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Controversa è l’opportunità di utilizzare il dosaggio del PSA nella diagnosi del tumore alla prostata.
Utilizzo del PSA nella diagnosi del tumore alla prostata
Negli USA, a partire dalla fine ’80 / inizio ’90, ci fu un boom nella diagnosi e nel trattamento del tumore della prostata (PCA), dovuto al largo uso del PSA test. A seguito di ciò, si verificò una riduzione dei casi diagnosticati, con stabilizzazione a 160 casi su 100.000 uomini l’anno. La mortalità nei 10-15 anni successivi si ridusse, ma non di molto, e comunque in misura inferiore alle aspettative… (mortalità di 25 su 100.000 uomini l’anno).
Che cos’é il PSA
Che cosa è il PSA? E’ una proteina deputata al trofismo del liquido spermatico, che viene dosata con un esame del sangue. Essa è prodotta dalla ghiandola prostatica. Se la prostata è sana, piccolissime quantità di PSA passano in circolo (soprattutto PSA libero). Il PSA non è specifico del tumore prostatico, ma è specifico della ghiandola prostatica. Il PSA è stato considerato, in questi ultimi 20 anni, il marcatore per decidere se eseguire o meno una biopsia prostatica.
Controindicazioni all’utilizzo del PSA nella diagnosi del tumore alla prostata: falsi positivi e falsi negativi
Purtroppo ci sono molti falsi positivi e falsi negativi. La ricerca di un cut-off per effettuare una biopsia prostatica non ha dato una risposta soddisfacente. Per esempio, ad un cut-off di 4 ng/ml:
- si riscontrano molte biopsie inutili, cioè molti falsi positivi (soprattutto in IPB voluminose)
- e un considerevole numero di PCA sfuggono all’identificazione… cioè si ha un considerevole numero di Tumori prostatici con un PSA al di sotto di 4 ng/ml.
Abbassando il cut–off a 2.5 ng/ml si recupera circa il 22% dei PCA, tuttavia aumentano i falsi positivi.
Un Test ideale dovrebbe differenziare i pazienti che hanno la malattia da quelli che non ce l’hanno! Questa capacità è misurata dalla sensibilità e specificità del Test. Per il PSA non esiste un cut-off con queste caratteristiche: riducendo il cut-off aumenta la Sensibilità del Test e si riduce la Specificità e viceversa…
Come conviene procedere per la diagnosi del tumore alla prostata
Nella pratica si deve, per prima cosa, escludere che il tumore prostatico sia apprezzabile, con la esplorazione rettale.
Si deve poi tener conto anche delle dimensioni della prostata, per decidere se effettuare una biopsia. Cioè, in presenza di un PSA elevato, più è grande la prostata, più le probabilità di un tumore prostatico si riducono.
Poi dobbiamo considerare:
- la familiarità,
- l’Ecografia prostatica trans-rettale (che però ha molti falsi negativi),
- la velocità nell’aumento del PSA negli ultimi anni.
Negli ultimi tempi sta prendendo piede la Risonanza Magnetica Nucleare della prostata Multiparametrica (con contrasto e a diffusione). La RMN Multiparametrica ha una maggiore accuratezza diagnostica, per quanto riguarda la scoperta di un tumore prostatico, rispetto all’Ecografia trans-rettale. Ma di questo esame parleremo in un altro articolo.
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