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La calcolosi renale è un disturbo diffuso e tra i più dolorosi. I calcoli renali sono cristalli che si sviluppano nei reni e si depositano in un qualsiasi punto delle vie urinarie:
- reni
- ureteri
- vescica
- uretra.
E’ importante capire quali sono le principali cause della calcolosi renale, anche ai fini della sua prevenzione. Diagnosi e possibili trattamenti in presenza di calcoli renali sono affidati all’Urologo.
Vediamo un caso di calcolosi renale trattato dal nostro Urologo online Dott. Franco Fanciullacci.
Caso clinico di calcolosi renale
Quadro Clinico
Donna di 68 anni, pluripara, menopausa spontanea, non affetta da particolari patologie. Si presenta in PS per violenti dolori alla schiena, a destra, irradiati anteriormente e non localizzati.
Esami diagnostici
L’esame delle urine rivela la presenza di tracce di sangue. Viene posta la diagnosi di Colica renale e vengono somministrati dei farmaci anti-dolorifici, per via parenterale. L’Ecografia, eseguita d’urgenza, mostra la presenza di una dilatazione di medio grado delle vie urinarie di destra, dovuta ad un calcolo di circa 8 mm dell’uretere terminale, vicino allo sbocco in vescica. Una RX addome conferma la presenza del calcolo radio-opaco.
Trattamento
La paziente, oltre ad una terapia anti-dolorifica adeguata, viene trattata con farmaci alfa-litici (Tamsulosina). Questi hanno un’azione di rilasciamento della muscolatura liscia dell’uretere, al fine di favorire l’espulsione del calcolo. Viene consigliata alla paziente opportuna e abbondante idratazione (con acque oligo-minerali). Le vengono consigliati Integratori a base di Citrati di Potassio e Magnesio e di Fillanto (erba spaccapietre) al fine di ridurre la deposizione dei Sali di calcio nelle urine (nome commerciale NURK, della ditta Docet Italia). Le viene anche consigliata una dieta povera di sale, grassi, carne e ricca di agrumi, sempre con lo stesso obiettivo. In realtà l’uso di Integratori e la dieta hanno un’utilità, più che nella fase acuta, tesa all’espulsione del calcolo, nella successiva fase di mantenimento, volta alla profilassi (cioè alla prevenzione) della calcolosi.
Dopo 20 giorni la paziente viene rivista. Le condizioni soggettive sono buone, ha avuto poche crisi dolorose. Ma una Ecografia, eseguita per controllo, riconferma il quadro ecografico precedente. Cioè il calcolo non è stato espulso. A questo punto, sia pure senza le caratteristiche di una vera urgenza, viene consigliato alla paziente un bombardamento extra-corporeo con Litotritore. E, in caso di ulteriore mancata espulsione, un intervento endoscopico (ureteroscopia operativa), con:
- frammentazione del calcolo,
- estrazione dei frammenti
- ed eventuale posizionamento di un cateterino ureterale.
In futuro andrà ipotizzata una profilassi per la calcolosi renale (come quella indicata sopra).
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