- Calcificazioni prostata: cosa sono, cause, sintomi e come si tolgono - 01/07/2023
- Integratori per disfunzione erettile - 07/03/2023
- Farmaci per la disfunzione erettile - 06/03/2023
Quando si parla di “prostatite acuta“, ci si riferisce ad una infiammazione della prostata di origine batterica.
Sintomi della prostatite acuta
I soggetti affetti da prostatite acuta riferiscono:
- brividi,
- febbre,
- dolore alla schiena e nell’area genitale,
- frequenza ed urgenza urinaria spesso durante la notte,
- bruciore e fastidio durante la minzione,
- dolenzia diffusa ed una infezione del tratto urinario, evidenziata, a seguito di analisi di laboratorio, dalla presenza di leucociti e batteri nelle urine.
Possono essere presenti secrezioni dal pene.
Un’evenienza relativamente comune è rappresentata dalla ritenzione acuta d’urina, dovuta al fatto che l’infiammazione determina un restringimento dell’uretra prostatica. Il Paziente cerca di urinare ma non ci riesce, e ha forti dolori alla parte bassa dell’addome. In questo caso bisogna mettere un catetere trans-uretrale, oppure effettuare una cistocentesi sovra-pubica.
Diagnosi
La diagnosi si basa sulla raccolta dei dati anamnestici, degli esami clinici e strumentali. In corso d’anamnesi, talvolta si rilevano rapporti sessuali a rischio (nuovo partner, rapporti anali non protetti ecc.). Ma in genere NON si considera la prostatite acuta una malattia sessualmente trasmessa.
Gli esami di laboratorio evidenziano la presenza di agenti microbici nei campioni biologici raccolti. I batteri più comuni sono:
Terapia
Tali infezioni possono rappresentare una minaccia per alcuni pazienti e può essere necessaria l’ospedalizzazione con la somministrazione di antibiotici per via endovenosa.
Un emocromo può rivelare un incremento dei leucociti nel sangue. La prostatite acuta porta assai raramente ad una setticemia, ma ciò può avvenire in pazienti immunodepressi. In caso di febbre alta e malessere generalizzato è indicata una coltura ematica, che è spesso positiva.
Gli antibiotici rappresentano il trattamento di prima linea nella prostatite acuta.
- Le penicilline ad ampio spettro e le cefalosporine di III generazione rappresentano generalmente la prima scelta terapeutica empirica,
- che può essere modificata, dopo un miglioramento iniziale, con fluorochinoloni per un tempo compreso tra due e tre settimane.
Alcuni antibiotici presentano uno scarso indice di penetrazione nella capsula prostatica, altri penetrano bene. Ma occorre sempre avere un antibiogramma specifico.
Utili sono anche farmaci anti-infiammatori tipo FANS.
Come si è detto, pazienti gravemente ammalati possono necessitare dell’ospedalizzazione. Mentre di norma i pazienti in condizione di salute accettabile possono essere curati restando a casa. A tale scopo si utilizzano analgesici ed occorre aver cura di mantenere una buona idratazione.
Prevenzione
Successivamente, sarà utile seguire un regime dietetico e comportamentale che aiuti a prevenire le recidive. In primis, fitoterapia a base di Serenoa e altri estratti di piante fra i quali il Pygeum, l’Ortica e la Quercetina.
In merito alla prostatite acuta, puoi:
- consultare gratuitamente il nostro Urologo online
- o effettuare una visita a prezzi calmierati presso lo studio del nostro Urologo Milano.