 anni:
- il PSA è 0.04
- la continenza è buona
- è presente un deficit erettile che il paziente sta cercando di trattare con Tadalafil
- ed è presente una fastidiosa nicturia.
Per quest’ultimo problema gli viene consigliato un trattamento assumendo a giorni alterni, prima di dormire:
- Ibuprofene
- e un prodotto a base di Curcumina ad alto assorbimento + Bromelina (NOflox, della ditta Docet Italia).
Dopo 30 giorni di tale trattamento la nicturia tende a ridursi. Il paziente continua tale terapia, con l’intento di ridurre i dosaggi in futuro, se le condizioni lo permetteranno.
In merito a prevenzione, diagnosi e cura del carcinoma alla prostata, puoi consultare il nostro Urologo online in forma privata e gratuita.
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