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Donna Endometriosi

Endometriosi: cause, diagnosi e cura

19/08/201611/07/2023
Diego Riva
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Diego Riva

  • Consulente uro-ginecologo presso l’Istituto Villa Aprica di Como e presso la Clinica S. Pio X  (MI)

  • Autore di 118 pubblicazioni internazionali e nazionali

  • Autore del testo internazionale: “ Childbirth Related Pelvic floor Dysfunction” edito da Springer nel 2016

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Indice argomenti:

  • Cos’è L’Endometriosi
  • Cause dell’endometriosi
  • Sintomi
  • Diagnosi
  • Trattamento
  • Il trattamento farmacologico e la terapia chirurgica

Cos’è L’Endometriosi

La Endometriosi è una malattia molto spesso cronica. E’ caratterizzata dalla presenza del tessuto che riveste la parete interna dell’utero – chiamato appunto endometrio – in organi adiacenti:

  • ovaie e salpingi
  • intestino o vescica
  • peritoneo della pelvi.

L’endometrio posizionato su questi organi  si sfalda durante la fase del ciclo mestruale. Perciò, si formano noduli e cisti, che possono evolvere in aderenze e cicatrici.

Cause dell’endometriosi

Sono state formulate alcune ipotesi per spiegare le cause di tale fenomeno. Tra di esse, la più validata pare siano le cosiddette mestruazioni retrograde. Si tratta di un riflusso all’interno della cavità pelvica di una parte del sangue mestruale, che poi darebbe origine agli impianti di endometriosi. Questo andrebbe quindi, in un primo momento, a contatto con le strutture sopracitate. Poi aderirebbe alle stesse, dando il via alla cronicità del disturbo.
Le altre teorie includono il trasporto ematico o linfatico dell’endometrio, che spiegherebbe i pur rari casi di localizzazioni a distanza, e la trasformazione spontanea di cellule del tessuto addominale in cellule endometriali.
Tra i fattori di rischio che vengono indicati vi sono:

  • la familiarità,
  • la nulliparità (cioè non aver mai avuto una gravidanza),
  • la mancanza di cicli ovulatori.

Sintomi

Il dolore prima e durante il ciclo è il sintomo principale della malattia. Altrettanto tipica è la dispareunia, cioè i rapporti dolorosi, a causa di fitte profonde, localizzate all’utero, e spesso diffuse alla zona lombare. Frequenti sono pure le irregolarità mestruali. L’endometriosi, d’altra parte, può talvolta essere asintomatica ed essere scoperta occasionalmente durante una visita ginecologica o un’ecografia pelvica.

Diagnosi

È importante riconoscere tempestivamente i sintomi dell’endometriosi, poiché una complicanza frequente è la riduzione della fertilità. La diagnosi è di competenza del ginecologo. Essa viene fatta in seguito ad:

  • un esame obiettivo pelvico
  • ed un’eventuale ecografia, indagante lo stato di utero, salpingi, ovaie e addome inferiore.

La titolazione del marker Ca 125, molto spesso elevato, aiuta nella diagnosi. L’unico esame in grado di diagnosticare però con precisione la malattia è l’esame istologico del tessuto endometriosico. Questo viene prelevato durante l’intervento chirurgico, praticato usualmente con tecnica laparoscopica.

Trattamento

Una cura veramente definitiva per l’endometriosi non è disponibile. Pertanto, il trattamento si giova di diverse terapie, secondo le condizioni e necessità individuali della persona.

  1. Antagonisti del GnRH (ormone ipofisario di rilascio delle gonadotropine). Essi bloccano l’ovulazione, riducono la presenza di estrogeni e quindi lo sviluppo dell’endometrio. E’ una situazione di menopausa temporanea indotta per alcuni mesi ( 4-6), con la sequela di possibili sintomi tipici (secchezza vaginale, vampate di calore, sudorazione notturna, ecc…).
  2. Farmaci ad azione androginica (gestrinone e danazolo), per contrastare gli effetti degli estrogeni. Anche questi possono provocare alcuni effetti collaterali: irsutismo (peluria in eccesso), acne, aumento di peso.
  3. Altri farmaci progestinici per bocca o a lunga durata di azione, o altri di nuova introduzione quali il dienogest, che ha una specifica indicazione per questa patologia.
  4. I preparati estro-progestinici comuni ( “la pillola”) che riducono gli estrogeni circolanti.

Il trattamento farmacologico e la terapia chirurgica

Queste terapie farmacologiche hanno specifica indicazione come prima istanza nei casi non conclamati o a diffusione limitata, per controllare i sintomi e la crescita della malattia, o per ritardare/evitare le recidive, che nella malattia endometriosica sono estremamente frequenti.

La terapia chirurgica va utilizzata con molta cautela,  per evitare il più possibile i trattamenti invasivi frequenti o demolitivi. Essa perciò deve essere il più possibile conservativa, soprattutto nelle pazienti che desiderano una gravidanza. Lo scopo è quello di rimuovere il tessuto endometriosico, senza danneggiare gli organi riproduttivi. La via normalmente utilizzata è quella laparoscopica.

Se hai la necessità di un parere medico in relazione all’endometriosi, consulta il nostro Ginecologo online.

Consulta Ginecogo Online

 

 

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