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Laparoscopia pelvica: definizione
La laparoscopia pelvica è una tecnica diagnostica minimamente invasiva. Tramite la stessa si possono osservare direttamente gli organi d’interesse grazie a una telecamera posta all’estremità della sonda. Per eseguire una laparoscopia pelvica viene praticata una piccola incisione nella parete addominale, al fine di osservare i vari organi riproduttivi interni.
Prescrizione
La laparoscopia pelvica è solitamente utilizzata quando l’indagine diagnostica con altre tecniche (TAC, risonanza, ecografia…) non fornisce una risposta inequivocabile. Tale esame viene prescritto soprattutto in casi di:
- dolore pelvico
- anomalia tissutale (cisti, fibroma, tumore)
- endometriosi
- sospetta gravidanza extrauterina.
Funzionamento
Se si stanno assumendo farmaci o c’è la possibilità di una gravidanza, è fondamentale informare il medico, prima dell’esame, perché vengano prese le necessarie precauzioni. La laparoscopia pelvica deve inoltre essere eseguita completamente a digiuno sia liquido che solido da almeno 8 ore.
L’esame è svolto solitamente in anestesia generale, per evitare che il paziente senta dolore.
- Viene praticato un taglio in prossimità dell’ombelico per inserire la sonda,
- e c’è la possibilità che si decida di effettuare una biopsia prelevando un campione di tessuto.
Al termine della procedura, i tagli vengono chiusi con una sutura o tramite cerotti. Il paziente è monitorato finché gli effetti dell’anestesia totale non siano spariti.
È possibile che nei giorni seguenti si percepisca fastidio o dolore diffuso nella zona addominale o toracica, tutto dovrebbe rientrare nella norma entro un paio di settimane al massimo.
Patologie diagnosticabili
In caso sia stata effettuata una biopsia, è necessario attendere qualche giorno prima di ottenere il referto dell’esame. Tra le condizioni cliniche più frequentemente diagnosticate tramite laparoscopia pelvica ci sono:
- fibromi uterini
- ernie
- endometriosi
- cisti
- aderenze o cicatrici chirurgiche
- tumori
- malattia infiammatoria pelvica.
Laparoscopia come intervento chirurgico
È possibile, laddove le circostanze lo richiedano, che il medico utilizzi la laparoscopia pelvica con gli scopi seguenti:
- eliminare tessuto cicatriziale
- riparare danni ad ovaie, utero o tube di Falloppio
- eseguire un’appendicectomia
- rimuovere l’utero (isterectomia)
- asportare linfonodi con cellule tumorali
- rimuovere l’embrione, in caso di gravidanza extrauterina.
Essendo la laparoscopia pelvica una procedura chirurgica, seppur poco invasiva, le complicanze più probabili sono infezione e sanguinamento. È fondamentale rivolgersi al medico per qualunque altra anomalia si presenti nelle settimane seguenti all’intervento.
Se hai dubbi in merito alla laparoscopia pelvica, rivolgiti al nostro Ginecologo online in forma privata e gratuita.
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