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Trattamento delle cistiti acute e croniche nella donna

22/08/201611/07/2023
Diego Riva
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Diego Riva

  • Consulente uro-ginecologo presso l’Istituto Villa Aprica di Como e presso la Clinica S. Pio X  (MI)

  • Autore di 118 pubblicazioni internazionali e nazionali

  • Autore del testo internazionale: “ Childbirth Related Pelvic floor Dysfunction” edito da Springer nel 2016

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Indice argomenti:

  • Come curare la cistite
  • Sintomi della cistite
  • Cistiti acute e cistiti persistenti o recidivanti
  • Trattamento delle cistiti acute

Come curare la cistite

Il trattamento delle cistiti nella donna si differenzia a seconda che il problema sia di carattere acuto o cronico. La cistite è in genere causata da un’infezione batterica. Più raramente, essa può derivare da altri agenti esterni. Vediamo quindi quali sono i sintomi della cistite, le possibili cause ed i tipi di trattamento indicati.

Sintomi della cistite

I sintomi della cistite sono universalmente noti:

  • necessità di urinare, spesso con difficoltà a rimandare la minzione (urgenza minzionale)
  • bruciore intenso durante o al termine della minzione
  • urine torbide o addirittura ematiche
  • malessere
  • fastidio in regione sovrapubica
  • a volte, febbricola.

Cistiti acute e cistiti persistenti o recidivanti

Bisogna distinguere le forme acute da quelle persistenti o recidivanti:

  • mentre le prime possono risolversi tranquillamente con un terapia empirica di breve durata con un chemioterapico di 1° scelta,
  • invece, per quelle persistenti ( che cioè non si risolvono dopo tale terapia) o recidivanti (più di 2 episodi in 6 mesi) è necessario rivolgersi ad uno Specialista.

Cistiti causate da infezione batterica e cistiti prodotte da altri fattori

Dal punto di vista eziologico, si hanno:

  1. da una parte, le cistiti infettive batteriche e batteriurie asintomatiche (queste ultime non vano trattate a meno di gravidanza o co-morbilità elevata)
  2. e dall’altra, le cistiti non infettive, interstiziali (o meglio  “dolore pelvico cronico con sintomi urinari”) e le cistiti post-radioterapia pelvica.

Le prime originano da un’infezione batterica, mentre così non è per le seconde.

Agenti batterici che più di frequente causano la cistite

La recidiva può dipendere dallo stesso agente etiologico (non eradicato), o essere una reinfezione, cioè dipendere da un agente diverso. Gli agenti batterici più frequenti sono:  

  1. E. Coli 60-70 %
  2. Proteus 14.7 %
  3. Klebsiella 11 %
  4. altri enterococchi 5 %

Cistiti “complicate”

Le infezioni si definiscono “ complicate” se la paziente presenta fattori di co-morbilità:

  • diabete – stato defedato,
  • catetere vescicale a permanenza,
  • svuotamento vescicale incompleto.

Trattamento delle cistiti acute

Per l’episodio acuto isolato si può utilizzare:

  • Fosfomicina: 3 gr in dose singola
  • Trimetoprim (TMP): 100 – 200 mg /die x 3 gg
  • Trimetopr.+  Sulf: 160-800 1 cp /die x 3 gg
  • Nitrofurantoina: 50-100 mg x 4/die x 7 gg
  • Ciprofloxacina: 250 mg x 2/die x 3 gg
  • Norfloxacina: 400 mg x 2/die x 3 gg
  • Levofloxacina: 250 mg / die x 3 gg.

La Fosfomicina, la Nitrofurantoina  o il TMP rappresentano la terapia di elezione nelle forme isolate, non complicate. In tali casi, si sconsiglia assolutamente l’utilizzo del chinolonici di 3° generazione ( Ciprofl e simili).

Trattamento delle cistiti recidivanti

La profilassi degli episodi ricorrenti va prescritta da un medico specialista dopo gli accertamenti specifici. Può essere attuata con:

  • Fosfomicina: 3 gr ogni 10 gg
  • Trimetoprim + Sulf. ( 160-800 mg): 1 cp /die x 3 gg /sett
  • Nitrofurantoina:  50-100 mg/die x 3 gg /sett
  • Ciprofloxacina  125 -250 mg/die x 3 gg / sett
  • Norfloxacina 200 -400 mg/die x 3 gg /sett.

Questa terapia va protratta per  3 – 6 mesi. In caso di reinfezione durante tale terapia, è mandatorio:

  • eseguire l’urocoltura con antibiogramma per identificare l’agente etiologico
  • ottenere un antibiogramma e monitorare l’eventuale instaurarsi di resistenze batteriche.

Se la paziente presenta una situazione di svuotamento vescicale incompleto persistente, può essere necessario adottare:

  • un auto-cateterismo intermittente (2-3 volte al giorno)
  • o, seppur più raramente e con maggior rischio di ulteriori complicanze, un cateterismo a permanenza, per un periodo il più breve possibile.   

Altre terapie di supporto, molto utili, nelle cistiti recidivanti:

  1. acidificazione delle urine – normalizzazione della flora vaginale e intestinale – derivati del mirtillo rosso e/o probiotici
  2. estrogeni topici (ovuli o crema vaginale  x 2-3 mesi) nelle pazienti in menopausa.

Trattamento delle cistiti post-coitali

Fosfomicina 3 gr o Norfloxacina 200 mg o TMP/SMT 1 cp entro 1 ora dal rapporto (suggerire ev. posizioni sessuali non “stressanti” per la base vescicale).

Suggerimenti generali

Nelle situazioni di cistiti recidivanti bisogna evitare assolutamente terapie empiriche in dosi e periodi insufficienti, o effettuate senza controllo pre e/o post-terapia dell’urocoltura.

La presenza di ematuria persistente o il sospetto di una patologia organica deve richiedere la ricerca di anormalità cellulari (ricerca CTM nelle urine ) e/o ecografia delle vie urinarie.

L’esecuzione del tampone batteriologico uretrale può essere utile della donna con batteriuria / leucocituria persistenti (per diagnosticare un ascesso delle ghiandole uretrali).

In presenza di ristagno post-minzionale persistente sono obbligatori uno studio urodinamico completo e una valutazione uro-ginecologica (per escludere la presenza di un prolasso genitale ostruttivo).

Se hai dubbi in merito al trattamento delle cistiti acute o croniche, puoi ottenere una consulenza privata e gratuita dal nostro Ginecologo online Dott. Riva.

Consulta Ginecologo Online

 

 

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