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Cos’è l’incontinenza urinaria femminile
L’Incontinenza Urinaria femminile è più diffusa rispetto a quella maschile. Esistono recenti progressi in termini di diagnosi e terapia, sia chirurgica che medica. La moderna terapia dell’incontinenza urinaria femminile è riabilitativa o mini-invasiva; quest’ultima, con tempi di degenza molto brevi. Vediamo come avviene la diagnosi e quali sono le terapie consigliate.
Diagnosi dell’incontinenza urinaria femminile
Esiste un sistema di diagnosi semplice del problema incontinenza, accessibile anche a non specialisti. Esso consiste in una serie di passaggi, che si riassumono qui di seguito.
I. Domande specifiche sintomo-guidate:
- circostanze delle perdite di urina (es. tosse, starnuto, sforzo fisico),
- frequenza delle minzioni,
- sintomi di accompagnamento (es. bruciore),
- presenza di difficoltà a rimandare la minzione (cioè urgenza minzionale),
- elevata frequenza delle minzioni sia di notte (nicturia), che di giorno (pollachiuria diurna).
II. Compilazione del diario minzionale x 3 giorni (riportato infondo alla pagina) in assenza di infezioni in atto:
- ora e quantità delle urine emesse ad ogni minzione,
- n° delle perdite involontarie di urina e loro causa,
- necessità di utilizzare protezioni igieniche.
Esso indirizza chiaramente il medico e la paziente verso una diagnosi più precisa, distinguendo una incontinenza da urgenza minzionale, da una da sforzo.
III. Controllo di pochi accertamenti essenziali quali es. urine ed urocoltura.
IV. Esame dei genitali per rilevare evidenti segni evidenti di prolasso uterino e/o vaginale, che possono accompagnarsi all’incontinenza.
V. Test di visualizzazione e verifica della perdita di urina per sforzo (detto abitualmente “Stress test“), tossendo x 5 volte, in stazione eretta, a vescica mediamente piena.
Diagnosi di incontinenza urinaria da sforzo
Al termine di questi semplici passaggi, se si dimostra:
- una incontinenza legata solo agli sforzi fisici,
- in assenza di prolasso vaginale,
- senza elevata frequenza minzionale diurna o notturna
- e con buona capacità di trattenere le urine,
la diagnosi più probabile sarà quella di incontinenza urinaria da sforzo. Essa è particolarmente frequente nelle donne in età peri-menopausale (50-60 anni), che hanno avuto parti difficoltosi o che soffrano di tosse o di stitichezza croniche.
Riabilitazione della muscolatura del pavimento pelvico
La riabilitazione della muscolatura del pavimento pelvico è indicata da tutte le linee-guida come l’approccio terapeutico di prima scelta dell’incontinenza urinaria da sforzo nella donna. Vengono svolti annualmente in tutta Italia diversi corsi pratici di istruzione per queste tecniche. Malgrado tutto ciò, la terapia riabilitativa trova ancora scarsissima applicazione. Questo fatto è estremamente negativo, in quanto comporta una carenza di terapia per una parte considerevole della popolazione affetta.
Chirurgia mini-invasiva
Le tecniche di chirurgia mini-invasiva con posizionamento di benderelle (sling) medio-uretrali, cioè posizionate al di sotto della parte centrale dell’uretra hanno ormai raggiunto una diffusione, una sicurezza e una stabilità di risultati nel tempo tali da indicarle universalmente come la terapia di scelta per l’incontinenza urinaria da sforzo femminile.
Esse infatti hanno dovunque sostituito gli interventi ad addome aperto. Ciò è particolarmente interessante in quanto le pazienti possono beneficiare di un intervento della durata di appena 20 minuti, che comporta solo una piccola incisione vaginale, e che presenta un decorso post-operatorio molto poco impegnativo, con riduzione del dolore e dei tempi di degenza, attualmente limitati a 1-2 giorni.
La variante trans-otturatoria della tecnica (T.O.T.) si presenta inoltre come tecnicamente più semplice e comporta minori rischi di complicanze durante l’intervento, con risultati positivi paragonabili.
Per problemi di incontinenza urinaria femminile, consulta in forma privata e gratuita il nostro Ginecologo online Dott. Diego Riva.
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Esempio di Diario Minzionale
Gentile Signora,
il diario minzionale è un valido strumento per inquadrare con precisione le sue funzioni vescicali.
Si compone di 4 colonne, da compilare ogni giorno x almeno 3 giorni.
- Ora in cui ha urinato
- Quantità misurata delle urine emesse
- Presenza di urgenza minzionale
- Eventuali perdite di urina
- Causa delle perdite ( es. tosse o sforzi o urgenza).
Potrà segnare anche i cambi di pannolino o indumenti di quella giornata nelle osservazioni, o se ha avuto sintomi di cistite o le mestruazioni.
Ora | Quantità | Urgenza | Perdite | Causa perdita |
A letto dalle ore:
Alzata ore:
Osservazioni: