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Il carcinoma prostatico è il tumore maligno più diffuso tra la popolazione maschile in Europa. Varie sono le possibili cause ipotizzate per l’insorgenza del tumore alla prostata. Quel che sembra assodato è che una dieta sana, ricca di verdure e povera di grassi svolge un ruolo protettivo. Lo screening è utile ad una diagnosi precoce, con prognosi tendenzialmente più favorevole per il paziente. Abbiamo già esposto un caso clinico di carcinoma alla prostata ad alto rischio trattato con successo dal nostro Urologo Milano. Abbiamo anche parlato della sorveglianza attiva, opzione consigliata in alcuni specifici casi. Vediamo ora il caso clinico di un carcinoma prostatico diagnosticato pur in presenza di sintomi modesti, grazie alla Risonanza Magnetica Nucleare.
Quadro clinico
PA anni 77. Anamnesi negativa per patologie di rilievo. Viene alla nostra osservazione per un PSA lievemente aumentato (valore totale 5,9 ng/ml). Presenta scarsi disturbi minzionali. All’esplorazione rettale è presente una prostata adenomatosa, senza noduli sospetti. L’Ecografia dell’Apparato urinario è sostanzialmente negativa, se si esclude una prostata ingrossata di medio sviluppo. Il paziente non sa riferire circa precedenti valori di PSA.
Risonanza Magnetica Nucleare della prostata
Il paziente ci dice che il Medico di Famiglia pensava ad eseguire una biopsia prostatica. Questa cosa a prima vista ci sembra eccessiva, data l’età. Tuttavia, per cautela, prescriviamo una Risonanza Magnetica Nucleare della prostata, multiparametrica (con contrasto e a diffusione). Come si sa, questa indagine pare molto promettente, per il basso numero di falsi negativi (per lo meno per quanto riguarda i tumori prostatici significativi).
Diagnosi: carcinoma prostatico
La Risonanza mostra, sorprendentemente, un’alterazione, soprattutto in diffusione e dopo contrasto, in sede posteriore, fortemente sospetta (PI-RADS 4). Viene ovviamente posta indicazione ad eseguire una biopsia. La biopsia mostra la presenza di un Carcinoma prostatico, Gleason 3+4 e 4+3 (cioè a sdifferenziazione intermedia). Un solo prelievo mostra un Gleason 4 + 4 (cioè ad alta sdifferenziazione, cioè a malignità elevata). Purtroppo i prelievi interessati sono 9 su 14.
Opzioni terapeutiche e scelta del paziente
Vengono spiegate al paziente le opzioni terapeutiche. Essendo egli in ottime condizioni, gli viene proposto un trattamento radicale, cioè una Radioterapia o una Prostatectomia Radicale. Gli viene anche detto che:
- in base ai dati della Letteratura, al di sopra dei 70 anni, i risultati della Radioterapia sono sovrapponibili a quelli della Chirurgia
- la mortalità tumore – specifica (cioè dovuta al tumore) è inferiore al 10% a 10 anni (in una casistica che comprenda tutti i tipi di tumore prostatico)
- probabilmente la mortalità a 10 anni è superiore nei pazienti con Tumore francamente ad alto rischio
- in questo caso trattasi complessivamente di un tumore a rischio intermedio.
Il paziente sceglie senz’altro la Radioterapia, anche in base al proprio profilo psicologico.
In merito a prevenzione, diagnosi e cura del carcinoma prostatico, puoi rivolgerti al nostro Urologo Milano.
Urologo Milano